Strategia di rilancio del sistema-moda nelle Marche
| ANCONA - La Regione chiede al governo nazionale di salvaguardare le produzioni e appoggiare la piattaforma di Porto S.Elpidio
La Giunta regionale ha accolto la proposta del vice presidente Gian Mario Spacca di una difesa attiva del comparto del made in Italy della nostra regione.
La Giunta regionale ha deciso di assumere una forte iniziativa politica per la difesa attiva del comparto del made in Italy (sistema moda e calzaturiero), che nelle Marche assicura il 43% dell'occupazione e svolge un ruolo di grande rilevanza economica e sociale.
L'esecutivo ha accolto la proposta del vice presidente Gian Mario Spacca di chiedere con forza al Governo nazionale di farsi carico di una strategia politica di salvaguardia del settore, da attuare in ambito UE durante il semestre di presidenza italiano, in vista dei prossimi negoziati internazionali. C'è il rischio, infatti,- ha detto Spacca - che nella trattativa che si aprirà, attraverso una serie di clausole di vantaggio per i paesi in via di sviluppo, le produzioni tipiche della moda e delle calzature siano abbandonate ai cinesi o agli altri paesi del sud est asiatico.
La Giunta ha inoltre dato mandato al presidente D'Ambrosio di impegnare sull'obiettivo politico della difesa attiva del settore anche la Conferenza delle Regioni italiane.
Il governo regionale ha condiviso la piattaforma che è uscita dall' incontro svoltosi a Porto S. Elpidio il 17 luglio scorso dove si è tenuta la prima riunione del tavolo permanente sul sistema moda composto dai rappresentanti delle categorie economiche e sociali che fanno parte del tavolo di concertazione per le attività produttive e dal COICO del distretto delle calzature.
Tale proposta si articola in diversi filoni di intervento:
a) tutela del made in Italy con la tracciabilità delle produzioni, al fine di certificarne l'origine e valorizzarne la commerciabilità;
b) promozione di condizioni di reciprocità negli scambi, per garantire che all'apertura dei mercati europei ai prodotti extra-UE corrisponda una eguale possibilità di accesso del made iin Italy nei Paesi in via di sviluppo;
c) azioni per contrastare importazioni illegali e contraffazioni, soprattutto attraverso l'applicazione delle regole di origine dei prodotti;
d) misure anti-dumping, per evitare che i ridotti requisiti di tutela ambientale, sociale e del lavoro di alcuni PVS alterino la concorrenza, generando cospicui vantaggi competitivi a danno delle nostre imprese.
Il processo di liberalizzazione del commercio mondiale, infatti, espone le imprese del sistema-moda a una concorrenza internazionale spesso basata su protezioni e sulla carenza degli standard sociali europei. Pertanto, la Regione chiede al Governo nazionale di appoggiare questa piattaforma comune di fronte all'Unione Europea, in vista dei prossimi negoziati commerciali internazionali.
Il documento è stato trasmesso al Ministero delle attività produttive, che curerà il coordinamento delle azioni da intraprendere a difesa del sistema moda in vista della prossima sessione negoziale dell'Organizzazione Mondiale del Commercio. Con l'occasione si chiederà anche al Ministro Antonio Marzano di autorizzare la partecipazione di rappresentanti della Regione Marche alle riunioni del tavolo nazionale di settore istituito presso il Ministero delle attività produttive.
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22/07/2003
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Betto Liberati