Sabrina Gregori: "Probabilmente abbiamo peccato di arroganza; ora, umiltà, autocritica e coesione".
San Benedetto del Tronto | Una nota della Segretaria dell'Unione Comunale del Partito Democratico sulla débacle di domenica 19 e sulle prospettive ed i propositi per ripartire.
di Umberto Sgattoni

"A due giorni dal ballottaggio, dove meno della metà dei cittadini ha scelto a chi affidare le sorti della Città, sento il dovere di ringraziare quanti in questi mesi si sono spesi per questa difficile (e lunga, specie per il PD!) campagna elettorale."
Con un ringraziamento; così principia la Nota della Segretaria dell'Unione Comunale del Partito Democratico Sabrina Gregori.
Una Nota, in cui la dirigente del Pd cittadino, tenta di fare una disamina stringata ma al tempo stesso dettagliata ed incisiva, e di offrire il suo punto di vista e la sua analisi politica, nel merito della débacle del centro-sinistra sambenedettese avvenuta nella giornata di domenica 19 giugno:
"Probabilmente abbiamo peccato di arroganza" - afferma la Gregori - "perché i risultati ottenuti ci dimostrano che nessuno, nemmeno il primo partito della città, può essere autosufficiente né al suo interno, né tantomeno all'esterno".
«Ed oggi, apprendo di dichiarazioni poco edificanti in questo delicato momento. Il partito è l'unico luogo idoneo al confronto, anche aspro: non lo sono certo "le piazze virtuali" dei social media dove, da dietro una tastiera ed un monitor, si tende ad esprimere solo gli istinti rancorosi di vendetta.»
Un richiamo dunque, alla discussione ed al dibattito interni, quello della Segretaria del Pd cittadino.
«Ce lo ricorda - prosegue la Gregori - l'Art.49 della Costituzione che recita: "Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale" e non per la ricerca di capri espiatori.»
Una Gregori - così almeno ci pare - sibillina, ma non troppo.
Che prosegue poi nella sua disamina:
«Senza paura, a testa alta, bisogna tenere sempre a mente che candidarsi a governare vuol dire servire, nessuno lo impone a chi pensa di poterlo fare da una comoda scrivania o a chi, non essendo strutturato, lo fa per conto terzi.
Il clima da resa dei conti non può guidare gli animi di una classe dirigente che si è candidata a governare la città.
Questo, contribuisce ad allontanare i cittadini dalla politica: delle dinamiche interne dei partiti, le persone non sanno cosa farsene. Ora non è tempo di processi, ma di coesione e di un esercizio obiettivo di umiltà ed autocritica.
Bisogna tornare a guardarsi in faccia nel pieno rispetto reciproco, con la consapevolezza che l'unico obiettivo che ci tiene uniti è il bene della nostra Città e del nostro Paese.»
Coesione, Umiltà ed Autocritica: questi i tre elementi cardine dai quali - secondo il giudizio della Gregori - deve ripartire il Partito Democratico cittadino.
Una Gregori, che non ha mancato poi di sottolineare come sia urgente la necessità di ricompattarsi sia a livello locale che nazionale:
«Abbiamo la necessità di ritrovarci con la voglia di analizzare quanto successo; ma subito dopo, di ripartire e ricostruire un progetto alternativo a questa destra e al populismo pentastellato dilagante, tutti insieme proiettati al prossimo referendum di ottobre.»
Infine, un chiaro appello all'unità (il candidato sindaco Perazzoli, in tutta onestà non aveva negato frizioni e dissidi interni anche in campagna elettorale) rivolto ad un partito che a livello nazionale vedrà riunirsi, a giorni, la Direzione Nazionale; la prossima settimana - a livello locale - (stando a quanto afferma la Gregori stessa) avrà - invece - quella dell'Unione Comunale.
«Mi auguro che questo mio breve appello all'umiltà ed alla discrezione possa essere utile anche in vista della riunione dell'Unione Comunale, che si terrà con tutta probabilità la prossima settimana. Attendiamo infatti anche lo svolgimento della Direzione nazionale di venerdì, sperando che possa fornirci spunti di riflessione di ampio respiro.» Così, ha concluso Sabrina Gregori.
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21/06/2016
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