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E, .... si chiamava Mario Tessuto

San Benedetto del Tronto | Noto per «Lisa dagli occhi blu» che nel 1969 è stata in classifica tra le prime dieci per quindici settimane e dal 16 al 23 luglio al primo posto. Anche un film nello stesso anno. Amori adolescenziali? Si. Oggi rappresenta un pezzo della nostra storia.

di Felice Di Maro

Nel luglio del 1969 ero ad Alessandria, bellissima città ma molto diversa rispetto a Roma, Napoli e naturalmente anche da Torino. Lavoravo lì dal mese di aprile e venivo da Roma dove avevo passato tutto l'inverno in zona Parioli, decisamente era un ambiente molto diverso. Fino a tutto giugno avevo passato quasi tutta la primavera con allegria progressiva perché di sera fuori ad alcuni bar erano ancora attivi i jukebox che certo i giovani d'oggi non li hanno visti. Erano apparecchi installati anche in spazi pubblici che riproducevano brani musicali in modo automatico con la introduzione di una moneta - 100 lire - al suo interno che consentiva la scelta di una canzone che si ascoltava anche ballando se si voleva.

Lavoravo non lontano dalla stazione ferroviaria ma abitando proprio vicino e non avendo auto ero solito di sera passeggiare lungo i giardini pubblici tra corso Crimea e corso Roma e via Savona. Proprio in corso Crimea c'era un bar con jukebox che era anche frequentato da giovani come me e non mancavano discussioni con polemiche di vario tipo come la guerra in Vietnam e anche sui temi sociali del momento poiché dalla contestazione studentesca del 68 si stava passando alla protesta operaia del famoso "Autunno caldo" del '69, ma era quasi oltre la metà di giugno che la musica stava cambiando. Capitava con frequenza che quando il jukebox faceva ascoltare una certa canzone tutte le polemiche si declinavano verso zero.

Perché?
La canzone era «Lisa dagli occhi blu» e il cantante che imponeva di fermarsi, era Mario Tessuto. Il suo, era un invito non pronunciato ma idealmente dichiarato ed era come se dicesse «Ascoltatemi!».

Com'è noto Mario Tessuto, all'anagrafe è Mario Buongiovanni e Gancarlo Bigazzi è il famoso "paroliere" che aveva portato al successo questa canzone che è stata la seconda classificata al "Disco per l'estate" del 1969. Il testo di Giancarlo Bigazzi era semplice e forse troppo e veniva quindi facilmente interpretato anche perché coinvolgeva. Ad Alessandria posso dire che questa canzone era nota e, per davvero, quando la si ascoltava montavano le emozioni. Per meglio cogliere alcune riflessioni sarà bene presentarla. Ecco il testo.


Lisa dagli occhi blu
senza le trecce la stessa non sei più.
Piove silenzio tra noi
vorrei parlarti ma te ne vai.

Eppure quasi fino a ieri
mi chiamavi amore tu,
ma nei tuoi pensieri oggi non ci sono più.
Classe seconda B
il nostro amore è cominciato lì,
Lisa dagli occhi blu
senza le trecce non sei più tu.

La primavera è finita ma forse la vita
comincia così.
Amore fatto di vento il primo rimpianto
sei stata tu.

Lisa dagli occhi blu
senza le trecce la stessa non sei più.
Cerco negli occhi tuoi
la tenerezza che più non hai.

Eppure quasi fino a ieri
mi chiamavi amore tu,
ma nei tuoi pensieri oggi non ci sono più.
Classe seconda B
chi avrebbe detto che poi finiva qui.
Piove silenzio tra noi
vorrei parlarti ma te ne vai.

La primavera è finita ma forse la vita
comincia così.
Amore fatto di vento il primo rimpianto
sei stata tu


La lettura del testo come si vede ben rende a chi ascolta con un po' di attenzione la canzone che le tematiche sono quelle dei ricordi e di un amore adolescenziale non corrisposto. Penso che alcune riflessioni anche personali possano essere un contributo. Intanto si tratta proprio di amori adolescenziali? Indubbiamente si: "Classe seconda B" mi pare evidente. A ognuno di noi sono capitati e naturalmente hanno lasciato un segno nella nostra memoria. Ben si coglie dal testo che di tempo ne è passato e sta qua forse qua la tensione rievocativa di questa canzone che permette di analizzare mentalmente per assimilazione mentre si ascolta un proprio ricordo. Quando io l'ascolto, le emozioni sono sempre alte. Sarà perché i ricordi sono sempre in agguato anche se per venire alla ribalta nella nostra memoria hanno bisogno quasi sempre di motivazioni e cioè deve succedere qualcosa ma per questo tipo di ricordi a me basta solo ascoltare questa canzone.

I miei ricordi dell'epoca in relazione a questa canzone sono piacevoli anche se le mie aspettative restarono tali e per una ragazza s'intende: la mia Lisa di Alessandria si chiamava Stella. A fine agosto, di ritorno dalle ferie fui trasferito a Torino, altro ambiente e anche tensioni politiche diverse, ormai era "Autunno caldo". A Torino comunque con altre ragazze che ho conosciuto la musica cambiò, non restò la stessa perché i ritmi anche per gli incontri che avvenivano per me in prevalenza al Politecnico determinarono relazioni più confidenziali e maggiormente mirate sui temi politici e sindacali. Comunque a metà settembre più o meno, di sabato ritornai ad Alessandria e in quel bar dove c'era quel jukebox che ho citato prima - che non ho mai dimenticato - mi dissero che la mia Lisa si era fidanzata. Questa è la vita pensai e le note della canzone di Tessuto sono rimaste sempre nella mia mente.

***

Ritorniamo al testo. Importante penso che sia "Piove silenzio tra noi/vorrei parlarti ma te ne vai". Chiaramente nella memoria idealizzata dalla canzone - e possiamo dire ormai collettiva di tutti noi - è dichiarato il ricordo ma non si riporta nessun dialogo e neanche ideale, quindi è in qualche modo spia di tensioni unilaterali che sono ancora forti. In finale "Amore fatto di vento il primo rimpianto/sei stata tu" presenta il sentimento nascosto che io interpreto come "rimpianto" ma idealizzato s'intende. Certo "La primavera è finita ma forse la vita/comincia così" che viene prima, presenta la voglia di vivere nonostante la delusione non espressa ma ben evidente.

Nel 1969, e nell'anno dell'amore libero e della contestazione «Lisa dagli occhi blu» ci ha invitato a pensare ad un nostro amore non corrisposto che idealizza un nostro "rimpianto" così almeno penso che Bigazzi l'abbia voluto presentare. Si voglia o no si tratta di sentimenti che obiettivamente non sono proprio in linea con le tensioni di quel periodo (Ricordo che era imperante l'amore libero!). Eppure le emozioni all'epoca sono state alte e penso che anche l'interpretazione di Mario Tessuto sia stata adeguata e ben modulata con la media delle tensioni che sono sempre presenti.

La canzone era sul lato A del disco (45 giri) e tra fine aprile e giugno era ormai nota. Mario Tessuto con «Lisa dagli occhi blu» come si legge dappertutto ha avuto successo, e ben meritato s'intende. Il disco in breve tempo è stato uno dei più venduti di quell'anno ed è restato in classifica tra i primi dieci per quindici settimane restando al primo posto per due settimane dal 16 al 23 luglio e ritornandoci per altre quattro settimane dal 20 agosto al 10 settembre quando ormai io ero in ferie e lontano da Alessandria. Un qualcosa di analogo come racconta la canzone e come ho detto prima è capitato a me in quel periodo ed è stato importante per me negli anni riascoltarla.

Claudio Cavallaro ha composto la musica ed è stata anche un film e proprio nel 1969, diretto dal regista Bruno Corbucci, ispirato dal successo musicale estivo di quell'anno dal titolo omonimo cantato da Mario Tessuto. Il personaggio è stato interpretato da Tessuto ma con il suo vero nome, cioè Mario Buongiovanni.

La trama del film non è complessa e presenta le tensioni di quegli anni. In breve uno studente universitario, Mario Buongiovanni, per pagarsi gli studi cerca di fare vari lavori e diventa un insegnante di scienze in un collegio femminile dove conosce Lisa che è la figlia di un industriale lombardo che le organizza un matrimonio con un ricchissimo ragazzo. Assicuro che proprio quest'ultima avveniva anche nella realtà. Con Mario Tessuto ho avuto uno scambio di mail e riguardo alle motivazioni di questa canzone ho ricevuto da lui questa dichiarazione che qui si ringrazia: "questa Lisa è dal 1969 che dà emozioni. Era la nonna del paroliere Bigazzi che, guardando una vecchia foto, ha avuto l'ispirazione ed ha scritto questa canzone che è nel cuore di tutti".

L'ispirazione di Bigazzi è stata tanto geniale quanto importante per le relazioni in Italia tra musica e società. Se fino ad oggi questa canzone suscita ancora emozioni possiamo dire che ha un valore nazionale e può essere considerato un monumento ideale della nostra storia. Ognuno di noi ha avuto delusioni amorose e questa canzone cantata da Mario Tessuto rappresenta anche un inno a superarle per continuare a vivere. Certo l'incontro tra uomo e donna si presenta a volte con difficoltà varie, ricordare almeno i momenti salienti permette nel tempo di analizzare con distacco le motivazioni di un amore non corrisposto. Analizzare le motivazioni è importante anche perché si possono riconoscere gli errori che sono stati fatti. Il groviglio delle scelte che abbiamo fatto con tutti i problemi, evidenti o nascosti e risolti o meno, rappresenta la nostra storia.  

Link per ascoltare «Lisa dagli occhi blu»: https://www.youtube.com/watch?v=XP6hYncCIxU

DISASCALIE FOTO
Foto 1 Mario Tessuto 10 ottobre 2015
Foto 2 Mario Tessuto nel 1969
Foto 3 Copertina di Lisa dagli occhi blu dopo il 1969
Foto 4 Copertina del disco Lisa dagli occhi blu nel 1969
Foto 5 Locandina del film Lisa agli occhi blu diretto da Bruno Corbuci con Silvia Dionisio

30/10/2015





        
  



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