Ricordiamo che, inizialmente, quest’area era stata lottizzata dalla società Terzo Millennio, alla quale la Banca delle Marche aveva elargito un prestito di circa 14 milioni di euro, prestito già stralciato e confluito per più del 17% del suo valore nella Bad Bank, la banca creata dal governo per decreto lo scorso 22 novembre per salvare quattro banche locali, tra cui anche la famosa banca Popolare dell’Etruria.

È in questa situazione che si colloca il fallimento della società Terzo Millennio, in conseguenza del quale si è proceduto alla vendita all’asta di parte dei beni posti a garanzia del credito concesso da Banca delle Marche. L’acquirente è stata la società Depositi e vendite s.r.l., che sta procedendo alla realizzazione di un parcheggio a pagamento. Quella che sembra una strana coincidenza, in questo caso, è che questa società sia nata proprio un giorno prima del fallimento della Terzo Millennio e che quello stesso giorno abbia stipulato il contratto di affitto per l’area, poi comprata all’asta. Inoltre, l’azionista di maggioranza della Depositi e vendite s.r.l. pare che sia una società fiduciaria, ossia un istituto usato da chi desidera essere socio, ma non vuole rendere pubblico il proprio nome. Inoltre, andranno poi all’asta altri beni, gli immobili realizzati nell’ambito della lottizzazione iniziata, ma non completata, dalla Terzo Millennio, con base d’asta di 4,3 milioni di euro.

Il movimento Cinque stelle, a questo punto, si è chiesto, e ancora si domanda, perché l‘amministrazione comunale abbia utilizzato le proprie risorse, o gran parte di esse, per finanziare altri progetti, invece di usarle, magari, per comprare quest’area e risistemarla, data la necessità.  E in secondo luogo, perché non abbia incassato le fidejussioni concesse dalla Banca delle Marche alla società Terzo Millennio, che non ha rispettato la convenzione e non potrà nemmeno più farlo in futuro, poiché fallita. Si tratta, dunque, di un ennesimo caso sollevato dai penta stellati intorno al quale, sostengono, ruotano strani eventi su cui le autorità competenti dovrebbero fare luce.

Ci auguriamo, quindi, soprattutto nel rispetto dei cittadini, che venga fatta chiarezza in merito e che venga portato a termine questo progetto di valorizzazione dell’area che, ovviamente, dovrebbe essere di interesse pubblico e restituirebbe a Civitanova Marche un ruolo di rilievo all’interno della nostra regione. Speriamo, dunque, che, dipanata la nebbia che avvolge questa lunga vicenda, si risolva tutto a vantaggio della comunità, che, purtroppo, in casi come questo, rischia di essere l’unica a pagare per gli errori e le mancanze di altri.