Al Kursaal "L'imbriago" di Giangiacomi, classico della commedia anconetana
Grottammare | La compagnia "Teatro del Sorriso" rappresenterà la pietra miliare nella storia del teatro comico dialettale. Lo spettacolo avrà inizio alle ore 21 e 30. Ingresso: adulti 6 euro, bambini fino a 10 anni 3 euro.

La compagnia "Teatro del Sorriso"
Ad oltre un secolo di distanza dalla prima rappresentazione, lo spettacolo è una esilarante commedia in due atti che rappresenta una pietra miliare nella storia del teatro comico dialettale della città.
Lo spettacolo avrà inizio alle ore 21 e 30. Ingresso: adulti 6 euro, bambini fino a 10 anni 3 euro. Info e prenotazioni: 335 8384844 - 335 6234568.
La trama:
Zebibo Paccalossi, vagabondo senza arte né parte, squattrinato e perennemente ubriaco, ancora una volta fugge dall'osteria senza aver pagato il conto. Inseguito per i vicoli di una Ancona notturna, è costretto a fronteggiare Besciga, l'infuriata proprietaria del locale, che reclama il pagamento di quanto dovutole. Dopo un esilarante scambio di battute, dalle quali emerge tutta l'ironia surreale e provocatoria di questo ubriacone filosofo, l'ostessa è costretta ad andarsene a mani vuote, e ad accontentarsi della ennesima, vaga e alquanto improbabile promessa di pagamento. Nel corso di quella stessa notte Zebibo, incontra il suo vecchio amico Nespola, orgoglioso ed impettito netturbino, alle prese a sua volta con un Pizzardone particolarmente solerte. Nota dolente per i due amici, il rapporto con l'Autorità, alla quale mal si assoggettano, e che diventa fonte prima di tutti i loro guai. E difatti, dopo uno sconclusionato scambio di battute con uno scozzese di passaggio, costretto ad una fuga precipitosa, Zebibo si imbatte nel tronfio ed arrogante brigadiere Cosimo Disiroppa, che lo arresta per schiamazzi notturni e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Il secondo atto vede Zebibo in Tribunale, alla sbarra degli imputati, alle prese con una arcigna Pretoressa e un agguerrito Pubblico Ministero, guardato a vista da un carabiniere e difeso da uno strampalato avvocato, che per arginare le veementi accuse di Disiroppa non trova di meglio che chiamare a deporre gli allegri compagni di sbornie di Zebibo. Ma a nulla varranno le testimonianze di Nespola, ripulitosi per l'occasione, e di Camperio Campi, afflitto da una drammatica balbuzie, esilarante nei suoi tentativi di scagionare l'amico. Il Giudice, indispettito dagli atteggiamenti irriguardosi dell'imputato, e ancor più condizionato dalla disastrosa arringa del suo Avvocato, finirà col condannarlo al doppio di quanto richiesto dall'Accusa.
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06/03/2013
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