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Daniela Spada e Cesare Bocci aprono la XXXV Edizione di "Incontri con l'Autore"

San Benedetto del Tronto | L'incontro, ha aperto l'ormai storica rassegna culturale e letteraria cittadina con due ospiti d'eccezione ed un libro di indubbia qualità. Cultura e profonda Umanità: quando l'Amore è più forte della malattia.

di Umberto Sgattoni

Annalisa Ruggieri, Mimmo Minuto, il prof. Tranquilli, Daniela Spada, Cesare Bocci

Esordio bagnato quello della XXXV Edizione di "Incontri con l'Autore"; ma come davvero meglio non poteva iniziare, stando allo spessore ed alla qualità umana degli ospiti, dei contenuti espressi e della storia che i due autori - in questa prima giornata - hanno voluto condividere con i presenti.

A causa del maltempo, che si è protratto per l'intero pomeriggio di lunedì 27 giugno, la suggestiva location della Palazzina Azzurra, è stata egregiamente sostituita dalla Sala Congressi dell'Hotel Progresso.

Una sala - peraltro - gremita in ogni ordine di posto.

Gli ospiti che hanno inaugurato ed aperto la rassegna culturale-letteraria di quest'anno, sono stati l'attore marchigiano Cesare Bocci (il celebre vice-commissario Mimì Augello della nota serie televisiva "Il Commissario Montalbano" personaggio nato dalla penna di Andrea Camilleri) e la sua compagna di vita Daniela Spada, autori del libro "Pesce d'Aprile" edito da Sperling & Kupfer.

Ha conversato con loro, il professor Francesco Tranquilli.

Dopo la presentazione dell'organizzatore dell'evento Mimmo Minuto ed i saluti che Annalisa Ruggieri ha porto e rivolto in rappresentanza del Sindaco e dell'Amministrazione Comunale (ricordando come cultura e turismo per una città come San Benedetto non siano soltanto fattori ed elementi di crescita economica, ma anche sociale ed umana), nella sua introduzione il Tranquilli, ha sottolineato come la rassegna letteraria si sia aperta con due persone fuori dal comune, che non sono - cioè - scrittori di professione; non un libro comune - peraltro - ma un'esperienza di vita autentica, che trasuda umorismo e tragedia, coraggio e verità insieme; e tocca corde intime e delicate di squisita, toccante e profonda genuinità.

In cui, molti, possono ritrovarsi ed immedesimarsi.

Un libro, non pensato per essere scritto, ma una lunga conversazione a cuore aperto e a due voci.

Una storia autentica e scottante, tagliente e vera, nella quale i due autori, hanno riversato un vissuto autentico - privo di infingimenti o artifici letterari - fatto di grandi e piccole battaglie e conquiste, nella quotidianità familiare e di coppia, a seguito di un evento che ha segnato in maniera decisiva il loro percorso di vita insieme.

"Lo scherzo del destino che ci ha reso più forti" recita il sottotitolo del libro.

Un insegnamento di come si possa affrontare una tragedia senza farne un dramma: con coraggio e con una straordinaria forza d'animo.

"In quel primo d'aprile del 2000, era domenica" - racconta Bocci - "nostra figlia era nata da pochi giorni, era il rientro a casa e volevamo goderci il primo giorno della nostra famiglia ..."

Di lì a poco - per Daniela - un forte mal di testa, sempre più forte, un ictus ed il principiarsi dell'odissea in un vortice - ha confessato Cesare Bocci - "che non conoscevamo: la malattia".

"Un viaggio che non avevamo preventivato di fare" ha sottolineato il grande attore marchigiano.

Un viaggio che - nel corso dell'incontro - Cesare Bocci e sua moglie Daniela hanno condiviso e ripercorso, mettendo in gioco ed a nudo aspetti delicati, tragici ed intimi; ma anche offrendo la testimonianza di un'intensa e toccante umanità e dello straordinario coraggio che hanno caratterizzato e contraddistinto la loro storia: di coppia e di famiglia.

Tappe, momenti e fasi, non facili, spesso dolorose, ma vissute nell'amore - appunto - di coppia e di famiglia.

"Ci sono voluti 16 anni di tante battaglie e continuiamo a combattere; la partita non è finita ma siamo in vantaggio" ha detto Cesare Bocci.

Nel merito del libro - inoltre - ha inteso esprimere il convincimento di come esso sia in fondo "una bella storia, una storia di vita"; ed ha rimarcato come "il taglio ironico del libro è quello della nostra vita. Così l'abbiamo scritto".

Tutto è nato da un'intervista in cui il Bocci e la Spada hanno raccontato la propria storia. Di lì, è nata la proposta della casa editrice.

Una storia a due voci.

"Abbiamo unito le nostre voci" - hanno detto Cesare Bocci e Daniela Spada - "ma prima abbiamo scritto separatamente, e poi ci siamo ritrovati e confrontati".

Un confronto che è stato insieme percorso di crescita, scoperta e maturazione.

Una vicenda, che sia pure nella sua drammaticità, ha lasciato anche tanti doni inattesi: la scoperta di sé stessi - come esseri umani e come coppia - una forza insospettata, straordinarie prove d'affetto ed una famiglia più solida.

Sia pure nelle prove e nelle difficoltà, Cesare e Daniela, hanno scoperto di sé stessi e reciprocamente, cose che non conoscevano.

Una storia di coppia, di famiglia, di umanità.

"Di due persone normali" ha affermato candidamente Cesare Bocci.

Il quale - nel merito della redazione del libro - ha sottolineato come entrambi non abbiamo messo veti, reticenze o si siano avvalsi di artifici: "una volta che decidi di raccontare, è il racconto che ti guida".

Un libro in cui Daniela e Cesare parlano della loro vita, ma in cui emerge in maniera netta ed esemplare, la straordinaria forza e determinazione di Daniela nel riappropriarsi della sua vita: nel suo essere madre e compagna, nell'essersi saputa reinventare trasformando la sua passione per la cucina in lavoro (essendo diventata cuoca, chef e pasticcera e finanche ad aprire una scuola che si chiama "Cucina Amore Mio").

"A parti invertite, non so se ce l'avrei fatta" ha confidato ai presenti il grande attore, riferendosi amorevole, alla straordinaria forza d'animo ed allo spirito combattivo dell'amata compagna di vita.

Insomma, una storia di amore e di coraggio in cui - giorno dopo giorno, fra mille battaglie e conquiste - con sempre maggiore consapevolezza e determinazione, Daniela si è rimessa in piedi ed in cammino, riprendendo le redini della sua vita: di donna, di madre e di compagna.

"Ed io" - ha confessato Cesare Bocci - "che ero già innamorato, mi sono rinnamorato di lei e della sua straordinaria forza".

Cesare Bocci e Daniela Spada, due persone di squisita simpatia, che hanno saputo parlare con levità della loro storia, rendendosi disponibili alle domande di un pubblico che è intervenuto con interesse, porgendo loro diverse domande.

Un libro che sa toccare le corde giuste, sfiorando quella leggerezza di cui parla Italo Calvino: una leggerezza che non è superficialità, ma che scaturisce dal cuore, dal coraggio e dall'amore.

Un libro, che stando anche soltanto e semplicemente alla simpatia, all'affabilità ed all'ironica leggerezza dei suoi autori, è sicuramente degno di essere tenuto in considerazione.

Un libro che merita di essere letto, per la storia di vita - di coppia e di famiglia - per l'insegnamento che da essa se ne trae, e per i suoi personaggi, che sono persone autentiche: Cesare Bocci e Daniela Spada, appunto.

Un libro che merita di essere letto; un momento di grande spessore sotto il profilo culturale ma anche e soprattutto di grande umanità.

Questo - in fondo - in conclusione, il senso della riflessione finale dell'organizzatore Mimmo Minuto che, nel non nascondere viva soddisfazione per l'incontro con gli autori della serata, ha confessato come "sarebbe davvero importante che in tanti, dessero una testimonianza così bella, così significativa, così profondamente umana, di uomo e di donna, di coppia e di famiglia".

Cultura e Letteratura sono anche (e soprattutto) questo: aderire all'universalità dei sentimenti e degli accadimenti della vita di ciascuno di noi, scrutando nelle pieghe autentiche della nostra umanità; rivelando e lasciando affiorare fragilità nelle nostre salde convinzioni, ma anche e soprattutto inaudite ed inattese forze e risorse, proprio nella nostra condizione di umanità fragile.

E la XXXV Edizione di "Incontri con l'Autore", con Cesare Bocci e Daniela Spada, davvero non poteva chiedere di meglio - all'esordio - nell'esserne significativa e verace testimonianza.

28/06/2016





        
  



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