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Foibe: fra menzogna e propaganda

Ascoli Piceno | Cannella: Il Giorno del Ricordo si riduce a un processo di autoassoluzione teso a perpetuare il mito "dell'italiano brava gente".

di Carlo Cannella


La legge del 30 marzo 2004 numero 92, che istituì il "Giorno del Ricordo" in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale, richiesta a gran voce da tutta la Destra Eversiva e da Alleanza Nazionale, partito sdoganato nel 1993 per pressanti motivi elettorali, è solo l'ennesimo episodio di una più ampia campagna revisionista ed eversiva che da dieci anni ha messo radici nel paese, conquistando purtroppo ampi settori dell'opinione pubblica e politica.
 
A Piergianni Orsini, Presidente del circolo Destra di Governo, che dichiara di aver regolato da tempo i suoi conti con la storia, ricordo le parole del segretario Gianfranco Fini, che durante l'ultimo conflitto nella ex Yugoslavia arrivò perfino a reclamare il litorale adriatico come italiano.

Al di là di ogni retorica patriottarda il "Giorno del Ricordo" si riduce dunque a un processo di autoassoluzione teso a perpetuare il mito "dell'italiano brava gente".
 
Viene però da chiedersi: erano brava gente quelle 517 vittime accertate nelle foibe, esponenti di quelle forze di occupazione fascista nei Balcani, responsabili di migliaia di morti, deportazioni, di un'italianizzazione forzata volta a cancellare l'identità stessa dei popoli occupati?
 
Era un bravo italiano il generale Mario Roatta, capo di stato maggiore in Croazia, già mandante dell'omicidio dei fratelli Rosselli, famoso per il suo pugno di ferro nei confronti della popolazione, condannato all'ergastolo per crimini di guerra, fuggito in Spagna con l'appoggio del Vaticano, rientrato in Italia nel 1966 e poi amnistiato?
 
Erano brava gente i 1282 criminali di guerra italiani amnistiati per logiche di riassestamento geopolitico?
 
Erano brava gente coloro che aprirono più di 200 campi di concentramento?
 
La Giornata del Ricordo è volta a celebrare quell'Italia imperialista uscita sconfitta dalla guerra, la stessa che possiamo purtroppo ritrovare nella riapertura dei campi di concentramento ad opera del centro-sinistra, chiamati con finezza linguistica campi di permanenza temporanea, dove gli immigrati fermati sono considerati nè più nè meno come gli slavi del 1940;
 
é la stessa Italia che ha operato una politica interventista nei Balcani, con azioni volte allo smembramento della Federazione Yugoslava, i bombardamenti umanitari sul Kossovo e altre mostruosità dalemiane;
 
è la stessa Italia della fallimentare missione "Restore Hope" in Somalia, con le feroci azioni dei paracadutisti della Folgore, legata da un filo nero ai migliori reparti d'assalto fascisti;
 
è la stessa Italia che appoggia oggi il terrorismo americano finanziando la costruzione in Afghanistan del carcere di Pol-e-Charki, la nuova Guantanamo;
 
è la stessa Italia che interviene in Irak a difesa dei pozzi petroliferi dell'Eni, in spregio dell'articolo 11 della Costituzione e del diritto internazionale. 
 
Italiani brava gente è solo una leggenda, buona solo per coloro che sono abituati ad addormentarsi avvolti nella loro bella bandiera italiana, che sia quella con lo scudo sabaudo, quella col fascio littorio o il semplice tricolore che sventola ancora nei territori occupati di mezzo mondo. 
 
 *Consigliere Comunale PRC Ascoli Piceno

09/02/2006





        
  



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