Una tragedia che rimane dopo 21 anni senza un colpevole. E che poteva essere una strage, se il Moby Prince fosse stato al completo dei 1500 passeggeri che avrebbe potuto ospitare. Quello che accadde il 10 aprile del 1991 sulla nave sopraffatta dalle fiamme a solo 3 miglia dalla costa, di certo comportò la morte di 140 persone. Tra loro c'era il sambenedettese Sergio Rosetti, e la città non vuole e non può dimenticare.

"Possiamo annoverare l'eccidio del Moby Prince nelle stragi nazionali, ma vogliamo portare alla luce delle nuove generazioni quello che è accaduto per diventare più forti e ottenere giustizia" dice Nicola Rosetti insieme alla sorella Debora, in rappresentanza della famiglia.

Il film documentario, a firma del regista Francesco Sanna, sarà l'occasione per i tanti studenti invitati alla proiezione insieme alle Autorità civili e militari per prendere parte a quello che è stato un dramma per l'intera comunità. Dopo la visione della pellicola seguirà un dibattito moderato dal giornalista Benedetto Marinangeli.

Per lasciare ai ragazzi la testimonianza di un dolore che non trova ancora oggi un responsabile, come tanti altri episodi oscuri della storia italiana dell'ultimo quarto del secolo scorso.