Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

Intervista al responsabile ufficio vertenze CGIL, Romolo Rossi

San Benedetto del Tronto | Il lavoro nero e altre incongruenze nel mondo del lavoro.

di Enzo Angelini

fp cgil

Lavoro nero: parola equivoca che indica tipologie assai varie accomunate nell'irregolarità: dall'evasione totale, al più frequente mascheramento tramite contratti fasulli. Qual è la realtà ascolana? Che tipo di diffusione ha per categorie ed aree?
Per lavoro nero si intende l'assoluta mancanza di regolarizzazione del rapporto di lavoro di un lavoratore da parte dell'impresa. Il lavoratore, in questo caso aldilà del mero pagamento di una somma, perde tutti gli altri suoi diritti di natura retributiva e previdenziale. Al lavoro nero vero e proprio si affianca spesso il lavoro cosiddetto "grigio" che consiste in una regolarizzazione molto parziale di un lavoratore che svolge orari di lavoro e mansioni superiori rispetto a quanto formalizzato oppure assunto con contratti tipo "a chiamata" - "a progetto" o "di associazione in partecipazione" che però sono nella loro attuazione reale riconducibili a rapporti di lavoro subordinato dipendente. La realtà ascolana non è assolutamente immune al fenomeno del lavoro nero con una tendenza sempre maggiore di scaricare i costi relativi ai lavoratori all'aggravarsi della crisi. Si può affermare che, vista la propensione turistica della zona costiera, nelle categorie legate al turismo si ha una incidenza maggiore.

Quali sono le sanzioni per il lavoro nero?
Sanzione per lavoro nero: quando una ditta impiega un lavoratore senza averne preventivamente comunicato l'assunzione al centro per l'impiego competente, alla ditta viene irrogata una sanzione amministrativa, la cosiddetta "maxisanzione", consistente nel pagamento di una cifra fissa che va da € 1.500 a € 12.000, più la somma di € 150 per ogni giorno di lavoro non regolarizzato. Mi risulta anche, ma bisogna verificarlo meglio con l'Ispettorato del Lavoro, la possibilità che la Ditta possa essere chiusa, per accertamenti che coinvolgano più lavoratori.

Cosa fa l'Ispettorato del lavoro in proposito? Quali i suoi limiti?
L'Ispettorato del Lavoro fa quel che può con il grosso limite però delle risorse economiche che ci dicono essere molto limitate. Inoltre ci sono situazioni in cui l'accertamento di una situazione irregolare è molto gravoso in quanto è molto difficile che un lavoratore, in condizioni di bisogno, possa testimoniare su quello che è il comportamento reale di una impresa nei suoi confronti.

Contratti fasulli: tipico quello ad "associazione d'impresa". Quanto ed in che settori è diffuso? e come dovrebbe funzionare in realtà?
La forma di associazione in partecipazione è un contratto fra un imprenditore associante che attribuisce ad un soggetto associato una partecipazione agli utili dell'impresa verso il corrispettivo di un apporto, in genere lavorativo (ma che può anche essere una somma di denaro, o il godimento di un bene economicamente valutabile). Nella gran maggioranza dei casi è un cosiddetto lavoro para subordinato. L'associato deve essere messo nella condizione di valutare gli utili dell'impresa attraverso la presentazione e la firma dell'associato di un rendiconto, in genere una, due volte, l'anno. Se tale rendiconto non viene fornito e quindi l'associato non può verificare se quanto gli viene pagato è effettivamente quanto pattuito in relazione all'andamento dell'affare, il rapporto lavorativo è riconducibile al lavoro subordinato dipendente. Aggiungo che, quasi sempre il rendiconto è falso. Questa forma contrattuale è maggiormente diffusa nel settore commercio.

Quanto risparmia un imprenditore del settore ortofrutta non assumendo a tempo determinato, mettiamo nove mesi, un commesso facendolo invece "associare in partecipazione" all'impresa?
Per rispondere all'esempio che Lei mi chiede circa un lavoratore del settore commercio che lavorasse 9 mesi con la mansione di commesso, tenga conto che tale lavoratore con un orario di 40 ore settimanali (quindi senza straordinari) avrebbe una paga mensile lorda di € 1.517,75 a cui si dovrebbero aggiungere i ratei di 13^ - 14^ - ferie e permessi maturati - Tfr per un totale di complessivi € 2.624,4 mensili su media annua, €17.116 per 9 mesi, e tutta la contribuzione a cui il lavoratore avrebbe diritto (38,17% a carico dell'azienda e 9,19% a carico del lavoratore) complessivamente circa € 23.640 per 9 mesi ed € 31.520 per un anno che ritroverebbe poi nel suo conto contributivo presso l'INPS. Sono costi a carico del datore di lavoro. Per fare la differenza con l'associazione in partecipazione si dovrebbe sapere qual è il compenso pattuito, su cui si dovrebbe calcolare la contribuzione (15,25% a carico azienda e 12,47% a carico del lavoratore). Già dal confronto delle aliquote contributive si capisce che la convenienza per la ditta è molto maggiore nel contratto di associazione.

Chi stila questi contratti: commercialisti, avvocati?
I contratti sono generalmente redatti da Consulenti del Lavoro e/o Commercialisti. I contratti nella loro forma astratta sono generalmente giusti, ma molto spesso è illegittima la loro applicazione nell'attuazione reale del rapporto di lavoro.

Le dimissioni pre firmate, un fenomeno di cui si è molto parlato. A che punto siamo?
Il fenomeno delle dimissioni in bianco che era già stato contrastato durante il governo Prodi, aveva ripreso vigore con l'annullamento da parte del Ministro Sacconi delle norme relative. Attualmente la Legge n. 92 del 28/6/2012 meglio conosciuta come Riforma Fornero, si propone di contrastarle nuovamente attraverso un percorso di ratifica della effettiva volontà del lavoratore di dimettersi, in sedi istituzionali quali la Direzione Territoriale del Lavoro ed il Centro per l'Impiego. Recentemente è stata prevista fra le Organizzazioni Sindacali e Confindustria la possibilità di ratificare tale volontà anche nelle sedi sindacali con garanzie per il lavoratore sicuramente maggiori. Tuttavia, ci risulta che ancora adesso, ci sono da parte delle imprese richieste ricattatorie in tal senso. Nel caso dell'associazione in partecipazione non ha senso per la natura stesa del contratto.

Talvolta dalla cronaca nera emergono ricatti con rapporti sessuali titolare - dipendenti. Lato quanto mai delicato per le sue conseguenze. Esiste sentore di questo nella vostra attività? Ci sono stati casi a cui avete dato supporto? Come?
Purtroppo nelle varie forme di ricatto subite dai dipendenti ci troviamo ogni tanto ad affrontare anche quelle relative al ricatto sessuale. Sono situazioni particolarmente difficili perché coinvolgono oltre alla sfera meramente economica anche quella personale e familiare delle lavoratrici. Noi in genere consigliamo di acquisire più prove possibili di queste situazioni anche con i mezzi forniti dalla tecnologia ed elettronica di consumo e, una volta acquisite le prove, di denunciare i datori di lavoro all'autorità giudiziaria.

A cosa è dovuto secondo lei questo azzeramento dei diritti? Questa mancanza di controlli, nonostante leggi e leggine?
La condizione di inferiorità dei lavoratori rispetto ai loro datori di lavoro è dovuta alla condizione di bisogno dovuta alla crisi e di estrema precarietà in cui è stato sprofondato il mondo del lavoro a partire dal 2000. Tutte le riforme che dicevano voler modernizzare il mercato del lavoro, dando nuove opportunità ai giovani ed ai lavoratori, in realtà hanno portato alla precarizzazione estrema e per questo li hanno resi ricattabili a tal punto di rinunciare a molti dei diritti conquistati da 50 anni a questa parte pur di garantire un minimo di sussistenza alle loro famiglie.

La maxisanzione per il lavoro nero avviene anche quando un contratto non è vero pur essendo segnalato al centro per l'Impiego come associazione in partecipazione?
"Riguardo alle sanzioni per il lavoro nero, ha colto la differenza; quando un rapporto di lavoro viene qualificato in maniera differente dal rapporto subordinato dipendente (ad esempio come associazione in partecipazione) le suddette sanzioni non si applicano. Sarà compito del lavoratore contestare l'applicazione contrattuale illegittima chiedendo tutte le differenze retributive e contributive, dovendo così fornire le prove dell'applicazione illegittima".

Ma, se c'è una comunicazione all'Ufficio per l'Impiego dove si maschera il lavoro dipendente con uno in associazione e non si paga stipendio, contributi ed assicurazione infortuni, non è classificabile come lavoro nero?
"No"
"Ma è chiaramente un lavoro al nero..."
"Di fatto sì, ma di diritto no. Non c'è maxisanzione"
"Di fatto è una truffa legalizzata, una scappatoia pensata e fatta apposta per questi banditi del lavoro"
"Voglio aggiungere un'altra cosa a proposito di contributi, proseguì il sindacalista. "Il fenomeno dell'evasione contributiva viene da Sud, prima riguardava ditte che venivano da Pescara, Teramo; adesso sta salendo al Centro - Nord.

"Come la mafia. E da quando succede?"
"Da cinque anni circa. Capita nelle ditte edili in particolare. Cominciando a lavorare da noi, con questo sistema, hanno messo fuori mercato le ditte locali che s'attenevano alle regole; pagavano i contributi. Queste ditte coinvolgono parenti, mogli, figli, nipoti... Risultano nullatenenti, sono impignorabili. Prima, almeno, gli si poteva pignorare il furgone, un ducato, un camion. Adesso nulla perché sono intestati ad altri".

"Si sono fatti furbi..."
"Già. Più o meno lo stesso sistema delle Srl, le società di capitale e responsabilità limitata"

Di quante vertenze dipendenti - imprenditori s'è occupato nell'ultimo anno? Sono aumentate rispetto al passato?
"L'anno passato ho fatto circa 430 vertenze di lavoro. Una volta le cause avevano un ampio raggio: provvedimenti disciplinari, inquadramenti errati. Adesso sono essenzialmente per due motivi: stipendio e Tfr. Ciò vuol dire che le ditte non pagano. Una volta si facevano circa 100 vertenze l'anno. Dal 2007 s'è passati da 100 a 200 e via salendo con l'andare degli anni. Ciò, a fronte d'una diminuzione dei lavoratori occupati nel piceno di circa 10.000 unità negli ultimi 3 anni".

12/05/2013





        
  



1+4=

Altri articoli di...

Cronaca e Attualità

16/11/2022
Project Work Gabrielli, i vincitori (segue)
15/11/2022
800.000 euro per le scuole (segue)
14/11/2022
Terremoto: subito prevenzione civile e transizione digitale (segue)
14/11/2022
Tre milioni di persone soffrono di disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (segue)
14/11/2022
Il presidente di Bros Manifatture riceve il premio alla carriera "Hall of Fame/Founders Award" (segue)
31/10/2022
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
27/10/2022
A Cartoceto, nelle ‘fosse dell’abbondanza’ per il rituale d’autunno della sfossatura (segue)
27/10/2022
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)

Ascoli Piceno

16/11/2022
Project Work Gabrielli, i vincitori (segue)
15/11/2022
800.000 euro per le scuole (segue)
14/11/2022
Tre milioni di persone soffrono di disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (segue)
31/10/2022
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
28/10/2022
Zero Sprechi, al via un progetto per la lotta agli sprechi alimentari (segue)
26/10/2022
Il recupero della memoria collettiva (segue)
26/10/2022
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno (segue)
26/10/2022
Tribuna presso lo Stadio “Cino e Lillo del Duca” (segue)

Quando il giornalismo diventa ClickBaiting

Quanto è sottile la linea che divide informazione e disinformazione?

Kevin Gjergji