ancora sui tributi locali
| Condono tributi locali
Senza permettermi di fare polemica, ma restando perplesso dalla diatriba che sta sorgendo tra le forze politiche di governo della nostra città, vorrei portare alcune riflessioni all'attenzione di chi dovrà prendere la decisione attinente al possibile condono dei tributi locali.
Aderire ad un partito politico vuol dire condividerne i valori, non di certo seguire - acriticamente - tutti i provvedimenti che vengono decisi ai livelli più alti. Soprattutto se, come questo, sono opinabili.
Ogni amministrazione dello Stato, sia essa centrale, regionale o comunale, presenta problematiche del tutto peculiari, con proprie entrate e proprie uscite e, soprattutto, con un onere specifico di verificare come poter far fronte, annualmente, ai propri impegni istituzionali.
Come forse tutti non sanno, le misure una tantum adottate dal nostro Parlamento nell'ultima legge finanziaria sono giustificate (rectius, giustificabili) non soltanto dalla difficile situazione economica mondiale e, di conseguenza, dall'incombente necessità dello Stato di "fare cassa" per contenere il disavanzo di bilancio, ma anche dall'oggettiva difficoltà degli organi accertatori statali di verificare le singole posizioni dei contribuenti. Statisticamente, ogni anno il Fisco riesce a controllare non più di 3 dichiarazioni ogni 100 presentate; in altri termini, chiunque evade le imposte in Italia ha soltanto il 3% di probabilità di essere preso! I motivi sono molteplici, ma la situazione è sostanzialmente questa.
Voglio sperare che la politica dei condoni non piaccia a nessuno e, visto che è stata adottata, soggiaccia su solide logiche di politica economica nelle quali non mi permetto di entrare e, a maggior ragione, di giudicare. Quel che è certo è che il "condono" non è di certo etico, così com'è certo che esso violi apertamente uno dei principi cardine del nostro Ordinamento tributario: nel momento in cui si permette a chi ha evaso le imposte di potersi ravvedere pagando un minimo, infatti, si disconosce il principio della capacità contributiva e si offende chi, al contrario, si è sempre comportato bene.
Si tratta di una situazione difficile da accettare persino a livello centrale, seppur giustificandola - noi comuni mortali - per le ragioni sinteticamente illustrate poc'anzi.
A livello locale, tuttavia, i tributi sono profondamente diversi da quelli erariali.
Un qualsiasi Comune ottiene - di regola - il 70% circa delle proprie entrate da imposte strettamente connesse alle risultanze catastali. L'ICI, ad esempio, è sicuramente più difficile da evadere dell'IRPEF o dell'IVA, visto che le posizioni di ciascun immobile sono registrate nel catasto urbano e, di conseguenza, sono facilmente rinvenibili dagli uffici preposti all'attività di controllo.
Analogo è il discorso della TARSU, visto che - in attesa che entri in vigore la c.d. tariffa -, si tratta ancora di una tassa che si paga in relazione ai metri quadrati di superficie del fabbricato posseduto, dato anche questo facilmente reperibile dal catasto.
Di conseguenza: a cosa servirebbe il condono per questi tributi? A sanare il bilancio comunale, o a permettere a chi ha fatto il furbo di sbeffeggiare l'onesto cittadino?
E poi: siamo sicuri che una siffatta misura "faccia cassa"? E le spese necessarie per studiarne la concreta realizzazione, quelle della modulistica, quelle processuali per le liti pendenti e quant'altro?
Personalmente, nel condono non riesco a ravvisare alcun "atto di coraggio", ritenendolo piuttosto un vero e proprio "colpo di spugna" del quale, finché è possibile, se ne può tranquillamente fare a meno!
Tra l'altro, vorrei ricordare a tutti che, ai sensi di legge, una siffatta misura non può essere adottata a livello locale senza che sussistano "giustificati motivi di bilancio" da esporre dettagliatamente nel regolamento di approvazione, pena la segnalazione alla Corte dei Conti dell'eventuale danno arrecato alle casse pubbliche. Di conseguenza, al di là dell'aspetto etico e politico, siamo proprio sicuri che a San Benedetto sussistano gli estremi giuridici per imbarcarsi in questa scommessa?
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05/02/2003
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