Mentre l'uragano Irene sta portando danni e vittime nel Nord America, a L'Aquila persistono ancora gli effetti negativi causati dal terremoto del 6 Aprile 2009. Il sisma infatti, seppur di entità minore rispetto a catastrofi naturali recenti (il terremoto-tsunami giapponese, per esempio), ha segnato profondamente la cittadina abruzzese, ancora paralizzata dalle macerie di quel tragico evento.
  L'ultimo lavoro di Giuseppe Caporale, firma de La Repubblica, già autore della video-inchiesta "Colpa nostra" e del libro "L'Aquila non è Kabul - Cronaca di una morte annunciata", si interroga sulle responsabilità di una tragedia che poteva essere evitata, o alla quale si potrebbe rimediare più celermente.

Il titolo del libro, "Il buco nero", può avere molti riferimenti: dalla voragine nella quale è caduta L'Aquila al sistema economico-edile che, ancor prima delle scosse telluriche, rappresenta la causa della preoccupante situazione della città.

  L'inchiesta punta il dito contro coloro i quali alla notizia del terremoto, ancor prima di pensare alle drammatiche conseguenze del sisma, sogghignavano immaginando i guadagni ricavabili dagli appalti; la "Cricca" che ha cercato di prosperare mentre altri crollavano. Questo sistema evidenzia dei collegamenti con altre torbide vicende italiane, che riguardano Clientopoli (l'archivio del ministro Gaspari) e lo scandalo legato alla sanità.

  "Il buco nero" sarà presentato domani, martedì 30 Agosto, alla Palazzina Azzurra alle ore 21.30.