A proposito di Mariapia Veladiano..
San Benedetto del Tronto | Lautrice, seconda classificata al Premio Strega 2011, ha presentato venerdì 15 alla Palazzina Azzurra di San Benedetto il suo ultimo successo letterario: La vita accanto. Grande partecipazione e, come era inevitabile, tanta commozione in sala.
di Antiniska Oddi
Sembra una ragazzina a prima vista, Mariapia Veladiano. Capelli rossicci, occhi del colore del cielo e un sorriso timido, autentico. Le prime cose che si colgono in lei sono la solarità, la semplicità e la riservatezza.
Classe 1960, Laurea in Filosofia a Padova e Licenza in Teologia Fondamentale a Roma, l'autrice e insegnante vicentina ha letteralmente ‘sedotto' il suo pubblico venerdì sera, alla Palazzina Azzurra di San Benedetto, nel corso della presentazione dell' ultimo successo "La vita accanto"(Einaudi Editore), che le è valso il titolo di seconda classificata, edizione 2011, del più importante premio letterario italiano, il Premio Strega. Stile semplice, elegante, narrazione fluida e scorrevole, il libro si legge tutto d'un fiato, catturando inevitabilmente la simpatia e l'attenzione del lettore fin dai primi versi.
"Io sono brutta. Proprio brutta... sono nata cosí...A tradimento..". E' questa l'unica ‘colpa' di Rebecca, che la costringe alla solitudine e, anche grazie alla bellissima e ambigua zia Erminia, sorella gemella del padre, alla precoce consapevolezza del buffo destino toccatole in sorte. Segnata dal mancato rapporto con i genitori e con la madre in particolare, che la rifiuta dopo il parto chiudendosi nel totale silenzio, cresce con la zia Erminia e la coraggiosa e affettuosa tata Maddalena, la prima a scorgere in lei, insieme alla grassa e chiacchierona Lucilla, la sua unica amica, quella bellezza e ricchezza interiori che la natura riserva solo per poche anime privilegiate.
A far da cornice alle vicissitudini della protagonista, un universo umano spietato e ipocrita, insofferente e intollerante, colpevole e vittima di pregiudizi estetici estremi e fuori tempo, crudele fino all'assurdo. In un contesto simile, non c'è spazio né respiro per quelli come Rebecca. Ma la bimba ha un dono speciale: mani bellissime e un inaspettato talento per il pianoforte. Ed è proprio nella musica, grazie all'aiuto e alle lezioni di un anziana ex concertista, la Signora De Lellis, sua mentore nell'arte come nella vita, che Rebecca troverà la via del riscatto, della rinascita, riuscendo a liberarsi dalla prigione personale e a recuperare anche il complesso e delicato rapporto con la figura materna.
Mariapia Veladiano dipinge e denuncia nel dramma della protagonista, con toni e linguaggi talvolta esasperati fino all'assurdo, una condizione ed un'esperienza ‘comuni', assolutamente contemporanei ed attuali: il rifiuto, l'abnegazione, l'emarginazione, la paura e soprattutto la mancanza di amore.
"La vita accanto", metafora contemporanea della catarsi e del riscatto, ha conquistato oltre alla critica - Premio Italo Calvino 2010 e il già citato 2° posto Premio Strega 2011 - e al pubblico, la stima del regista italiano Marco Bellocchio che ne ha già acquistato i diritti cinematografici. E venerdì è stata la volta di San Benedetto. "Una serata incantevole", afferma la Veladiano, " e i partecipanti attenti, empatici, hanno parlato molto. Trovo tutto questo bellissimo".
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17/07/2011
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