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Merlonghi sul caso Mentana: "Risolvere il problema senza scaricarlo addosso a soggetti estranei"

San Benedetto del Tronto | L'esponente del'Idv ribadisce che i suoi interventi mirano a trovare una soluzione. Riguardo al pugno duro del sindaco commenta: "I ragazzi non sono teppisti: posizione che ricorda atteggiamenti passati che hanno offuscato la storia del nostro paese"

di Dante Merlonghi

Uno scorcio di via Mentana

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa di Dante Merlonghi in merito alla situazione dei locali di via Mentana.

 Vorrei capire con quale criterio di ragionevolezza e di buon senso si possa collegare il fare buona politica con atti unilaterali che trasformano la nostra San Benedetto in una città dove i ragazzi vengono genericamente descritti come fracassoni e incivili, visto che i comportamenti che possono essere ascritti a pochi maleducati non devono essere generalizzati e ricadere su una moltitudine indistinta.

Se da un lato sono stati spesi diversi soldi pubblici per promuovere turisticamente la città rivierasca, dall'altro l'amministrazione continua a focalizzare la propria attenzione e il proprio incerto e claudicante intervento su singole questioni lasciandole del tutto irrisolte, spostandole di pochi metri, rendendo il tutto un far west dove lo sceriffo agisce, senza consultarsi con nessuno, al limite del ragionevole.

Nulla di politico e nulla contro il sindaco Gaspari, ma attenzione a far diventare questa città una città dove i ragazzi vengono descritti come bande di teppisti.

Io non ci sto.

Recentemente ho suggerito alcuni accorgimenti, che sta alla sensibilità e all'indirizzo dell'amministrazione accogliere o meno: ciò che mi sta davvero a cuore è, infatti, la volontà di arrivare a risolvere il problema realmente, senza scaricarlo addosso a soggetti estranei alla situazione.

Mi attendo, quindi, al di là delle ordinanze di chiusura, una serie di proposte concrete che riescano a conciliare le esigenze dei cittadini - residenti, dei cittadini - lavoratori e dei cittadini - giovani al fine di trovare una vera soluzione alla questione.

Vedo moltissima ipocrisia in quello che accade in questi giorni. Sfido la classe politica tutta a dichiarare che nessuno dei propri figli, nipoti o ragazzi abbia mai frequentato, nemmeno una volta, uno dei locali che insistono nella zona centrale di San Benedetto, visto che gli avventori di questi luoghi sono da loro additati come barbari.

Ben vengano le dichiarazioni che sono venute sia da esponenti del mio partito che da altri, in riferimento ad un ipotetico tavolo di discussione: vorrei però che non si trattasse di chiacchiere ma che davvero lo stesso si faccia e sia risolutivo.

Perchè ogni anno il problema si ripropone e l'esito è sempre il medesimo.

Io mi sono recato personalmente più volte in queste vie e ho incontrato solamente bravi giovani, che discutono dei loro saperi, delle loro esperienze, delle loro avventure, delle loro certezze e incertezze.

Con uno sguardo al futuro, non ancora sfiduciati.

Sfido tutti coloro che hanno la tracotanza di giudicare i nostri ragazzi di andare una volta a verificare di persona cosa realmente succede nelle vie centrali.

Il voler ogni volta ricorrere al cd "pugno duro", ancora nel terzo millennio, mi ricorda atteggiamenti passati che hanno offuscato la storia del nostro paese e mi inorridisce.

Una forte repressione di comportamenti incivili e contrari ad ogni norma di convivenza deve essere fermamente attuata, ma spetta alle forze dell'ordine e senza colpevolizzare i nostri giovani, che hanno dimostrato e dimostrano continuamente di sapersi divertire nel rispetto del loro prossimo.

La proposta della video sorverglianza, unita a quella di una maggiore illuminazione e di un maggior controllo del territorio, si inseriva proprio in tale contesto e al rifiuto categorico del primo cittadino contrappongo i positivi casi di Milano, Udine, Palermo e Napoli, Genova.

Non ho la pretesa di affermare che una simile proposta rappresenti la panacea da ogni male, ma di certo installlare telecamere su tutto il territorio comunale nelle zone più "calde" è un forte deterrente.

Non vorrei che il volersi intestardire esclusivamente su tali questioni distolga l'attenzione dai veri problemi di questa città.

Al di là delle considerazioni che ho esternato come privato cittadino, ho sollevato la questione dell'atteggiamento del sindaco nelle sedi più opportune, ovvero i coordinamenti provinciali e regionali del mio partito, affinchè gli stessi possano esprimersi e prendere posizioni in merito, in primis attraverso i nostri amministratori locali.

24/08/2012





        
  



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