E' bufera nel consiglio di amministrazione dell'IACP
Ascoli Piceno | La nomina temporanea del nuovo direttore generale Mirko Trapè ha scatenato polemiche all'interno del consiglio.
di Mauro Giorgi
Si spacca in due il consiglio di amministrazione dell'IACP di Ascoli Piceno. Da una parte la maggioranza (4 su 3) che ha deliberato la nomina per 6 mesi del nuovo direttore generale del sopra citato istituto Mirko Trapè, dall'altra la minoranza che è contro il colpo di mano fatto dal presidente Albertini Adriano.
A tal proposito questa mattina è stata indetta una conferenza stampa alla quale hanno partecipato i tre membri facenti parte della minoranza: Luigi Lattanzi, Pierluigi Olori ed infine Giorgio Miglietta.
"Innanzitutto intendo precisare che non abbiamo nessun pregiudizio nei confronti del nominato in quanto non lo conosciamo assolutamente - dichiara Lattanzi - Siamo "inbufaliti", prosegue, perché questa scelta denota assoluta mancanza di collegialità da parte del consiglio di amministrazione dell'IACP. Secondo noi, precisa, questo colpo di mano del presidente e degli altri membri (Marcello Giacomini, Gaetano Di Rosa e Venieri Fernando) può fare riferimento a logiche di partito della Margherita che vuole ulteriormente monopolizzare gli interessi della Provincia di Ascoli Piceno attraverso l'IACP. Il nostro auspicio, conclude, è che questa scelta non penalizzi tutto il nostro territorio con lo specifico delle zone limitrofe di Fermo".
L'altro membro, Pierluigi Olori, ha dichiarato:
"Il direttore generale non può essere nominato con una delibera preparata in cui c'è solo la votazione senza un dibattito in tal senso. Il presidente Albertini, prosegue, non ci ha dato l'opportunità di discutere le altre candidature. In una collettività democratica, infatti, era necessario che venisse creato un tavolo di concertazione con i nominativi di tutti i candidati. La nomina di Mirko Trapè, precisa, è un'altra soluzione temporanea (dal 1 luglio al 31 dicembre 2003) che a noi non va bene. In due anni - dichiara - non siamo stati capaci di trovare il sostituto di Rosei Fernando. Il nostro intento, aggiunge, era di risolvere il problema del direttore generale trovando, attraverso un dibattito normale, una figura definitiva adatta, competente e con personalità. Non si sa se Mirko Trapè sia stato contattato o si è proposto normalmente consegnando il curriculum come hanno fatto gli altri candidati".
In conclusione l'intervento di Giorgi Miglietta:
"Attraverso uno strumento dell'istituto - dichiara - abbiamo fatto in modo che l'individuazione del direttore generale potesse essere preso anche all'esterno. Questa scelta, prosegue, è un fatto spiacevole che si va ad aggiungere a tutti i progetti bloccati come ad esempio San Tommaso ed Il pennile di sotto".
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24/06/2003
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