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Pasqualino Piunti è Sindaco di San Benedetto

San Benedetto del Tronto | Il leader del centro-destra sambenedettese, ribalta in maniera indiscutibilmente sconvolgente una situazione che quantomeno nei valori percentuali del primo turno, lo vedevano in netto ritardo e con una strada da percorrere, decisamente in salita.

di Umberto Sgattoni

Sala Consiliare, Pasqualino Piunti festeggia la vittoria circondato dai suoi sostenitori

Duello finale con colpo di scena; e con un colpo di scena degno di un thriller di primissimo livello.

Oppure se preferite, con la stessa crescente suspence, il finale da brivido, una rimonta incredibile ed una caduta imprevista che hanno caratterizzato, proprio di recente, uno dei più celebri eventi sportivi nazionali, il Giro d'Italia 2016.

Anche le elezioni comunali sambenedettesi hanno avuto il loro finale al cardiopalmo ed un risultato sorprendente sui quali, non so quanti, avrebbero scommesso alla vigilia. 

Ebbene, i sambenedettesi hanno deciso.
Pasqualino Piunti è Sindaco di San Benedetto.
Questo dice infatti il responso delle urne e l'esito elettorale uscito dal ballottaggio tenutosi nella giornata di domenica 19 giugno: Pasqualino Piunti ribalta il pronostico della vigilia ed è il nuovo Sindaco di San Benedetto.

Una strada in salita ed un ritardo notevole, che - l'evidenza del dato elettorale lo rende palese - il candidato sindaco del centro-destra non soltanto è riuscito a colmare, ma anche a rovesciare completamente, vincendo per considerevole distacco.

Quanto tutto ciò potesse essere preventivabile nella percezione della squadra di Piunti (o tanto più in quella del suo competitor) non è dato sapere. Ed in fondo - ora come ora - non ha alcun valore intrinseco o significativo. Se non quello dell'impresa (o se vogliamo, vista dall'altro fronte, della debacle che ha del clamoroso).

Il Piunti, infatti, partiva - sulla carta - con oltre 15 punti percentuali di svantaggio dal suo competitor (il già due volte sindaco Paolo Perazzoli e leader dell'ampia coalizione di centro-sinistra) nei voti riferibili al candidato Sindaco; un divario che aumentava - ed il ritardo giungeva ad essere di oltre il 20% - se si fosse inteso far riferimento, invece, ai voti di coalizione che il Perazzoli ed il centro-sinistra avevano ottenuto al primo turno.

Questi - in estrema sintesi - i dati del Ballottaggio:
Iscritti: 39881 - Votanti 20116 (50,44%) - Schede Valide 19341 (96,15%) - Schede Bianche 204 (1,01%) - Schede Nulle 569 (2,83%) - Schede Contestate 2 (0,01%).

Ed il risultato finale delle elezioni comunali sambenedettesi è il seguente: Pasqualino Piunti 10709 voti (55,37%); Paolo Perazzoli 8632 voti (44,63%).

Un risultato che non soltanto è netto, ma per certi versi è sconvolgente e metterebbe a dura prova anche le meningi del più acuto degli analisti politici.

Anche perché il ribaltamento di una tendenza e di un vantaggio che era piuttosto evidente e cospicuo sulla carta per il candidato del centro-sinistra Perazzoli, non soltanto è stato disatteso, ma persino stravolto e rovesciato.

Il dato è tratto: Pasqualino Piunti (55,37%) vince ai punti su Paolo Perazzoli (44,63%).

Ed il dato (elettorale) non soltanto è principe ed inequivocabile; ma genera e produce - di per sé - naturali e fisiologiche considerazioni a margine.

Considerazioni - innanzitutto - relative ai dati veri e propri.
Annotazioni che naturalmente, cercano di rendere conto di quali possano essere stati i motivi di questa straordinaria affermazione del Piunti - e non meno - dell'harahiri dell'Invincibile Armata (l'ampia coalizione di centro-sinistra) che ha poi prodotto questa inattesa debacle del candidato sindaco Perazzoli.

Da segnalare - in primo luogo - una flessione dei votanti: al primo turno erano 25061 (62,84% degli aventi diritto); in questo turno del ballottaggio sono stati 20116 (il 50,44% degli aventi diritto).

Altresì si registrano alcuni elementi degni di nota e di riflessione.
Aspetti - cioè - che senza avere la presunzione di essere definitivi o illuminanti, possono comunque - a cavallo e sulla base dei dati veri e propri o delle dichiarazioni rilasciate in fase di pre-ballottaggio - offrire uno scorcio ed uno squarcio di riflessione sugli esiti del voto e su alcune dinamiche che potrebbero aver inciso (o contribuito) su questa decisa inversione di rotta e di tendenza dell'esito elettorale.

In primis, non possiamo non sottolineare come al trend positivo di Piunti (+ 3379 voti riferibili al candidato Sindaco rispetto al primo turno) faccia da riscontro (negativo) il trend sfavorevole del Perazzoli (- 2433 voti riferibili al candidato Sindaco rispetto al primo turno).

Dati statistici che si rivelano ancor più incisivamente sfavorevoli e negativi per Paolo Perazzoli, se andiamo a considerare che in questo ballottaggio il candidato sindaco del centro-sinistra ha avuto non soltanto una decurtazione riferibile allo stesso gradimento personale ricevuto nel primo turno (- 1,3%) ma una ulteriore e considerevole delusione se i voti ottenuti nel ballottaggio si accostano con il serbatoio di voti complessivi di coalizione che si erano ottenuti al primo turno (come già detto, oltre il 50% di coloro che erano andati a votare).

Altresì, non possiamo mancare di registrare che se alle Primarie PD sono andati a votare oltre 7000 persone e i voti di lista al primo turno di elezioni comunali risultavano essere oltre 11 mila, il fatto che Perazzoli al secondo turno, non abbia neppure raggiunto i 9000 voti, pone una questione aperta e palese non soltanto in termini politici ma anche in termini matematici; a meno che, la matematica non sia un'opinione; o non la si voglia ritenere tale, sottovalutando e non considerando dinamiche politiche (o comunque di tendenza) che in qualche modo hanno necessariamente inciso e si sono statisticamente ed effettivamente riscontrate su questo esito finale.

La rimonta di Pasqualino Piunti politicamente - ed agonisticamente parlando - ha davvero dell'incredibile.
Parimenti, la debacle di Perazzoli, apre una doverosa riflessione nel centro sinistra, che non soltanto non era assolutamente preventivabile, ma che appare anche necessaria per ricostruire una panoramica contestuale che - stando al risultato finale - risulta davvero di difficile comprensione.

Inoltre, registriamo - e non possiamo tacere - un altro interessante elemento degno di riflessione: e cioè, che quando le liste civiche che supportavano Giorgio De Vecchis - in sintonia con il silenzio ed equidistanza poi effettivamente espressi in maniera esplicita dal candidato sindaco di Orgoglio Sambenedettese - avevano espresso la volontà di non appoggiare o votare al secondo turno Piunti, vi furono - a margine - dei significativi distinguo.
Quanto questi distinguo - che poi sono comunque saliti agli onori delle cronache - abbiano potuto incidere, non è dato sapere.

Resta pure aperta, la questione su quanto possano avere inciso - nell'orientamento dell'elettorato in questo secondo turno - alcune considerazioni o dichiarazioni espresse da Paolo Perazzoli nel merito di alcuni ex-Presidenti di Quartiere candidatisi nelle coalizioni di Piunti e De Vecchis; ad una settimana dal voto - infatti - il candidato Sindaco del centro-sinistra si era espresso duramente ("E' una vergogna" aveva detto Perazzoli) su come i Comitati di Quartiere fossero - a suo avviso - diventati delle palestre/roccaforti delle destre ed aveva affermato che qualora avesse vinto le elezioni comunali avrebbe messo mano e ridiscusso gli attuali Regolamenti di Quartiere.
Anche in questo caso, non è dato sapere, quanto ciò, possa avere effettivamente influito sull'esito (e sul ribaltamento dello stesso) del voto.

Quel che ci teniamo a ribadire è un elemento tanto fondamentale quanto lapalissiano (e forse persino scontato) della nostra riflessione: e cioè, che se per un verso ogni ipotesi o considerazione (per forza di cose) - facendo riferimento ai voti di coalizione e agli equilibri che essi avevano determinato - nel caso del primo turno avrebbero potuto quantomeno offrire una plausibile valutazione su quanto essi avrebbero potuto incidere o avvalorare sia le nostre ipotesi, quanto un eventuale fuoco amico su Perazzoli, nel caso - invece - di questo ballottaggio, non possiamo giovarci neppure del men che minimo supporto statistico che non vada oltre il generico e non confermi numericamente, matematicamente e semplicemente da una parte la chiara affermazione di Pasqualino Piunti, dall'altra un deludente risultato di Perazzoli e della sua coalizione.

Davvero impossibile, dunque, trarre da tutto ciò considerazioni che possano trovare fondamento oggettivo al di là del puro dato che certifica la vittoria netta di Piunti su Perazzoli ed il deciso ribaltamento del divario che c'era alla vigilia del ballottaggio.

Se non, andando ad eviscerare - con tutti i benefici e le difficoltà del caso, al momento - i motivi che hanno prodotto tale risultato e questa evidente discrepanza fra i voti di coalizione conseguiti dal centro-sinistra al primo turno e quelli raccolti da Paolo Perazzoli nel ballottaggio. Una considerevole differenza. Com'è potuto accadere?

Ogni ulteriore ipotesi, penetrerebbe nel terreno dell'ipotetico e nello scosceso e paludoso regno dell'elucubrazione e della fanta-politica.

Il dato (elettorale) è tratto (ed è l'unico che conta): e cioè che Pasqualino Piunti è il nuovo Sindaco di San Benedetto; ed è un dato che ha senz'altro dell'incredibile considerando la rimonta che ne ha caratterizzato la vittoria.

Ora non resta che attendere, a bocce ferme, le valutazioni e le riflessioni dei protagonisti, dei partiti, delle due coalizioni; e certamente, la composizione della Giunta e l'assestamento degli equilibri e delle componenti in Consiglio Comunale, offriranno una panoramica più esaustiva sulla quale poter riflettere e ragionare.

Ora la battaglia, dalle urne passa in Consiglio Comunale.

Quel che appare ormai assodato è che il dato è tratto: ed al momento è l'unico da trarre; e cioè che Pasqualino Piunti è il nuovo Sindaco di San Benedetto del Tronto.

20/06/2016





        
  



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