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Il Piceno isolato

San Benedetto del Tronto | Trenitalia taglia 11 corse e gli Industriali insorgono. Massimo Forlì: “Una situazione che era preoccupante ora diventa gravissima”.

di Martina Oddi

Massimo Forlì

Fresca di stampa la notizia della riduzione delle fermate di 5 Eurostar Freccia Bianca e di 6 treni periodici: la stazione di San Benedetto rimane sprovvista dei principali collegamenti nazionali. Quattrocento posti di lavoro decurtati nel 2012 e il 23% di investimenti in meno - pari a 15.000.000 di euro. E così la mobilità ecocompatibile subisce un duro colpo. Insieme alle esigenze dello sviluppo economico e turistico dell'intero Piceno.

"La politica discriminatoria di Trenitalia merita una reazione forte, una class action a livello giuridico o una protesta eclatante", tuonano gli Industriali locali penalizzati dai continui, sistematici tagli delle corse. Ad essere danneggiati non saranno solo gli spostamenti per lavoro, ma anche quelli che ruotano intorno all'Università, anche se non è ancora maturata una consapevolezza reale dei futuri disagi, che tenderanno ad isolare progressivamente la vallata.

Ma soprattutto la Riviera, che per la sua vocazione turistica non può contare su aeroporti efficienti, ma solo su una autostrada intralciata dai numerosi cantieri. Proprio il turismo, a marcata connotazione familiare - e negli ultimi tempi anche settimanale - è quello che ha più bisogno di un sistema ferroviario agibile e disponibile.

Lo sa bene Massimo Forlì, presidente di Confindustria Turismo, che raccoglie le rimostranze degli associati: "tutti i nostri iscritti, dagli albergatori ai ristoratori, sono molto preoccupati. Se prima la situazione faceva pensare a un probabile isolamento del nostro territorio, ora lo scenario è diventato allarmante e questa ipotesi si concretizza in modo inevitabile".

E annuncia una reazione forte: "Se è vero che il problema è diventato regionale - essendo state colpite anche Pesaro e Ancona - occorre organizzare una protesta congiunta tra tutte le Associazioni di Categoria e rivolgersi alla Regione, l'unico interlocutore che può fare qualcosa per cambiare questo stato di cose inaccettabile. È l'unica speranza, anche se una speranza triste, perché non ci ascoltano mai. Ma ora siamo stufi e devono ascoltarci".

Resta da vedere se anche le Istituzioni scenderanno in campo al fianco dei lavoratori e degli studenti, per ribadire che il Piceno rivendica la sua dignità di polo economico e universitario. E reclama a gran voce il diritto a non essere isolato dal resto della Nazione.

19/11/2011





        
  



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