Alle bordate del consigliere Giudici non risponderò in attesa di pronuncia della Corte di Appello di Ancona che valuterà la correttezza del parere espresso dal tribunale di Ascoli Piceno, in ordine alla decadenza di Giudici da consigliere comunale del Comune di S.Benedetto Tr., per essere stato giudicato incompatibile con l'incarico di membro del comitato d'amministrazione del consorzio obbligatorio ATO 5 di Ascoli Piceno.

Non ritengo, infatti, giusto che la battaglia ideale da me condotta per la valorizzazione dele funzioni del consiglio comunale, possa essere trasformata in rissa da chi mi auguro in procinto di lasciare il civico consesso.

Con dispiacere noto che la battaglia da me condotta, in ordine alla valorizzazione del ruolo di consigliere comunale, è stata interpretata come un attacco personale.Se Giudici avesse cognizione di questa battaglia ideale che lui stesso ha cavalcato nel corso della passata amministrazione, lancerebbe semmai i suoi strali alla normativa suglie enti locali e sui dirirtti e i doveri che la legge attribuisce a chi come lui ha avuto mandato dalla cittadinanza di fare gli interessi della città e non di utilizzare il mandato ai soli fini personali.

Per condurre a termine la battaglia io stesso ho rinunciato ad ogni incarico, ritenendo quello di "semplice" consigliere comunale la massima espressione della democrazia partecipata negli enti locali. Evidentemente Giudici non la pensa allo stesso modo se ha messo in pericolo il suo ruolo di consigliere comunale pur di essere nominato membro del consiglio d'amministrazione dell'ATO 5 di Ascoli Piceno.