MARTIRIO & RAUL RODRIGUEZ

De un mundo raro - Cantes por Chavela

E' incredibile come molti dizionari musicali del nostro paese non riportino nemmeno la voce "Chavela Vargas" quando la straordinaria "cantora ranchera messicana" (nata però in Costa Rica e denominata la Chamana, la Sciamana), scomparsa nel 2012 a 93 anni, rappresenta uno dei vertici assoluti dell'intero Novecento.

Ha fatto bene la cantante Martirio (al secolo Maria Isabel Quiñones Gutiérrez) a dedicare un omaggio a Chavela, donna impegnata nelle lotte di liberazione femminili, dopo essere stata, a 18 anni, l'anima gemella amante di Frida Khalo (nel film "Frida" la stessa Vargas interpreta con intensità in un'osteria e davanti ad un bicchiere "La llorona" a fianco di Salma Hayek che ebbe a dichiarare "Chavela non è una cantante messicana è il Messico") ed essersi perduta successivamente nell'alcolismo prima di essere "salvata" da Pedro Almodóvar che, nei suoi film, ne ha sempre utilizzato alla perfezione le melodrammatiche interpretazioni.

Nata sessantanni fa nel sud della Spagna andalusa e partendo dal rock a fianco di Kiko Veneno e Pata Negra, Martirio ha ripercorso a ritroso l'antica tradizione della sua terra e di tutto il mondo latino, dalla sevillana alla copla, dal flamenco al jazz, dal bolero al tango per finire di recente a Cuba (Premio Cubadisco nel 2010) e al Messico. "De un mundo raro" raccoglie alcune canzoni -dieci in totale- che Chavela Vargas ha fatto conoscere a tutti e che ha avuto interpreti in ogni angolo del mondo. Con la formula semplice ed essenziale di voce e chitarra e lontana da ogni orpello, Martirio sceglie, come musicista accompagnatore, suo figlio Raúl Rodriguez, chitarrista flamenco nonché antropologo dell'università di Siviglia. Dall'apertura intensissima "Luz de luna" di Alvaro Carrillo (Chavela Vargas la canta anche nel film "Kika") al brano che dà il titolo all'intero lavoro "De un mundo raro" di José Alfredo Jiménez (autore messicano di oltre 1000 canzoni) il percorso interpretativo mescola con grande facilità la canzone ranchera e il flamenco e offre il fianco alla stessa voce di Martirio, profonda e vibrante, appassionata e drammatica in "La noche de mi amor" (che va oltre la pur grande interpretazione di Estrella Morente).

Grazie a queste canzoni tutto il disco si districa nei sentieri della passione ma è soprattutto l'amore per la grande interprete messicana che induce ispirazione continua, dal ritmo di "Quisiera amarte menos" e "Sandunga", fino a "La llorona" (una sorta di mito di Medea del mondo azteco) che porta alla chiusura di tutto il lavoro affidata a "As simples cosas" (di recente incisa anche da Buika e da Vinicio Capossela) dove la nostalgia e l'assenza sono sovrane regine del malamore nel regno delle piccole cose della vita.

Voto 8/10