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Ilaria Alpi - Il più crudele dei giorni

Ascoli Piceno | Il regista del film che rievoca la tragica pagina del giornalismo presenterà il film.

di Antonella Roncarolo

E' per giovedì 29 maggio alle ore 18 presso la libreria la Rinascita di Ascoli l'incontro con il regista Ferdinando Vicentini Orgnani che presenterà il suo ultimo film "Ilaria Alpi - il piu' crudele dei giorni", che sarà proiettato alle 21,15 al Cinema Piceno.

Ilaria Alpi aveva 32 anni. Era una giornalista. Inviata del tg3.
E' morta in Somalia insieme all'operatore Miran Hrovatin. Entrambi assassinati, uccisi da colpi da arma da fuoco. Entrambi giustiziati in una strada di una Mogadiscio sotto assedio.
Ilaria Alpi era caparbia, possedeva quella dote per diventare ed essere un giornalista.
Il 20 marzo del 1994 vengono ritrovati i corpi della Alpi e di Hrovatin. Da qui, da questo istante irreversibile inizia il film.

Un cielo, delle nuvole, il mare, un paesaggio semi deserto. Delle voci fuori campo ed, improvvisamente, degli spari, delle grida e poi silenzio. Ilaria, Miran sono stati uccisi, freddati da colpi di arma da fuoco.
"Ilaria Alpi - il più crudele dei giorni", inizia così, da un inquietante uso della voce "off". Ma lo spettatore non ha molto tempo per rimanere basito ed agghiacciato perché viene proiettato nel passato della vita Ilaria, a qualche mese prima, quando la ritroviamo pensierosa e combattiva sulla sua scrivania.

Ferdinando Vicentini Orgnani, il regista, ci trasporta avanti e indietro, nel passato, nel futuro. Ci fa conoscere Ilaria, Miran, la loro voglia di dire, di gridare le verità. Tra una guerra e l'altra, tra un Paese e l'altro, ripercorriamo la vicenda, scopriamo perché entrambi sono stati uccisi mentre liberamente e con coscienza svolgevano la loro professione.
Una storia che racconta un fatto accaduto realmente, nella quale stordiscono le motivazioni di questa vicenda, le verità taciute, l'omertà, l'imbroglio, una lenta ricostruzione dei fatti da parte delle autorità, scarse indagini, sparizioni di materiale di ripresa dell'operatore e della giornalista, interrogatori mancati, traffici di armi, rifiuti tossici.
Una storia dall'odore nauseabondo, costata la vita ad una giovane giornalista e al suo operatore.
In un gioco circolare, il film inizia e finisce con lo stesso tragico fotogramma, viene raccontata una storia difficile, oscura, dove la verità diventa minaccia e paura, insopportabile messaggero di una coscienza sfacciata e empia.

Giovanna Mezzogiorno è Ilaria Alpi, Rade Sherbedgia è Miran Hrovatin.

22/05/2003





        
  



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