Mercoledì 2 agosto, nell’ambito della XXXVI edizione della rassegna “Incontri con l’autore” organizzata dalla libreria Bibliofila con l’associazione culturale “I luoghi della scrittura” in collaborazione con il Circolo Nautico e con il Comune di San Benedetto del Tronto, l’avvocato e consigliere comunale Gianni Massimo Balloni ha presentato il suo libro di poesie dal titolo “Frammenti”.

Un viaggio non solo alla scoperta del mondo interiore dell’autore, ma della poesia in generale, di ciò che essa significa e rappresenta per chi la fa, di ciò che la ispira, la alimenta e la rende qualcosa di importante e di prezioso per tutti, sia per chi la scrive sia per chi la legge. L’incontro, intenso e ricco di spunti, è stato coordinato da un cittadino d’eccezione, il sindaco di San Benedetto del Tronto Pasqualino Piunti, insieme alla pittrice e poetessa Miriam Pasquali, che ha usato parole di apprezzamento e di lode nei confronti di questa silloge poetica estremamente ricca e varia nei contenuti. Ha parlato, infatti, di una raccolta di poesie che rivela uno sguardo attento e curioso verso l’esistenza, di una poesia che si manifesta nel suo valore più autentico, cioè di espressione di sentimenti puri che nascono da un modo consapevole e sincero di osservare la realtà, da una visione libera da lusinghe, compromessi e inutili pudori.

Sono tante le emozioni che emergono da questi versi carichi, come ha rilevato Piunti, di sonorità orientaleggianti: la solitudine, la tristezza, l’amicizia, la gioia di vivere, il ricordo, la sensualità, la morte e soprattutto l’amore, coniugato in tutte le sue possibili forme.  Un verso, quello di Balloni, meditato, pensato, studiato, eppure così intriso di sentimento, di melancolia, di nostalgia, perché, come lui stesso ha affermato durante la presentazione, la poesia deve esprimere emozioni profonde e per poterlo fare è necessario affidarsi, come spesso accade a lui, a quel sentimento malinconico che la muove, la anima e la tiene in vita. La poesia, ha spiegato Gianni Massimo Balloni, è l’incarnazione di una sensibilità che non vuole morire, è come un figlio che fugge e che dobbiamo lasciare andare per la sua strada, è l’unione indissolubile di corpo, anima e spirito proprio come l’essere umano, che è fatto di tutte e tre queste cose. La poesia è, dunque, come uno specchio in cui ciascuno di noi può rivedersi: il poeta, infatti, come ha affermato Gianni Massimo Balloni, non scrive soltanto per se stesso, ma lo fa anche per essere letto da chi nei suoi versi potrà ritrovarsi. Una poesia, dunque, necessaria a Balloni, forse persino fondamentale, come scherzosamente ha detto lui stesso, a bilanciare quel cinismo che la sua professione d’avvocato gli impone ogni giorno, ma spesso anche consolatoria, confortante, perché è attraverso di essa che riesce a ricostruire i propri ricordi, a superare l’angoscia di certi momenti, a celebrare i propri sentimenti, a conoscere la verità.

Una poesia dei “Frammenti”, fatta, cioè, di tante voci, di mille sfumature, di molteplici tinte, di variegate tonalità. Una poesia che, con forza e passione, ci ricorda che quel prisma multicolore che è la vita stessa, da cui essa trae origine e nutrimento, deve essere colto in tutta la sua affascinante e misteriosa pienezza. Una poesia che ha catturato le menti e i cuori dei presenti mercoledì 2 agosto al Circolo Nautico e di cui, sicuramente, sentiremo ancora parlare.