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Gian Arturo Ferrari presenterà " Libro ". Conversa con l'Autore Renato Novelli

San Benedetto del Tronto | Domani 20 agosto alle ore 21,30 al Circolo Nautico Sambenedettese

di Redazione

Locandina Ferrari

Gian Arturo Ferrari presenterà " Libro " domani 20 agosto alle ore 21,30 al Circolo Nautico Sambenedettese. Conversa con l'Autore il professor Renato Novelli. Evento curato dalla Bibliofila e dall'Associazione "I luoghi della Scrittura" con il Patrocino dell'Amministrazione Comunale.

Gian Arturo Ferrari, dopo la laurea in Lettere classiche all'Università di Pavia (dove era alunno del Collegio Ghislieri) ha perseguito per un certo tratto una doppia vita. Da un lato l'insegnamento universitario, come professore di Storia del pensiero scientifico, sempre presso l'Università di Pavia. Dall'altro l'apprendistato editoriale, prima con Edgardo Macorini alla est Mondadori, poi per un decennio, come stretto collaboratore di Paolo Boringhieri. Editor della Saggistica Mondadori nel 1984, direttore dei Libri Rizzoli nel 1986, rientrato in Mondadori nel 1988, con il 1989 ha scelto l'editoria libraria come propria unica vita e si è dimesso dall'Università.
Direttore dei Libri Mondadori nei primi anni novanta, è stato dal 1997 al 2009 direttore generale della divisione Libri Mondadori, che comprendeva, oltre a Mondadori, Einaudi, Electa, Sperling&Kupfer, Edumond e, più tardi, Piemme. Dal 2010 al 2014 ha presieduto il Centro per il libro e la lettura, presso il Ministero dei Beni e delle Attività culturali. Dal 2012 è editorialista del «Corriere della Sera».


il LIBRO
«Dobbiamo molto al libro. La vita intellettuale degli uomini ha avuto nel libro il suo utensile più versatile e insieme il suo emblema più glorioso. La vita emotiva, interiore, degli uomini ha trovato nei libri quella comprensione, quel colloquio, quell'intima rispondenza a sé che non sempre gli altri uom ... ini sono stati in grado di offrire. Un simile riconoscimento che confina con la riconoscenza non ci autorizza però né a perseverare nelle illusioni né ad avvolgere noi stessi e il libro in una nebbiosa retorica. Al contrario, possiamo usarlo - lui, il libro - per fare quello che gli è sempre riuscito meglio. E cioè indagare, ricercare, discernere e, alla fine, capire, conoscere. E preservare, salvare. Questo, infatti, è stato il suo ufficio, la sua fortuna e la sua gloria».

19/08/2014





        
  



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