Imponente operazione dei Carabinieri: 10 arresti e decine di opere d'arte recuperate.
Fermo | L'operazione Quadrifoglio' è partita simultaneamente da Roma e dalle Marche ed è ancora in corso.
di Giovanni Desideri
L'operazione 'Quadrifoglio' va avanti da quattro mesi ed è nata su due fronti: ad opera del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Roma, che tra Napoli e le Marche ha intercettato un traffico di opere d'arte rubate, e per una simultanea iniziativa della stazione dei Carabinieri di Ripatransone, del Comando di San Benedetto del Tronto, per vicende analoghe. L'operazione è stata quindi coordinata, a livello nazionale, dalla Procura della Repubblica di Fermo, in particolare dal Sostituto Procuratore Giovanna Lebboroni e dal Procuratore Generale Piero Baschieri.
I dettagli sono stati illustrati questa mattina (domenica 27 luglio) durante una conferenza stampa tenutasi presso la Sala dei Ritratti del Palazzo dei Priori di Fermo. Presente il Comandante Provinciale dei Carabinieri, colonnello Costantino Squeo, il tenente colonnello Ferdinando Musella, comandante del reparto operativo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e i comandanti provinciali dei Carabinieri di Macerata e Teramo.
L'operazione. L'indagine ha interessato l'intero territorio nazionale ed è partita da una certosina analisi, condotta dagli uomini della stazione dei Carabinieri di Ripatransone, di furti ed altri illeciti verificatisi tra il novembre 2002 e il giugno 2003 in abitazioni private, case gentilizie ed esercizi commerciali nei comuni di Petritoli, Cossignano, Ripatransone, Amandola, Montefiore dell'Aso, Alteta di Montegiorgio, tutti in provincia di Ascoli Piceno, e a Gualdo Cattaneo, in provincia di Perugia.
In una seconda fase si è risaliti a fatti commessi tra il 20 agosto 1994 ed il 1° febbraio 2003 nelle province di Cremona, Varese, Mantova, Novara, Torino, Genova, Piacenza, Bologna, Ancona, Ascoli Piceno, Teramo, Roma, Napoli e Salerno. Sull'asse Roma-Napoli, invece, l'operazione è nata in seguito al furto di quattro tele da un'abbazia di Cava de' Tirrenti (Sa), avvenuto nel 1999.
Così, nelle prime ore del mattino di sabato 26 luglio, sono stati eseguiti nelle Marche, in Abruzzo e in Campania 10 arresti (7 in carcere, 3 domiciliari) e 23 perquisizioni domiciliari e personali, provvedimenti emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Fermo Ugo Vitali Rosati. Contestato il delitto di associazione per delinquere finalizzata al furto in abitazione, alla ricettazione ed al riciclaggio di oggetti d'arte (artt. 416, 81, 624 bis, 648, 648 bis C.P.).
I provvedimenti (arresti e perquisizioni) sono stati eseguiti da personale dell'Arma dei Carabinieri del Reparto Operativo TPC di Roma, dei nuclei TPC di Bologna, Napoli, Venezia, Cosenza, Bari e Firenze e dai Comandi Provinciali di Ascoli Piceno, Macerata, Ancona, Teramo e Napoli.
Gli arrestati. Nelle Marche sono state arrestate quattro persone, tre nella zona di San Benedetto e una nella provincia di Macerata. Una quinta persona è stata arrestata in provincia di Teramo. Di particolare rilievo il ruolo di Gianni Cantarini, ricettatore che operava nella provincia di Ascoli Piceno ricevendo refurtiva da Pasquale Coppola (la figura di maggior rilievo nel furto e riciclaggio di opere d'arte nel napoletano, arrestato ad Arzano in provincia di Napoli) e da Giancarlo Gentili di San Benedetto, altra importante pedina, che si avvaleva di manovalanza locale ed albanese, reclutata tra Marche e Abruzzo.
Cantarini riforniva poi collezionisti e ricchi imprenditori delle province di Macerata, Ancona e Roma. Quanto al Coppola, va segnalato un suo rocambolesco tentativo di fuga sui tetti delle case di Arzano, in seguito alla visita dei Carabinieri intorno alle quattro e mezza del mattino, di ieri 26 luglio. Sempre nelle Marche e nella provincia di Teramo sono stati arrestati anche Gazmet Shera (di nazionalità albanese), Federico Vecchioni e Luigino Coccia. Nella zona di Napoli, invece, oltre al Coppola, sono stati arrestati Vincenzo Di Vincenzo, Salvatore Tammaro, Mario Maruzzella e Domenico De Rosa. Nelle Marche sono inoltre indagate 18 persone.
Le opere recuperate. Sono decine e decine le opere d'arte recuperate dai Carabinieri. Erano state rubate in Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Abruzzo, Campania, nelle Marche e nel Lazio. Si tratta di 34 dipinti, 26 reperti archeologici, 4 mobili intarsiati, 4 ceramiche, per un valore complessivo, ad una prima stima, di almeno 4 milioni di euro. Alcune di queste opere sono state esposte presso il Palazzo dei Priori durante la conferenza stampa di questa mattina: un 'Giuditta e Oloferne' di scuola caravaggesca, un 'San Sebastiano' di Andrea del Sarto (1486 - 1530), vedute delle rovine di Roma ed altro ancora, tutte opere risalenti al periodo tra il '500 e l''800.
Un fenomeno in espansione. "Il traffico di opere d'arte è un fenomeno in espansione", ha sottolineato il comandante provinciale Costantino Squeo, che ha pure fornito alcuni dati: 53 furti di opere d'arte nella provincia di Ascoli Piceno dal 2002 ad oggi, dei quali 33 in luoghi di culto (dipinti, mobili, statuine, sculture, ecc). "L'operazione, ha concluso il colonnello, avrà certamente degli sviluppi, non meno importanti di ciò che già è stato fatto". Particolare soddisfazione, infine, è stata espressa per "l'esemplare coordinamento a tutti i livelli dell'Arma dei Carabinieri e per il lavoro del sostituto procuratore Lebboroni".
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27/07/2003
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