“L’approfondimatto”. Col riordino delle Province si rischia il dramma sociale
Ascoli Piceno | L’assessore Olivieri: “Sta accadendo qualcosa di molto grave”.
di Gaetano Buompane
Filippo Olivieri
Eravamo stati avvertiti. Ma finché i guai capitano in casa degli altri facciamo tutti finta di niente. Eppure nei mesi passati illustri psichiatri e sociologi avevano dato l'allarme a più riprese: gli effetti della Spending review avrebbero creato dal nulla disagi sociali e nuove patologie. Avevano ragione. A parte Paolo Crepet che sembra un disco rotto dai tempi del Maurizio Costanzo Show, la maggioranza è tutta gente che ha studiato e che sa quello che dice.
Era solo questione di tempo e così i primi effetti della stretta di vite del governo Monti sono arrivati anche nelle Marche. Dopo la decisione di accorpare le Provincie di Ascoli Piceno, Macerata e Fermo tra il personale degli enti pubblici si è diffuso il panico e l'aria che tira è quella del "si salvi chi può". Ma se gli impiegati sono da sempre abituati a rimboccarsi le maniche (male che vada il loro destino è quello di morir di fame), la più grande preoccupazione è verso la nostra classe dirigente. Secondo un noto psichiatra di Ascoli, la percentuale di crisi d'identità tra i consiglieri provinciali è drasticamente aumentata: "Io stesso ne ho in cura uno che non riesce ad accettare di non poter più presenziare alle inaugurazioni. Gira con un paio di forbici in tasca e taglia ogni filo teso che gli capita sotto mano, compresi quelli della corrente delle abat-jour".
Il timore è quello di ritrovarci all'improvviso con un po' di cariche politiche in meno e qualche idiota in più. Insomma, la solita Italia in cui alla fine non cambia niente. Eppure la cosa è seria. Un male sociale che rischia di andare a pesare ulteriormente sulle spalle dei contribuenti. "Sono vent'anni che mio marito sta in politica" ci dice in lacrime la moglie di un consigliere caduto in depressione, "cosa volete che faccia adesso, che vada a lavorare?".
Chi è ancora lucido grida battaglia alla rottamazione rivendicando l'utilità del proprio operato. Come l'assessore ai trasporti Filippo Olivieri che è pronto a rinunciare al suo indennizzo pur di rimanere al suo posto: "Avrei problemi a spiegare ai cittadini perché le persone in cui hanno creduto sono state mandate a casa senza un motivo" dice in un appello disperato. Dalla solita sinistra provocatrice qualcuno non perde l'occasione per rispondergli che in realtà sono i cittadini che hanno dei seri problemi a spiegarsi come mai certi politici non sono stati mandati a casa prima.
Qualche consigliere un po' in là con l'età, convinto anche dai famigliari, ne ha approfittato per mollare la poltrona e andare in pensione, così da potersi finalmente dedicare ai nipotini e portarli ai giardinetti. Ma il distacco non è facile per tutti. L'altro giorno uno di loro ha fatto irruzione nel centro anziani di Montelupone pretendendo l'assessorato alla bocciofila: alla fine, promettendogli la delega ai deambulatori, sono riusciti a rinchiuderlo all'ospizio.
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09/11/2012
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