Salta il Consiglio comunale disertato dalla maggioranza
San Benedetto del Tronto | L'Ulivo ha occupato l'aula consiliare in segno di protesta. La sessione si terrà venerdì alle 19.30. Forse ci sarà Baiocchi.
di Franco Cameli
Il Consiglio comunale è andato deserto, poiché l'assenza politica di Forza Italia ha consigliato i partners di dare forfait. E' stata una scappatoia per andare in seconda convocazione dopo 48 ore, quando saranno sufficienti 11 voti per avere il numero legale. La maggioranza dovrebbe contare su 12 consiglieri, poiché il dissidente Francesco Baiocchi, vista la gravità del caso, sembra orientato a sedere al suo posto.
Otto presenti (sei consiglieri di minoranza, il sindaco Martinelli, il presidente De Vecchis) e la seduta del Consiglio comunale è andata deserta. Com'era nelle previsioni, l'intero gruppo di Forza Italia non si è presentato. Ma anche gli altri gruppi di maggioranza, nel timore di veder svanire il numero legale durante la seduta, hanno preferito, pur presenti in sala, non rispondere all'appello e far slittare così i lavori alla seconda convocazione già prevista per venerdì, quando basteranno 11 consiglieri per dichiarare valida la seduta.
Subito dopo i gruppi di minoranza, su proposta del consigliere Ds Merli, hanno occupato simbolicamente l'aula consiliare.
Parallelamente, nelle altre sale del Municipio iniziavano le dichiarazioni ufficiali dei gruppi di maggioranza. Cominciavano UDC, PRI e Gruppo Misto i quali, per bocca dei capigruppo Giuseppe Nico, Antonio Felicetti e Pietro Giudici, hanno tenuto a sottolineare che per loro, come ha detto Nico, "è prioritario affrontare i temi importanti per l'attività amministrativa, come molti di quelli all'ordine del giorno". Per cui si è deciso, "in modo sofferto e anche facendo una figura non bella", di non partecipare alla seduta per rimandare tutto alla seconda convocazione. La diversa posizione di Forza Italia da quella degli altri partners è stata rimarcata da Felicetti il quale ha parlato di "ritirata tecnica di fronte ad una querelle a cui siamo estranei e che giudichiamo per molti versi incomprensibile". Giudici, di recente uscito dal gruppo di FI, ha ribadito che "i panni sporchi si devono lavare in casa e che la priorità va agli impegni presi con i cittadini. Buttare tutto all'aria per questioni interne - ha concluso Giudici - sarebbe un grave atto d'irresponsabilità".
Subito dopo è stata la volta del gruppo di An che, per bocca del vicesindaco Piunti, ha ricordato che il partito era presente con assessori e consiglieri ma che, avendo verificato che non era possibile assicurare il numero legale, ha deciso di non partecipare alla seduta per rinviare di 48 ore l'approvazione dei punti all'ordine del giorno.
In aula, intanto, la minoranza ricordava che la seduta è andata deserta per "la totale mancanza dei consiglieri di maggioranza. Si tratta di un atto grave hanno detto gli esponenti dell'opposizione - che impedisce il regolare funzionamento del Consiglio e l'approvazione di delibere anche urgenti ed importanti. Questo è l'ultimo atto di una serie di episodi analoghi caratterizzati dalla conflittualità interna tra partiti di maggioranza e all'interno dei singoli partiti", ricordando a tal proposito le tappe principali del tormentato percorso dell'Amministrazione Martinelli, con i rimpasti di Giunta, il cambio di gruppo da parte di ben 5 consiglieri e l'attuale conflitto che vede protagonista il gruppo di Forza Italia.
Subito dopo i consiglieri d'opposizione hanno chiesto ed ottenuto un colloquio con il sindaco Martinelli al quale hanno rappresentato il disagio di dover svolgere la loro funzione in questa situazione. Hanno quindi chiesto al Sindaco di lavorare per una scelta definitiva: o trova una soluzione forte, che dia prospettive di lungo termine alla sua Amministrazione, o prenda atto della situazione e si dimetta. La minoranza, per bocca di Mauro Calvaresi, ha fatto intendere di aver ben presente i propri compiti e che è pronta ad assumersi le proprie responsabilità qualora si accetti un confronto, specie durante i lavori preparatori nelle commissioni, su proposte essenziali per la città.
Per Rifondazione, Settimio Capriotti invece ha fatto presente che il Sindaco ha accettato la scelta di mandare deserta la seduta per non veder mancare il numero legale durante i lavori e quindi dover dare seguito ad un suo impegno preso tempo addietro, quello cioè di dimettersi qualora fosse andata deserta un'altra seduta consiliare.
Il Sindaco ha assicurato che ha ben presente la situazione e che valuterà con attenzione nei prossimi giorni se esistono ancora le condizioni per proseguire quest'esperienza.
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24/07/2003
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