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Roberto Napoletano presenta il libro "Il cigno nero e il cavaliere bianco".

San Benedetto del Tronto | Sabato 7 luglio in Piazza Sacconi (Paese Alto) alle ore 21,30. Coordina Filippo Massacci. In caso di pioggia Auditorium Tebaldini

di Redazione

7 luglio Roberto Napoletano

Roberto Napoletano presenterà il libro "Il cigno nero e il cavaliere bianco" sabato 7 luglio in Piazza Sacconi (Paese Alto) alle ore 21,30. Conversa con l'Autore Filippo Massacci. Incontro organizzato dall'Associazione Culturale "I Luoghi della Scrittura", dalla Libreria "La Bibliofila" con il patrocinio ed il supporto dell'Amministrazione Comunale.

ROBERTO NAPOLETANO Il primo febbraio 2006 ha assunto la direzione de Il Messaggero di Roma dopo esserne stato condirettore dal 1º settembre 2005. Durante la sua direzione, la più lunga dell'era Caltagirone, ha riproposto le inchieste in prima pagina a puntate (per esempio le nuove schiave, le baby cubiste e il merito negato), per le quali ha ricevuto il premio speciale Saint Vincent, ha varato "Dillo al Messaggero" e inventato il format della "parola chiave". In questo periodo segnato da due elezioni politiche (Prodi - Berlusconi e Berlusconi - Veltroni), da due amministrative a Roma (Veltroni - Alemanno e Alemanno - Rutelli) e da una regionale (Polverini - Bonino) ha partecipato fra l'altro agli storici faccia a faccia televisivi con Prodi e Berlusconi.

Dal 23 marzo 2011 è direttore de Il Sole 24 ORE, in sostituzione di Gianni Riotta[1]; dal 1º marzo 2012 è direttore editoriale del gruppo multimediale 24 ORE, dal 19 giugno 2013 è anche direttore dell'agenzia di stampa Radiocor, di Radio24 e di Guida al Diritto. Oltre alla carriera giornalistica, che gli è valsa diversi riconoscimenti tra cui il premio Guido Carli, il premio internazionale di giornalismo civile, il premio speciale Saint Vincent di giornalismo per le inchieste in prima pagina (2007), il premio Biagio Agnes e il Premio Capalbio, Roberto Napoletano ha scritto diversi saggi e libri tra cui vale la pena citare: "Fatti per vincere", "Se il Sud potesse parlare" in più edizioni, entrato anche nelle scuole, "Mezzogiorno risorsa nascosta", "Padroni d'Italia", "Fardelli d'Italia", "Padroni e Fardelli d'Italia", "Promemoria italiano", "Viaggio in Italia", "Nuovo Viaggio in Italia".

Durante la sua attività professionale ha collaborato con varie testate, tra le quali Il Corriere della Sera, Il Mondo e Mondo Economico, è stato autore di diversi programmi televisivi e radiofonici della Rai, e ha tenuto interventi e lectio su temi economici, meridionalistici e sociali in diversi seminari, corsi accademici di economia e Business School

IL LIBRO
Roberto Napoletano racconta gli anni della grande crisi che ha colpito al cuore l'Italia e l'Europa, vissuti da direttore del "Messaggero" e del "Sole 24 Ore". Colloqui riservati a tutti i livelli, italiani e internazionali, segreti, rivelazioni scottanti, protagonisti e comparse che si intrecciano come in un romanzo thriller, in cui la posta in palio è altissima e molto reale. Una storia che inizia nel novembre del 2011, quando si abbatte sull'Italia il Cigno nero - la tempesta perfetta dei mercati - e arriva fino ad oggi, allo scontro aperto su Bankitalia e le macerie del sistema bancario italiano. Attraverso nuovi incontri inediti e prove documentali, Napoletano riscrive la storia della grande crisi italiana, la crisi sovrana e la crisi bancaria, mettendo a nudo responsabilità nascoste. Il complotto non esiste, l'Italia non diventa la nuova Grecia, ma paga salato il conto dell'errore fatale di Trichet, allora presidente della Banca centrale europea. Pesano sul paese gli interessi geopolitici dei nostri "cari alleati" e si allungano le mani predone della finanza d'oltralpe.

A salvarci sarà il provvidenziale arrivo di un Cavaliere bianco, il nuovo presidente della Bce Mario Draghi. Intanto gli italiani vivono la parabola di Berlusconi, i sacrifici del governo Monti, i tentativi del giovane Letta, il coraggio e le trame di Renzi. È il passaggio tra un mondo vecchio e il mondo di oggi. Le grandi famiglie industriali si dileguano in un capitalismo di relazione che non muore mai, le banche sono investite loro malgrado dal ciclone della doppia recessione e, grazie al lavoro silenzioso degli uomini del Tesoro e della Banca d'Italia, si evita il fallimento del paese.

Questa rilettura avvincente della storia del risparmio rivela che si è arrivati a un passo dalla fuga dei depositi e per colpa di chi. Si scopre una zona grigia dove si arricchiscono tanti "furbacchioni" e si rovinano molti disgraziati. Fuori, a combattere ogni giorno la battaglia della competitività, resiste una speranza: un sistema di imprese familiari, cresciute in Italia ma ormai globali, che vince nel mondo perché innova, senza chiedere aiuti a nessuno.

 

05/07/2018





        
  



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