Nei giorni scorsi avevamo indicato Gianluigi Quinzi come uno dei favoriti per la vittoria finale. La strada per il successo è ancora lunga, ma ieri sera il marchigiano ha mandato un messaggio piuttosto esplicito agli altri partecipanti della San Benedetto Tennis Cup. Nel suo match d'esordio, infatti, Quinzi ha annientato Andrea Vavassori con un doppio 6-0 che non ha bisogno di grandi commenti. Il suo avversario è risultato meno incisivo e preciso rispetto a quanto visto durante le qualificazioni, tradendo probabilmente un po' di emozione e disabitudine a certi livelli, essendo per lui l'esordio nel tabellone principale di un torneo challenger. Le sue discese a rete sono state castigate sistematicamente da Quinzi, complici anche dei colpi di approccio non sempre profondi ed incisivi. Il marchigiano, che possiamo dire giochi in casa (grandissimo il sostegno del pubblico), sembra finalmente aver trovato la quadra del suo gioco, nonostante abbia ancora dei margini di miglioramento, in particolare sul dritto (comunque parecchio migliorato rispetto agli anni passati).
Non è andata altrettanto bene all'altro finalista - nonché vincitore - del challenger di Perugia della scorsa settimana: Ulises Blanch, infatti, è sembrato accusare la stanchezza molto più di Quinzi, non riuscendo a mettere in campo il gioco travolgente che gli aveva permesso di conquistare il torneo umbro. A beneficiarne è stato l'ottimo Jacopo Berrettini, che ha così centrato la prima vittoria in carriera a livello challenger, confermando il feeling fra la famiglia Berrettini e la San Benedetto Tennis Cup, dal momento che proprio qui l'anno scorso il fratello Matteo aveva centrato il primo titolo challenger in carriera. Entrambi i giocatori hanno mostrato colpi potenti da fondocampo e un ottimo servizio, oltre che un buon timing in risposta. Nella giornata di ieri però l'americano è stato più falloso e meno consistente dell'italiano, che corona il suo buon periodo di forma con una vittoria per 6-3 6-4. Ad attenderlo oggi ci sarà un altro nostro connazionale, il potente Luca Vanni, che ieri contro lo spagnolo Boluda-Purkiss ha giocato una partita dalle due facce: dopo un primo set dominato per 6-0, nel secondo parziale, dopo essere andato avanti di un break, Vanni ha abbassato la guardia ed ha rischiato il suicidio tennistico nel secondo set, poi comunque vinto al tiebreak (7-5). L'impressione era che solo l'italiano potesse regalare il match allo spagnolo, apparso incapace di tenere il ritmo imposto dal suo avversario.
Subito dopo la vittoria di "Lucone" Vanni, sul Campo Centrale è andato in scena un ricambio generazionale per i colori spagnoli: il giovane Taberner (classe '97), seconda testa di serie del torneo, ha facilmente disposto del connazionale Tommy Robredo (6-2 6-1), apparso molto in difficoltà ed appesantito dal passare degli anni. Il più giovane iberico è stato uno dei giocatori più convincenti di questo primo turno, sfoggiando fondamentali tutti molto incisivi (dritto, rovescio ma anche servizio) e imponendo un ritmo che ieri Robredo non è proprio riuscito a sostenere. Con la sconfitta di quest'ultimo il torneo perde il nome "mediaticamente" più forte in tabellone, dopo che in giornata la San Benedetto Tennis Cup aveva perso un altro partecipante d'eccellenza, Thomaz Bellucci. Il brasiliano infatti aveva perso l'ultimo set del suo match contro il colombiano Galan Riveros, interrotto lunedì a causa della pioggia.
Chi purtroppo non è riuscito ad andare avanti nel torneo è Federico Gaio, qui vincitore nel 2016, che ha avuto la peggio contro un altro spagnolo, il n. 233 del mondo Gutierrez-Ferrol. Il faentino non ha giocato una brutta partita, mostrando anche il bel gioco ammirato in passato, ma ha commesso troppi errori di misura che, alla lunga, hanno premiato l'avversario, al quale non vanno tolti i meriti per una partita ben giocata (conclusasi 6-3 3-6 6-3).
Per chiudere la rassegna degli italiani in gara, risultati opposti per Pellegrino ed Arnaboldi: il primo non riesce ad uscire da un periodo avaro di soddisfazioni (di quelli che possono capitare in un processo di crescita), perdendo 6-3 6-4 contro il croato Pavic, mentre il secondo vince con il suo solito gioco spumeggiante il suo match d'esordio contro il francese Bonzi (6-4 6-3). Successo questo che gli vale la possibilità di affrontare la testa di serie numero uno del torneo, il serbo Milojevic, vincitore in mattinata di un match non così semplice contro il belga De Greef (6-4 7-5), nel quale ha fatto valere la sua maggiore solidità rispetto al meno quotato avversario.
Nella giornata odierna, nella quale si disputeranno i primi ottavi di finale, occhio proprio al match fra Arnaboldi e Milojevic (Campo Centrale, non prima delle 17.00) e al derby serale fra Vanni e Berrettini (Campo Centrale, non prima delle 21.00). Inoltre per gli amanti del doppio da segnalare il ritorno di Daniele Bracciali, qui vincitore del torneo di singolare nel 2004, che in coppia con il portoghese Gil affronterà la coppia Escobar-Sanchez (Campo Centrale, non prima delle 15.30).