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L' attacco di genere? E' un'opportunità

San Benedetto del Tronto | Le donne hanno i numeri per contare, svecchiamo insieme agli uomini di buona volontà la politica.

di Laura Ripani*

La vicenda dell'attacco frontale portato all'assessore sambenedettese Gabriella Ceneri ha creato in città un movimento di opinione che ha avuto il pregio di risvegliare la dignità di molte donne. Esso ha portato ad una elevata presa di coscienza da parte di tante che hanno fatto pervenire concretamente o verbalmente attestati di solidarietà.

 Era dai tempi del "deserto culturale" che non si vedeva un tale fervore di idee e tanta costruttiva indignazione.
 Un gruppo di donne, soprattutto professioniste, laureate oppure che rivestono o hanno rivestito ruoli direttivi, hanno deciso di affidare ad un documento il loro desiderio di manifestare stima e interesse perché non soltanto l'assessore resti al suo posto ma ottenga ruoli sempre più importanti commisurati alla sue elevate competenze e capacità.

 Si tratta della dottoressa Laura Ripani giornalista, della restauratrice Simona Annibali, della manager Alessandra Tiboni, la tour operator Elvira Apone,  la studentessa Cristiana Portu, la signora Clelia Censori, l'insegnante Antonella Tiburtini, l'architetto Costantina Fulgenzi, la responsabile vendite Tiziana Corsi, la studentessa Elisa Mandolesi, la manager Giuliana Marconi, la studentessa Michela Galieni, l'insegnante Olivieri Fiorella, la dirigente a.r. Giuseppa Lazzari, la signora Olivieri Santa, la signora Marina Ripani, e l'infermiera Carla Ripani, l'architetto Pina Tassi, l'insegnante Cinzia Quagliarini, la dottoressa Rita Ferri.

Esse hanno deciso di firmare un documento di fiducia e immutata stima nei confronti dell'assessore con la consapevolezza che l'attacco ad ella portato sul campo politico deve rivelarsi un'occasione per ulteriori traguardi. Ed hanno deciso di far sentire la loro voce.
 Si vede quindi nell'assessore ingiustamente accusata una personalità in grado di rappresentare oggi ed in futuro le loro istanze. E vogliono condividere l'impegno a migliorare la società, la quale si auspica che diventi sempre più a misura di donna.
 
"Questo attacco" si legge nel documento "è un fatto gravissimo che si aggiunge ai numerosi tentativi di delegittimazione, peraltro già falliti, portati avanti in questo periodo nei confronti dell'unica rappresentante femminile in Giunta la quale ha lavorato con stupefacente professionalità".
 "Meraviglia il fatto che tali strali giungano dal partito il quale,  tramite le sue brillanti capacità, ha avuto l'occasione di farsi ammirare tanto da ottenere e restare il primo della città e delle Marche. Chiedere il suo avvicendamento quando e perchè ha realizzato importanti obiettivi, dà la netta sensazione di voler scaricare su di lei proprie inadeguatezze visto che la richiesta è priva d'ogni plausibile motivazione. Ciò informa di come ancora c'è chi ha la miopia politica di ritenere le donne soltanto portatrici d'acqua nelle liste. Quando invece sono soggetti di diritto.
 Ci si crede autorizzati pertanto a buttarle via per assurdo proprio  perchè hanno dimostrato notevoli capacità. Ciò squalifica l'immagine dell'intero partito. E questo non vogliamo accettarlo! E  vogliamo ricostruire la fiducia degli elettori e delle elettrici.
Tutto ciò è frutto di un atteggiamento veteromaschilista e di basso profilo che intende mortificare le intelligenze. E di una visione manichea che relega le donne esclusivamente al ruolo di femmina o moglie. Comunque mai persona, tantomeno personalità. Ruolo che intendiamo qui ribadire.

   Questo dimostra inoltre come, a fronte di comprovate attestazioni di stima, si voli così basso da chiedere appunto una   testa perchè sa usarla. Una coscienza che si vuol zittire trovando pretesti puerili.
 La verità è che non si vuole comprendere, ci sia augura soltanto per motivi di incapacità, l'apporto che si è saputo dare alla causa comune. Ottenendo risultati ed ammirazione quali mezzi per l'agire. E mai fini. E ciò visto che risulta impossibile contestare concretamente quello che si riesce a realizzare.

 Nel caso specifico va riconosciuto oltre al fatto stesso, l'entusiasmo che si è trasmesso nel contribuire in maniera determinante alla modifica dell'articolo 51 della Costituzione. Un gesto di elevato valore politico oltre che sociale. Esso proietta oltre l'ambito localistico considerato che ha inciso su un principio tra i più alti dello Stato.

 Ciò deriva dalla spiccata consapevolezza, frutto di un'educazione alla legalità. Una società civile ha la sua ragione d'esistere nella certezza che, quella Costituzionale prima fonte, la legge ed il diritto nascono per dirimere le controversie tra gli uomini. Altrimenti lasciata alla barbarie delle mani, è pleonastico spiegare come chi non comprende tali concetti basilari è inadeguato a ricoprire cariche elettive.
 E' ragionevole pensare che in questi casi si vogliono ignorare, per limiti propri o malafede, gli alti valori che hanno inteso trasmettere i Padri della Patria nel 1948. Ed ignorandoli è in questi casi che tutto si riduce a mero interesse personale o di poltrona.

 Noi crediamo fortemente ai principi supremi. In primis a quello sancito dall'articolo 1, il lavoro. E poi la sussidiarietà, la personalità, il buon governo e tutti gli altri. Il senso del dovere  guida i nostri sforzi e li intendiamo traferire in politica. Noi vogliamo che ci rappresenti chi s'ispira alla forza del diritto e delle idee, non al diritto della forza. Bruta.
 Ed indichiamo ad altri tali assunzioni di responsabilità.
 
 Riteniamo sia povero controbattere sull'esito del convegno. Diciamo qui soltanto che abbiamo le prove di come molti altri siano stati finanziati per cifre ben più elevate ed hanno ottenuto il medesimo, se non inferiore, risultato. E mai abbiano sollevato proteste. Questo conferma come dietro certi atti ci siano questioni meschine. Inoltre ricordiamo che si ha diritto di critica con l'onestà di essere stati presenti, rispondendo all'invito pur pervenuto. Ciò ci autorizza a pensare che si è rifiutato di partecipare con furbizia per poi per attuare la strategia di strumentalizzare l'esito.

 E' chiaro quindi che si è voluto attaccare tramite una in particolare, tutte le donne e specialmente quelle che, come l'assessore, fanno delle qualità intellettuali il loro riferimento.
 Con una certezza. Che tutto ciò non si capisce o non si vuol capire secondo logiche maschili e di potere diventa da distruggere. Quello che vediamo oggi è un atteggiamento offensivo per l'intelligenza dell'intero genere.

 L'insegnamento che è venuto dal convegno al contrario ha illuminato e dimostrato concretamente quali siano in Europa le politiche a favore delle donne, prima fra tutte la capacità di contare, alle quali l'Italia ha il dovere di adeguarsi per realizzare l'integrazione con gli altri Stati membri. E noi lo vogliamo, per tutte. A maggior ragione oggi che è il nostro turno di presidenza con il premier Berlusconi.
 Ricordiamo inoltre che la nostra base elettorale rappresentata in Italia il 52% dell'elettorato a fronte di una rappresentanza dell'8% di quello attivo. E' indicativo, siamo addirittura dietro al Botswana (fonte Corriere della Sera). Chiamiamo quindi tutte ad attivarsi. Questo denuncia infatti la presenza di una società malata perché è senza donne al potere. E quelle che vi sono vengono continuamente osteggiate.

 Eppure questo basta per convincere tutte, oltre ogni pregiudizio e timore reverenziale, che si hanno notevoli margini di miglioramento per ciò che concerne il legittimo desiderio di imporsi. Del quale siamo fiere e riconoscenti perché ci è stata concessa tale intuizione. Nessuno potrà farci credere con pressioni psicologiche (già scoperte quindi ininfluenti) che per questo si debba fare autocritica.
 L'arrogante attacco lo consideriamo l'opportunità che aspettavamo.
 In primis per ottenere il giusto riconoscimento dei nostri sforzi. E poi non permetteremo che certi giochi siano ulteriormente portati avanti senza che l'elettorato intero sia informato. Perché possa giudicare serenamente chi, e con quali metodi, vuole mantenere il potere con atteggiamenti immorali.

  Oggi più che mai le donne e gli uomini di buona volontà hanno sviluppato la consapevolezza che si devono unire per cambiare questo stato di cose. Ne hanno le capacità e la forza.

 Confortate dalla nostra intuizione e confermate dalle parole del Papa "valorizzare il genio femminile" vediamo che Egli è l'unico che ha bene inteso quale sia l'atteggiamento corretto da tenere nei confronti delle donne in quanto è nell'ordine delle cose che avanzi proprio questa forza.
 Intendiamo pertanto rivendicare  autorevolezza ed indipendenza, pur nell'adesione ai principi ed alle linee del partito. Sappiamo che è nostro compito far fruttare i talenti utilizzando gli strumenti che la Democrazia mette a disposizione.

 Questa è un'occasione irripetibile per dimostrare che non vogliamo delegare a protettori i nostri compiti perché abbiamo la maturità necessaria per portarli avanti con ruoli importanti. Speriamo che tutto rientri perché eventuali e malaugurati tagli di teste si riveleranno eviranti sul profilo politico per chi li farà".

* Responsabile Comunicazione Azzurro Donna Marche

23/07/2003





        
  



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