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Massimo Polidoro con il suo "Non guardare nell'abisso" a "Scrittori sotto le Stelle"

San Benedetto del Tronto | Nel pomeriggio di sabato 2 luglio, presso il Circolo Nautico Sambenedettese, nella consueta rassegna culturale e letteraria cittadina, il prof. Polidoro, ha presentato il suo ultimo romanzo.

di Umberto Sgattoni

Un'istantanea nel vivo dell'incontro culturale con Massimo Polidoro ...

Secondo appuntamento con "Scrittori sotto le Stelle" (rassegna culturale cittadina giunta alla sua XVI edizione) al Circolo Nautico Sambenedettese.

Ospite di sabato 2 luglio - nel tardo pomeriggio - Massimo Polidoro: scrittore, giornalista, docente universitario e considerato uno dei maggiori esperti internazionali nel campo del mistero e della psicologia dell'insolito; tra l'altro, il Polidoro è stato co-fondatore e segretario del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze) ed è stato per quattro anni il primo e unico docente italiano di un corso universitario (presso la Facoltà di Psicologia dell'Università di Milano-Bicocca) dedicato alla Psicologia dell'insolito.

A San Benedetto del Tronto, il Polidoro ha presentato il suo ultimo libro "Non guardare nell'abisso" (Piemme), un nuovo thriller, una nuova indagine ed una nuova avventura per Bruno Jordan: il personaggio nato dalla sua penna, già protagonista di un suo precedente romanzo (ascrivibile al genere noir/giallo/thriller) Il passato è una bestia feroce; romanzo, peraltro che gli fruttò notevolissimo apprezzamento da parte della critica ed è stato insignito del Premio NebbiaGialla Suzzara Noir Festival 2015, dedicato alla letteratura di genere inedita, noir e poliziesca.

Dopo l'introduzione del Presidente de "I Luoghi della Scrittura" Mimmo Minuto, che ha ricordato il denso programma di eventi culturali/editoriali che caratterizzeranno l'estate cittadina e del territorio - rimarcando come Mosaico Piceno (la realtà che raccoglie il fiore e gli intenti dell'associazionismo culturale cittadino e territoriale) stia già lavorando al denso programma culturale autunno/inverno - si è poi entrati nel vivo dell'incontro.

Ha conversato con il prof. Polidoro, Francesco Tranquilli.

Il Tranquilli, ha principiato la conversazione con l'autore, chiedendogli come - da noto ed affermato saggista - egli sia poi pervenuto ed approdato nell'universo della narrativa.

"Domanda legittima ..." ha esordito Massimo Polidoro; il quale poi, addentrandosi nell'eviscerare i motivi e le ragioni che lo hanno spinto ad intraprendere questo viaggio, ha spiegato come dopo tanti saggi avesse sentito l'esigenza, il piacere ed il desiderio di tentare di percorrere una strada diversa: partendo, da quella che per lui, era una passione che aveva e si portava dentro e dietro da sempre, sin da ragazzino: quella per il genere letterario, Noir, Giallo, Thriller.

Il Polidoro, ha inoltre precisato, come il suo progressivo cimentarsi con la narrativa, sia principiato attraverso una scelta di ordine e carattere personale - senza preavviso - che solo successivamente, ha condiviso con il proprio agente e proposto all'editore.

Naturalmente, poi, il lusinghiero riscontro e successo ottenuto, l'ha dunque spinto a proseguire a battere il sentiero intrapreso.

E, nel merito del personaggio uscito dalla sua penna - Bruno Jordan - e della grande fiducia e simpatia accordatagli dai lettori sin dai primi esiti editoriali (i primi due romanzi), un sorridente Polidoro ha affermato: "i lettori hanno apprezzato e così Bruno Jordan è tornato".

Un romanzo, Non guardare nell'abisso, che si incardina appunto sulle avventure, le vicende (e le indagini) di Bruno Jordan: cronista per la rivista Krimen "ironico segugio e piantagrane supremo"; un Bruno Jordan, che già dal nome - (piuttosto immediata l'associazione al nome del noto filosofo Giordano Bruno, paladino della laicità e della libertà di ricerca) prelude e rivela la sua natura, il suo carattere e la sua spiccata propensione ad un approccio cognitivo e di indagine decisamente anti-dogmatico.

"Un vero e proprio anti-eroe, ben caratterizzato e con molte sfaccettature, che stimola simpatia ed immedesimazione nel lettore, molto più di tanti personaggi magari più noti ma stereotipati." ha chiosato il Tranquilli.

Un romanzo, Non guardare nell'abisso, che si dipana ed articola fondamentalmente su questa trama e si cala in un determinato e verosimile contesto storico: e cioè, sull'incarico che il senatore Publio Virgilio Strazzi - poco prima delle elezioni alla Presidenza della Repubblica (di cui pare essere uno dei candidati papabili) - dà a Bruno Jordan; ovverosia, quello di mettersi sulle tracce e ritrovare sua nipote, avuta da sua figlia in circostanze particolari, e cioè nel bel mezzo della militanza della donna, nelle Brigate Rosse.

Sta dunque a Bruno Jordan districare (e districarsi) in questo caso delicato, che non mancherà di riservare sorprese.

"Un romanzo che fa grande uso della storia" ha rilevato il Tranquilli; che ha poi chiesto se (ed in che misura) il personaggio del senatore ricalchi personaggi esistenti o esistiti.

"Il personaggio di Strazzi non è modellato su una persona specifica" ha risposto il Polidoro; il quale però, non ha mancato di aggiungere come - attraverso la figura del senatore - abbia voluto raccontare in forma di romanzo, aspetti e caratteri di vicende che, sia pure se appartenenti ad un periodo relativamente recente, restano ancora avvolte nel mistero.

Il Tranquilli ha poi argutamente ravvisato come fra il suo autore ed il personaggio - Massimo Polidoro e Bruno Jordan - vi sia un fondamentale elemento di comunanza ed affinità: l'impossibilità - cioè - a tirarsi indietro di fronte al mistero; "il mistero" - ha detto Francesco Tranquilli - "è una sfida; molti si tirano indietro, alcuni invece lo colgono e lo accolgono come una sfida ed un'opportunità di conoscenza".

Dicendosi d'accordo con lui, Massimo Polidoro ha sottolineato come da sempre la curiosità e il desiderio di sapere e conoscere, abbiano spinto l'uomo - e ne siano stati la molla - per evolversi e progredire; e come in fondo, egli stesso abbia fatto della sua vita, la ricerca di risposte agli interrogativi.

Il Tranquilli ha poi chiesto in quale misura, la scrittura narrativa, possa avere funzione conoscitiva e divulgativa (quel valore sociale del giallo, thriller e noir, talvolta al centro del dibattito e della riflessione culturale e letteraria) quale strumento di indagine efficace (e più accessibile) su aspetti, vicende e caratteri della realtà e della conoscenza.

"La mia intenzione, non è proprio quella" ha precisato il prof. Polidoro; il quale, poi, nel delineare e manifestare quali fossero le sue reali intenzioni ed obiettivi, ha chiarito come abbia voluto prendere spunto e cornice da un fatto ed un contesto storico, per innestarvi un vero e proprio romanzo, raccogliendo la sfida - in tal senso e nel contempo - di riuscire ad essere credibili, convincenti ed avvincenti.

Il Tranquilli ed il Polidoro - nel leggere a 2 voci alcuni passi del libro - hanno poi effettivamente dato prova e dimostrazione della freschezza e della vivacità dello stile e della presenza di tutti quegli ingredienti (ritmo, suspence, compiuta caratterizzazione dei personaggi, intrigo, mistero, colpi di scena e rovesciamenti di fronte ed un finale apocalittico) che fanno di Non guardare nell'abisso, un libro certamente degno di interesse ed attenzione.

Sull'eventualità di nuove avventure che vedranno protagonista Bruno Jordan, il Polidoro ha detto come sin dall'inizio avesse concepito l'idea ed il proposito "di creare un personaggio che potesse tornare"; ci ha tenuto tuttavia anche a rimarcare come le storie che vedono come protagonista il suo Bruno Jordan, abbiano la capacità di poter essere viste e lette d'insieme, ma anche in grado di avere una loro coerenza, prese singolarmente.

Avviandosi verso la conclusione, il prof. Polidoro non ha mancato di fare menzione delle varie fasi che hanno caratterizzato e scandito la conoscenza e la sua amicizia con Piero Angela e James Randi, offrendone una testimonianza sincera e tracciandone un profilo pieno di stima e di gratitudine.

Il nostro giornale - data la passione del Polidoro per il genere letterario in cui si è cimentato - ha chiesto a lui quali siano, a livello e a titolo personale, gli autori che ama o ha amato di più e a cui si sente più legato.

"Senza dubbio" ci ha risposto con grande cordialità Massimo Polidoro "i grandi classici: lo Sherlock Holmes di Conan Doyle, Edgar Allan Poe e Robert Louis Stevenson; fra i contemporanei, indubbiamente Stephen King, del quale, l'indiscutibile talento e perizia letteraria, sono talmente considerevoli e rilevanti che, sarebbe davvero riduttivo considerarlo autore narrativo di genere".

Infine, il professore si è poi soffermato a parlare della sua esperienza nel Cicap e degli scopi che esso si prefigge.

E, nel conversare con il pubblico, particolarmente interessato sia al suo ultimo romanzo che alle attività stesse del Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze, si è intrattenuto amabilmente con i presenti e con chi ha gradito approfondire con lui temi e questioni per così dire "a braccio".

Il prossimo appuntamento con Scrittori sotto le Stelle, domenica 3 luglio, alle ore 21,30, al Circolo Nautico, con Mauro Mazza che presenterà il suo libro "Il Destino del Papa Russo".

03/07/2016





        
  



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