Si terrà domani mattina 23 maggio presso il Tribunale di San Benedetto del Tronto, la prima udienza del processo a carico dello psicologo Ezio Leombruni e di altre due persone (Simona Grassetti e Ida Mancini).

Tutti sono accusati in concorso tra loro del reato di minacce e di  provocare la collisione tra l'autovettura sulla quale viaggiavano, una Y 10 e quella di Aldo Verdecchia costringendo quest'ultimo a compiere manovre evasive per evitare l'urto, inseguendolo e cercando di ostacolarne la marcia chiudendogli la strada.

Sono inoltre accusati di aver minacciato un ingiusto danno allo stesso Verdecchia e, mostrandogli i pugni per volerlo colpire, apostrofandolo con la frase "ti ammazzo".

Il Leombruni, inoltre, è accusato d'aver offeso l'onore ed il decoro del querelante rivolgendogli gli epiteti "frocio impotente" .

I fatti accaddero lo scorso 18 luglio del 2000 sul lungomare di San Benedetto del Tronto all'altezza del ristorante  Las Vegas.

La vicenda è strettamente legata all'opera che lo stesso Veredcchia ha portato avanti per il recupero della patria potestà del figlio Valentino. Egli, per anni, ha vissuto con l'imputato titolare di uno studio a San Benedetto del Tronto.

La vicenda del giovane, balzata all'attenzione della stampa nazionale, ha dato anche vita all'Associazione "Giù le Mani dai Bambini" che si occupa della tutela dei minori vittime di abusi psicologici e sessuali.