Interviene Pompei sull'affare Sgarbi: "Tornerà in città? Mi auguro da turista e porgendo le scuse"
San Benedetto del Tronto | "Personaggio sottoprodotto di un berlusconismo residuale che ha fatto di se stesso un brand - commenta l'esponente dei Giovani Democratici - Solidarietà alla Emili"

Vittorio Sgarbi con il sindaco Giovanni Gaspari in uno dei suoi passati soggiorni in città
Pubblichiamo l'intervento di Gianluca Pompei, responsabile provinciale Pd in risposta alla recenti esternazioni di Vittorio Sgarbi.
"E allora querelaci tutti! È questa la prima cosa che mi viene in mente leggendo le parole intimidatorie e vigliacche che Vittorio Sgarbi rivolge al capogruppo Emili e a tutto il Consiglio Comunale di San Benedetto".
"Perché è bene che Sgarbi sappia che le stesse argomentazioni i Giovani Democratici le hanno sollevate dopo la sua comparsata ad Ascoli Piceno per il cartellone dal sapore nostalgico "L'altra Italia" e non credo siano gli unici a condividerle fino in fondo".
"Sgarbi dice di essere stato invitato e aver partecipato gratuitamete, e per fortuna! Aggiungio io.
Si presenta con la consueta spocchia e dà del "clochard" al sindaco (che sarà pure suo "amico" ma rappresenta pur sempre la città), non contento invece che scusarsi non trova niente di meglio da fare che insultare prima l'onorevole Ciccanti con un linguaggio ("Ciccanti, Coccanti, Chi?") che viene dritto dal peggior giornalismo di regime che speravo archiviato con la caduta in disgrazia di Emilio Fede e poi se la prende con il capogruppo Emili (alla quale non si può che esprimere solidarietà) e col consilgio comunale della nostra città".
"È veramente intollerabile che Sgarbi si permetta di definire "depensanti" i membri del Consiglio Comunale, di ogni colore, perchè essi sono i rappresentati dei cittadini sambenedettesi di fronte ai quali l'istrione critico d'arte non ha alcun titolo per stare col petto gonfio nè tanto meno per esprimere giudizi".
Egli, che è sottoprodotto di un berlusconismo anche mediatico ormai residuale, non può e non deve trovare spazi di legittimazione nella nostra città; sarà poi affar suo se continuerà a trovare sindaci generosi come Castelli che ritengono ancora di pagare per portare nelle proprie piazze il circo del personal brander e critico d'arte".
"Perché Vittorio Sgarbi è questo, uno storico dell'arte che ormai da tempo ha fatto di se stesso la merce (con buona pace dell'arte) relegando le proprie competenze al packaging del prodotto commerciale "Vittorio Sgarbi".
"Credo che a San Benedetto non debba sentirsi il benvenuto nessuno che insulti le istituzioni, delegittimi i suoi luoghi della rappresentanza e pensi di sottrarsi ai proprio errori intimedeno con linguaggi fascisti i propri interlocutori. Né oggi né domani".
"Tornerà presto nella nostra città? Mi auguro che lo faccia da turista e con in mano una lettera di scuse, rivolta non solo agli amministratori ma a tutti i sambenedettesi".
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31/08/2012
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