Gli inediti rimproveri della Regione all'Ingegner Maresca
| ASCOLI PICENO - Riflessioni del consigliere regionale Castelli sull'istituzione di un'area di pediatria all'ospedale Mazzoni di Ascoli
di Guido Castelli*
Gli inediti rimbrotti che i maggiorenti della sanità regionale hanno riservato all'Ing. Maresca, per quel che concerne l'istituzione ad Ascoli di un'area di chirurgia pediatrica, meritano due distinte riflessioni.
La prima è che la decisa reazione di Melappioni, Zuccatelli & c. all'iniziativa della ASL n.13 conferma ulteriormente - se mai ve ne fosse stato bisogno - che le alte specializzazioni secondo i padroni del vapore regionale possono trovare esclusiva collocazione nell'ambito
del sistema anconetano. Si tratta di un e vero e proprio neo-colonialismo sanitario (teorizzato e praticato da anni dalla Regione Marche) che sta sistematicamente deprimendo la qualità dei
servizi ospedalieri e la professionalità medica nelle zone lontane dal capoluogo dorico. Mi aspetto sul punto che l'intera classe dirigente del nostro territorio (sinistra compresa) si opponga, almeno su questo, alle previsioni del nuovo piano sanitario in discussione dal
prossimo mese in consiglio regionale.
La seconda considerazione riguarda invece l'operato dell'ing. Maresca che riserva all'area chirurgica una strategia davvero singolare. Il commissario regionale predilige incamminarsi sugli impervi sentieri di una nuova consulenza esterna noncurante del divieto (almeno formale)
che la regione ha formulato rispetto alle collaborazioni professionali e contestualmente soffoca le esperienze specialistiche già in essere che, proprio nell'area chirurgica, sono state recentemente avviate senza costi per la ASL.
Mi riferisco in particolare all'attività di chirurgia toracica che - grazie alle prestazioni gratuite rese da un valentissimo professionista dell'Istituto Regina Elena di Roma - hanno consentito
all'Ospedale Mazzoni di raggiungere un casistica importante ( Vats diagnostica con resezione polmonare, Bullectomie per via toratocomica, mediastinotomie anteriori, plastica del bronco ecc.) A fronte di una esperienza che - senza l'esborso di un euro - ha consentito alla ASL
n.13 di incamerare almeno mezzo miliardo di vecchie lire in termini di DRG e di migliorare la mobilità attiva e passiva, l'Ing. Maresca ha ritenuto di bloccare l'attività di chirurgia toracica cancellando incredibilmente il relativo modulo organizzativo.
Ogni commento è superfluo. La sensazione netta è che l'operato della nostra ASL sia dominato da valutazioni unilaterali ispirate da un disegno estemporaneo che poco ha a che fare con una seria logica sanitaria. Una sensazione pericolosissima in un frangente in cui la
Sanità ascolana (e provinciale in genere) è esposta al concreto rischio di una progressivo decadimento dovuto all'anconocentrismo imperante.
Del resto se per criticare la ASL n.13 si scomodato personalmente l'ass. Melappioni, stavolta Maresca la deve aver combinata davvero grossa.
* consigliere regionale di Alleanza nazionale
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14/03/2003
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