Che la partita con il Cosenza sia di un'importanza vitale per l'Ascoli lo sanno anche i muri. Vincere per non rischiare di impantanarsi ulteriromente. Non ci sono alternative. I tre punti sono vitali per continuare a vivere. Ed allora occorrono serenità concentrazione, ma soprattutto voglia di lottare di combattere. Quella voglia di lottare che non è mai mancata a Fabio Di Venanzio.

«Ho vissuto esperienze che altri miei compagni non hanno potuto vivere, perché molti di loro la scorsa stagione non c'erano, non hanno potuto godere della grandezza del popolo ascolano» racconta il centrocampista a IlQuotidiano.it. «Del grande attaccamento che i tifosi hanno per i colori bianconeri. La situazione che stiamo vivendo ora credo sia normale, chi di noi non vuol vincere? E il tifoso vuole sempre volare più in alto».

Di Venanzio, ma domenica il pubblico non ha fatto sentire la sua voce come sempre…
«Eppure dal campo si sentiva l'incitamento. I tifosi vogliono il bene dell'Ascoli. So come si vive in curva, ci sono stato anch'io quando ero squalificato. E sinceramente una tifoseria del genere non l'ho mai vista e avuta».

Contro i sardi sono mancate le sue incursioni, i suoi tentativi di spingersi in avanti..
«E' vero, ma la disposizione tattica del Cagliari imponeva quel tipo di gioco e poi Pillon mi ha detto di stare vicino a Fontana, di dargli man forte».
E domenica con il Cosenza non ci sono alternative. Dovrete vincere e basta.
«Per forza, anche se la formazione calabrese è in salute, conoscono molto bene il campionato di serie B. Per noi sarà come uno spareggio. Conosciamo la nostra forza e personalmente non ho paura di nessuno, tantomeno dell'Ancona».
Il Cosenza che giocherà ad Ascoli, sarà una formazione che punterà alla vittoria, tra le fila calabresi mancherà Edusei squalificato. In forse Oschadogan infortunato ad un piede, tra i pali non ci sarà come nella gara di andata il marchigiano di Porto S Giorgio Ripa che da qualche domenica è finito in panchina.
Problemi anche per Pillon che dovrà rinunciare agli squalificati Fontana, Bruno e Barzagli.