Giulio Giorello presenta "Il tradimento" per l'ultimo degli "Incontri con l'Autore"
San Benedetto del Tronto | Volge al termine la rassegna estiva "Incontri con l'autore"". Ospite alla Palazzina Azzurra il docente di filosofia della scienza con il suo ultimo libro. Introdurrà l'incontro Francesco Tranquilli.

Giulio Giorello
Giulio Giorello chiuderà, domani, sabato 1° settembre, alle ore 21 e 30, alla Palazzina Azzurra la XXXI edizione della rassegna letteraria "Incontri con l'Autore" presentando il suo ultimo libro dal titolo "Il tradimento".
L'evento è organizzato dall'amministrazione comunale in collaborazione con la libreria "La Bibliofila". L'autore sarà introdotto dal professor Francesco Tranquilli, l'iniziativa è coordinata da Mimmo Minuto.
L'autore. Giulio Giorello è ordinario di Filosofia della scienza all'Università degli Studi di Milano e collabora con il Corriere della Sera. Tra i suoi numerosi saggi: Di nessuna chiesa (2005), La scienza tra le nuvole. Da Pippo Newton a Mr Fantastic (con Pier Luigi Gaspa, 2007), Libertà. Un manifesto per credenti e non credenti (con Dario Antiseri, 2008), Lo scimmione intelligente (con Edoardo Boncinelli, 2009) e Lussuria (2010).
Il libro. Peggio di Caino e Abele, due loschi fratelli della Toscana medievale si fronteggiano, il pugnale nella destra celata dietro le spalle. E riescono a uccidersi contemporaneamente. Questi due tragici spettri introducono Dante nel posto più sozzo dell'Inferno, ove i traditori sono collocati nel centro geometrico dell'Universo... Oggi è tornato di moda trattarsi reciprocamente come dei Giuda, pronti a vendere la famiglia o il partito per trenta denari. Eppure manca, in tutto questo caleidoscopio di accuse e insulti, la dimensione epica del tradimento, come sfida a Dio e agli uomini insieme, intreccio indissolubile di malafede e di orgoglio, di crudeltà e di invidia.
E dire che può esserci persino un uso geniale, creativo e finanche «virtuoso» del tradimento: ce l'hanno insegnato tipi insospettabili come Machiavelli, Shakespeare e Leopardi, per non dire di Mozart e Da Ponte. Negli affari di cuore come in quelli della politica: ma perché tutto non ricada nel conformismo, occorre che traditi e traditori «abbiano fermo il cuor nel petto», cioè diano prova di quel coraggio che spazza via le ipocrisie dei moralisti d'ogni colore. Il coraggio che spingeva Bruto e Cassio - i due «arcitraditori» di Cesare - a proclamarsi «liberi e armati».
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31/08/2012
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