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Giornata Delle Marche

San Benedetto del Tronto | L'accoglienza di San Benedetto e il Benvenuto del Sindaco.

di Mimmo Minuto

Il lungomare di San Benedetto

Con gioia ci apprestiamo ad accogliere le celebrazioni della Giornata delle Marche". Così il sindaco di San Benedetto del Tronto, Giovanni Gaspari, dà il benvenuto alla nona edizione della Giornata delle Marche, "importante evento - aggiunge - non come autocelebrazione, bensì come momento di riflessione e unità per tutta la comunità marchigiana che si ritrova attorno ad alcuni valori storicamente connessi alla natura marchigiana: operosità, senso dello stare insieme, saldezza dinanzi alle avversità, impegno silenzioso nella solidarietà".

Il tema scelto per il 2013 è ‘Capitale umano motore di sviluppo economico per la crescita delle Marche': questione "di stretta attualità - continua Gaspari - che reputo rappresenti la giusta chiave di volta per uscire dalla difficile crisi economica. In un momento in cui si parla di fuga di cervelli, di ricerca e innovazione come leve fondamentali per far ripartire l'economia, per dare speranza ai lavoratori, futuro ai ragazzi, prospettive alle imprese, credo che non ci sia argomento da affrontare con maggior urgenza.

Penso che la Regione, nello scegliere San Benedetto per ospitare questo momento, abbia inteso puntare su un territorio caratterizzato da un'alta vocazione turistica, uno degli assi portanti dell'economia marchigiana, e da un'economia giovane e in costante crescita perché capace di rinnovarsi. Ma abbia voluto compiere anche una scelta simbolica puntando su una città-cerniera tra due Regioni, capace da sempre di far dialogare le Marche con le comunità del vicino Abruzzo, ma anche con le realtà transfrontaliere al di là dell'Adriatico".

È la prima volta che la Festa delle Marche si svolge in uno spazio capace di contenere mille persone come il Palariviera, conclude il Sindaco: "La sfida è grande, ma l'abbiamo accolta con grande entusiasmo e ci auguriamo di poter salutare tutti i partecipanti con un bel ricordo della nostra Città".

Alcuni cenni su San Benedetto del Tronto, la città scelta come sede ideale per testimoniare i valori della comunità marchigiana

Al centro della costa adriatica italiana c'è una città che ha iniziato a scommettere su un futuro strettamente legato alla salvaguardia ambientale. Questa città è San Benedetto del Tronto e le scommesse sono due: accogliere il primo esperimento di parco marino in zona antropizzata e dare valore turistico all'unica area umida tra l'Emilia e il Gargano, la Sentina, oasi naturale di eccezionale rilevanza floristica e biogeografica, preziosissimo punto di sosta per l'avifauna migratoria (la LIPU ha censito nel corso dei mesi la presenza di ben 173 specie diverse di uccelli).

IL PARCO MARINO
Il Parco Marino è un obiettivo inseguito da anni: vi guardano con interesse non soltanto gli enti locali interessati (il tratto di costa compreso nel perimetro del Parco comprende diversi Comuni della costa marchigiana meridionale), ma anche studiosi dell'ambiente e delle dinamiche degli stock ittici per capire se è possibile far convivere attività umane (comprese quelle turistiche che qui hanno una rilevanza notevole, con 1,8 milioni di presenze annue) e tutela del mare. Tutti i complessi passaggi burocratici sono stati superati, si attende il via libero definitivo a livello ministeriale.

LA SENTINA
E poi c'è la Sentina, un'area che si affaccia sull'Adriatico per circa 1,7 km situata a nord della foce del fiume Tronto che divide Marche e Abruzzo e costituita da un cordone sabbioso con dune piatte dietro la quale si susseguono piccoli lembi di ambienti umidi salmastri e di praterie salate. Dal 2000 dichiarata Sito di Importanza Comunitaria, dal 2004 Riserva Naturale regionale, la Sentina si sta gradualmente aprendo alla fruizione turistico naturalistica con percorsi guidati e punti di osservazione mentre si sta ristrutturando per gli stessi scopi la "torre del porto", un edificio cinquecentesco che sorge proprio al centro della Riserva.

IL LUNGOMARE
San Benedetto del Tronto non scommette da oggi sul valore aggiunto dato dal paesaggio naturale integrato con la realtà urbana. Deriva infatti dalla visione "utopica" di Luigi Onorati, un ingegnere operante negli anni a cavallo tra le due guerre mondiali, quello che è tutt'oggi uno dei più sontuosi ed imponenti viali a mare d'Italia: 30 metri di larghezza che, costeggiando l'arenile e delimitandolo con artistiche balaustre e decorativi lampioni, si arricchiscono della presenza di spazi verdi (pinete soprattutto), impianti sportivi, edifici per la cultura e il divertimento come la mitica Palazzina Azzurra, una grande e artistica fontana al centro in una piazza, subito denominata "Rotonda", a chiudere la maestosa passeggiata. E poi tante palme, quelle che danno il nome alla Riviera di cui San Benedetto è capoluogo.
Il lungomare, inaugurato 80 anni fa, e le zone adiacenti sono punteggiati da palme delle più varie specie, dalla phoenix canariensis alla pritchardia filifera, dalla chamerops humilis alla chamerops excelsa. Il microclima unico di questo lembo meridionale di Marche ha fatto sì che le palme trovassero condizioni ideali per attecchire: l'idea di Onorati fu presto seguita in altri ambiti pubblici e privati e nei decenni la città è stata arricchita in ogni angolo dalle scenografiche piante. Oggi si stima che nel territorio comunale ci siano circa 10.000 palme, di cui 7.000 su suolo pubblico, il resto in parchi e giardini di privati. Oggi è in corso una battaglia campale, quella contro il famigerato "punteruolo rosso" che anche qui ha già mietuto le sue "vittime". Ancora una grande scommessa per questa città e il suo futuro.

IL PORTO E LA PESCA
San Benedetto del Tronto, insieme a Mazara del Vallo, è il porto peschereccio più grande d'Italia. La flotta peschereccia iscritta al Compartimento di San Benedetto annovera 320 navi da pesca a cui bisogna aggiungerne 30 che, pur essendo afferenti ad altri Compartimenti Marittimi, hanno scelto come base operativa il porto di San Benedetto.
Il Mercato ittico è uno fra i più importanti centri di distribuzione di prodotti ittici del mediterraneo, sia come quantità sia come qualità e freschezza dei prodotti commercializzati. In esso confluisce tutto il pescato locale che viene poi venduto agli acquirenti (industriali, commercianti, grossisti, minutanti, albergatori, ristoratori) secondo apposite procedure d'asta. Milioni di kg di pescato proveniente dal Mar Mediterraneo vengono venduti nella sala d'asta attraverso un sistema di contrattazione elettronica a ribasso (di tipo olandese). L'approdo sambenedettese funge anche da porto turistico adibito alla nautica da diporto: la darsena ha una capacità di accoglienza di 380 posti barca, 15 dei quali riservati alle imbarcazioni da diporto in transito.

08/12/2013





        
  



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