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A Giuseppe Catanzaro il “Premio Giovane Promessa del Panorama Letterario Nazionale” 2016

San Benedetto del Tronto | Il giovane scrittore palermitano, ha ricevuto il premio, in occasione della serata inaugurale della Sezione Universo Editoriale di “Piceno d’Autore 2016”, in Palazzina Azzurra.

di Umberto Sgattoni

Nella serata di venerdì 22 giugno, presso la Palazzina Azzurra, è stato assegnato al giovane scrittore palermitano Giuseppe Catanzaro (autore del libro "Charlie non fa surf") il "Premio Giovane Promessa del Panorama Letterario Nazionale" di Piceno d'Autore 2016.

"3 serate dedicate alle premiazioni" ha esordito il Presidente de I Luoghi della Scrittura Mimmo Minuto, sottolineando come il premio - secondo regolamento - è andato ad un giovane scrittore, con meno di 30 anni ed alla sua opera prima.

Presenti all'incontro, Loretta Santini, Direttore Editoriale di Elliot Edizioni (la casa editrice del libro di Catanzaro); il noto critico letterario Filippo La Porta e le due insegnanti Adelia Micozzi e Sonia Loffreda che hanno coordinato il gruppo che ha valutato ed assegnato il premio alla giovane promessa editoriale del panorama letterario nazionale.

Sia la Micozzi che la Loffreda si sono trovate fondamentalmente d'accordo nel ritenere come il libro del giovane Catanzaro si sia distinto per stile particolare (semplice ma non semplicistico), tema interessante e buon sviluppo narrativo.

L'opera, è il romanzo di formazione di un ragazzo, Giulio Cernini che - da poco uscito dall'università - si trova a vivere l'impatto del mondo del lavoro nel tirocinio/praticantato in uno studio legale.
Un libro che delinea, con ironia lucida, l'universo, le battaglie, le ascese e le cadute, della quotidianità di un'intera generazione.

Loretta Santini - da parte sua - ha sottolineato come Giuseppe Catanzaro sia dotato di buona maturità dello stile e di un'ottima dose di ironia.

Quando poi innescata da Mimmo Minuto si è trovata a rispondere su quanto possa esser difficile per uno scrittore esordiente confermarsi ed affermarsi in maniera definitiva, la Santini ha risposto dicendo come notoriamente il secondo libro sia per tutti gli scrittori il più difficile; altresì non ha nascosto come affermarsi e confermarsi sia certamente complicato e non scontato, e tutto ciò dipenda dalle caratteristiche umane e dalla natura dello scrittore. "Generalmente resistono" - ha detto l'editor di Elliot Edizioni - "quelli che sono davvero scrittori".

Filippo La Porta invece ha detto che in un romanzo d'esordio è solito ricercare due cose: 1) la capacità di raccontare e rappresentare la realtà nella sua complessità, quel famoso "groviglio, garbuglio o gomitolo" di Carlo Emilio Gadda 2) la capacità di inventare una lingua; una lingua che dia suono, che sia riconoscibile e con un proprio specifico repertorio.

Ha anche detto come il giovane Catanzaro, nell'approccio e nello stile ricordi il primo Culicchia, quello di Tutti giù per terra, per intenderci. 

Il romanzo di Catanzaro - in fondo - è un ritratto della propria generazione. Un vero e proprio romanzo di formazione in cui la maturità coincide con una scoperta: tutto cambia, tutto è mutevole; niente resta solido, tutto si scioglie, tutto cambia (in amore, sul lavoro ecc.); tuttavia, questa scoperta non rende il protagonista cinico. Tutto cambia, ma qualcosa - in fondo - rimane: il viso sorridente di una ragazza, per esempio; e quindi - sia pure nel vortice del costante mutamento, sia pure nel bel mezzo della quotidiana battaglia - qualcosa ha valore.

Felice per il premio e lusingato per il premio ricevuto, Catanzaro si è soffermato ampiamente a parlare del romanzo - sulle sue ragioni e i suoi caratteri - e ad interloquire con i numerosi ragazzi e studenti, che hanno posto all'autore, numerose domande.

Interessante annotare anche come per sua stessa ammissione l'autore abbia affermato come nel suo romanzo abbia cercato di mantenere quello spirito di autenticità e spontaneità che, la realtà per forza di cose, mette ogni giorno a repentaglio ed a rischio, nelle sue ineludibili costruzioni e costrizioni.
"Credo" - si è detto convinto Giuseppe Catanzaro - "che vada già di per sé stesso premiato, il tentativo di essere o voler essere il più possibile spontanei".

Una spontaneità e sincerità, quella del libro, che gli è stata riconosciuta - nello stile e nei contenuti - dallo stesso critico letterario Filippo La Porta.

Questa - dunque - la prima serata di premiazioni di Piceno d'Autore 2016.

Nella serata di sabato 23 luglio, sarà la volta invece di Sandro Ferri e Sandra Ozzola, fondatori della casa editrice Edizioni e/o; casa editrice - peraltro - dell'assoluto fenomeno editoriale di Elena Ferrante.

 

23/07/2016





        
  



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