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La famiglia italiana oggi

| Le stime dell'anno 2002 contano in Italia 72.000 separazioni e 37.000 divorzi, che si traducono, in pratica, nel fallimento di un matrimonio su nove.

di Federica Poli

Quando penso alla famiglia italiana mi viene in mente il film "Natale in casa Cupiello" che offre allo spettatore un vero spaccato della realtà coniugale e non solo. Oggi ritrovare un ambiente così è praticamente impossibile.

Le stime dell'anno 2002 contano in Italia 72.000 separazioni e 37.000 divorzi. Queste cifre farebbero inorridire i nostri nonni. Proprio loro. Quelli che quando si sposavano lo facevano scientemente e soprattutto per la vita, quelli che osavano scrivere appassionate lettere d'amore.

37000 divorzi che si traducono, in pratica, nel fallimento di un matrimonio su nove.

E aumentano le famiglie di fatto. Queste piccole società, che lo Stato non riconosce e che la Chiesa ignora, tanto rassicurano i giovani del 2000.

Non si vuole più il legame duraturo, la volontà non espressa, ma tangibile nei comportamenti, è quella di poter scegliere ogni giorno di vivere con il proprio partner senza imposizioni da parte del sistema.

Si tocca con mano la paura dei giovani di oggi di condurre una vita basata sull'utopia della fedeltà nei secoli ad una persona. È il tradimento, infatti, l'elemento dissacratore dei matrimoni che conduce alla separazione e, di solito, di conseguenza, al divorzio.

L'autrice francese Alice Ferney nel suo libro "Conversazione amorosa" dà una propria chiave di lettura sulla crisi della coppia. Scrive "i mariti stanno dunque in attesa. È da questo che si capisce che amano. Quando smettono di aspettare e di spiare, hanno finito di amare… In maggioranza vogliono credere che in quei momenti le cose taciute non esistano. Insomma è col silenzio che sistemano i problemi della natura fluida in eruzione."

Dunque parlate sposi italiani! Chiarite le incomprensioni e, come facevano i nostri nonni, qualche volta al silenzio sostituite una lettera alla persona che avete scelto per percorrere con voi l'irto sentiero della vita.

Perché scrivere apre il cuore di chi lo fa e, soprattutto, illumina la via di chi legge.

26/05/2003





        
  



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