Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

Introduzione ad Antichità Giudaiche Libro I

San Benedetto del Tronto | Traduzione, commento e note di Angelo Filipponi- Testo di Samuel A. Naber.

di Angelo Filipponi

Il Professor Angelo Filipponi

Uscirà prossimamente su E-book Narcissus l'e-book del Professor Angelo Filipponi il primo libro di Antichità giudcaiche, opera di Giuseppe Flavio(20 libri), con testo greco a fronte, con traduzioni, note e commento. E' già stato pubblicato una strage di Giudei in epoca caligoliana(in Flaccum di Filone)

Il professor Filipponi ha iniziato a pubblicare l'opera omnia di Filone ed antichità giudaiche di Giuseppe Flavio.
L'invito è quello di cliccare su E-book Narcissus scaricare l'e-book

L'opera di Antichità Giudaiche di Giuseppe Flavio mi ha accompagnato per oltre venti anni dal 1980 al 2000: ogni mattina dalle cinque alle sette ho tradotto, dapprima a penna su quaderni, poi con la macchina da scrivere, e solo negli ultimi anni col computer, in cui poi ho dovuto ricopiare i precedenti sedici libri.

Ho lavorato in solitudine e con metodo filologico, da linguista e da storico, cercando di documentarmi e di operare prima di tutto sul testo, convinto che nessun testo arrivi integro e che, nonostante le edizioni critiche, anche ottime, comunque, presenti sempre parti oscure, mal tramandate, tratte da codici diversi ed assemblati alla meglio, in modo da dare almeno un significato, da studiosi, più o meno condizionati nella loro formazione.

Inoltre avevo già affrontato il problema del testo di autore con Filone di Alessandria (su testo di Wendland sul quale operavo dagli anni settanta, e mi ero accorto che la trascrizione testuale non sempre era fedele, ma era piegata a seconda dell'utenza, del critico e dell'epoca di edizione e anche della formazione dei traduttori (ho anche il testo Greco di Hoeschelius -Turnebus, 1614, con traduzione latina, e con qualcuna, cinquecentesca, di Sigismondo Gelenio).

Perciò il lavoro sul testo di Flavio, seppure scrupoloso, nei limiti della mia preparazione e della mia isolata operazione, senza supporti accademici, alla fine, si è risolto solo in una traduzione mirata in senso linguistico e storico: ho così trascurato il vaglio e l'esegesi delle testimonianze dirette e derivate dei codici esistenti, (anche se ho ricercato le citazioni ed allusioni degli Apologisti e dei Padri della chiesa, interessati ai due scrittori giudaici rifiutati e rigettati invece dalla tradizione rabbinica, che non ha lasciato traccia) circa l'archetipo dei manoscritti greci, relativo ai primi dieci libri.

Inoltre, non ho potuto seguire, neanche forse ne sarei stato capace, la lecsis delle singole famiglie, gruppi e sottogruppi testuali e mi sono attenuto prima a Bekker ((Flavii Josephi opera omnia, 6 volumi, Lipsia 1855-56) e poi a Samuel A. Naber (Flavii Josephi opera omnia, Lipsia 1888-1896) che ne aveva ripreso il metodo, seguendone l'indirizzo, lasciando aperte soluzioni, con ampi rimandi a codici scartati e permettendo ricostruzioni sulla base delle note in appendice.

Ed infine ho accettato le risultanze generali di Benedictus Niese (Flavii Josephi opera 7 volumi Berlino 1885-95) fornito di un grande apparato critico, ben studiato ed elaborato da Etienne Nodet (Flavius Josephe,Les Antiquités juives I-3 Du Cerf , 1992) che ha fatto un egregio lavoro, lodevole sia sul piano critico-esegetico che su quello specifico della traduzione.

Comunque, ho pure seguito, là dove mi è stato possibile, H. Schreckenberg, Rezeptionsgeschichtliche und Textkritische Untersuchungen zu Flavius Josephus Leida 1977, che sembra avere un altro approccio, diverso da quello di Niese e di Bekker-Naber.

Ho scelto il testo di Naber, ma avrei potuto scegliere quello di Niese, in quanto ho tradotto solo per capire meglio il lessico del Nuovo Testamento e confrontarlo con quello di Flavio ( e di Filone) .

D'altra parte il testo di Flavio non è stato mai l' obiettivo della mia ricerca, che invece è stata ed è quello di trovare, se possibile, la figura umana di Gesù per inserirla nel suo naturale contesto giudaico: tradurre Flavio mi ha permesso di fare il cronotopo, di rilevare la società e la politica ebraica, la sua faziosità popolare, farisaica, antisadducea, antierodiana e profondamente antiromana e di ricostruire, tramite l'idioletto e demioletto (il linguaggio privato e pubblico) e tramite la distinzione della methodos( complesso sistema di vita pratico, fuso con l'ideologia messianica) popolare da quella sadduceo-erodiana, la storia e la cultura zelotico-essenica, già chiara nel periodo repubblicano e poi palesissima nell'impero giulio-claudio, specie di Tiberio, e di evidenziare dapprima Jehoshua, tekton, therapeuta e basileus (e poi intravvedere Jesous Christos Kurios) ; tradurre Filone mi ha fatto vivere la cultura giulio-claudia in modo sincretistico con un alessandrino, oniade e giudeo polites, emporos, platonico, capace di coniugare ellenismo e quiritarismo, nonostante la coscienza esclusiva di elezione giudaica.

La traduzione di Flavio, perciò, è stata un mezzo per la ricerca e la dimostrazione di una Basileia ton ouranon (Regno dei cieli) e di un Jehoshua Barnasha, aramaico, che aveva fatto la storia del suo popolo in senso antiromano, dopo aver compattato i tre giudaismi con le diverse anime (quello ellenistico, quello palestinese e quello parto).

Nella traduzione mi sono molto fidato delle leggi grammaticali e morfosintattiche per arrivare prima al significato, e solo, dopo l'accertamento dell'esattezza del senso, ho fatto il ragionamento storico e culturale, avendo un sacro scrupolo per la definizione del significato, sotteso nel significante greco, rilevato con una ricerca lessicale aperta alla famiglia lessicale e all'area semantica, per meglio referenziare l'idea espressa, sapendo che un giudeo, sacerdote per giunta, superficiale conoscitore della lingua greca, a lui interdetta per legge, abituato alla lingua ebraica ed aramaica, tende a sottendere un termine della lingua patria, la cui lettura parallela potrebbe dare qualche valore aggiunto o spiegare la scelta terminologica e motivare la semantizzazione avvenuta.

Comunque, sempre convinto che chi traduce non è mai preciso e che, quasi naturalmente, o aggiunge o toglie qualcosa al valore del termine incosciamente letto ed interpretato, mi sono attenuto spesso alla costruzione greca, perdendo forse in vivacità discorsiva ed appesantendo il periodare ma, talora, ho cercato di vivacizzare, facendo operazioni paratattiche e di rendere il discorso indiretto, di norma sgradevole e poco scorrevole, in discorso diretto semplice, efficace e piacevole, rispettando, comunque, sempre il testo, senza fare letture teleologiche.

Ho tenuto presente altre traduzioni, non trascurando neppure quella latina, dopo aver terminata la mia fatica, in una fase successiva di revisione quando mi sono messo, invano, alla ricerca di un editore: non ho mai avuto tempo per mettere in mostra la mia persona e far vedere la mia preparazione.

Ho cercato di reperire, comprando, quando mi è stato possibile o di leggere in biblioteche , per confrontare il mio lavoro con traduzioni in italiano (Antichità Giudaiche, Pietro Lauro Modenese Venezia 1544 ed altri ), in inglese (Loeb Classical Library, 1930-65 ) e in francese (Reinach ,1900-1932) e in ebraico (Shalit, Gerusalemme 1944)

Certo il mio umile contributo, per ora, è solo questa versione del primo libro di Antichità giudaiche: mi auguro che da questo lavoro io abbia la possibilità di pubblicare gli altri 19 libri, tradotti e lasciati in abbandono e specie di dare alle stampe l'opera omnia di Filone, completata come traduzione, ma non ancora totalmente ricopiata ( Il lavoro che ho più a cuore), inviata a parti ora ad uno ora ad un altro studioso, con esiti incerti e misteriosi.

11/10/2011





        
  



1+5=

Altri articoli di...

Cultura e Spettacolo

31/10/2022
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
27/10/2022
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
27/10/2022
53 anni di Macerata Jazz (segue)
26/10/2022
Il recupero della memoria collettiva (segue)
26/10/2022
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno (segue)
23/10/2022
A RisorgiMarche il Premio "Cultura in Verde" (segue)
22/10/2022
Porto San Giorgio torna a gareggiare al Palio dei Comuni (segue)
20/10/2022
La Nuova Barberia Carloni apre un tris di spettacoli (segue)

San Benedetto

12/10/2022
Studenti omaggiano il Milite Ignoto (segue)
10/06/2020
Samb: Serafino è il nuovo presidente! (segue)
27/01/2020
Istituto Professionale di Cupra Marittima: innovazione a tutto campo. (segue)
25/01/2020
Open Day a Cupra Marittima, al via il nuovo corso Web Community – Web Marketing (segue)
19/01/2020
GROTTAMMARE - ANCONITANA 1 - 3 (segue)
13/01/2020
SAN MARCO LORESE - GROTTAMMARE 1 - 0 (segue)
10/01/2020
UGL Medici:"Riteniamo che gli infermieri e i medici debbano essere retribuiti dalla ASUR5" (segue)
10/01/2020
Premiato il cortometraggio intitolato "Sogni di Rinascita- Sibillini nel cuore" (segue)

Quando il giornalismo diventa ClickBaiting

Quanto è sottile la linea che divide informazione e disinformazione?

Kevin Gjergji