Chi ha paura dell'ebook?
San Benedetto del Tronto | Alla rassegna "Piceno d'autore" editori ottimisti sull'evoluzione del mercato librario.
di Giovanni Desideri
Rollo e Moscati
Una mattinata all'insegna dell'ottimismo, tratto comune di tutti gli interventi, coordinati da Italo Moscati. Oltre a Rollo, hanno preso la parola rappresentanti delle case editrici Giunti, e/o, Minimum Fax, Il lavoro editoriale e Affinità elettive. Il critico letterario Filippo La Porta ha aperto i lavori con un'introduzione pure improntata alla fiducia verso l'avvenire, salvo auspicare l'avvento di un lettore sempre più consapevole delle proprie scelte. La Porta ha inoltre letto una poesia di Ferlinghetti dedicata alla città di Grottammare.
Secondo Rollo viviamo tempi di fermento culturale, come si vede, a suo giudizio, dalla corsa all'acquisto di nuovi strumenti tecnologici, dall'iPad agli smartphone, che egli legge come forte domanda di contenuti. Il tutto mentre cambiano aspetto le librerie e ne aprono di nuove, organizzate diversamente, nel segno di una multimedialità non alienata, nuova versione dei caffè letterari.
Un fermento straordinario al quale le case editrici partecipano da protagoniste, anche secondo l'editor Mattia Caratello (ex Neri Pozza ed ex Einaudi): «Sono state le case discografiche a sottovalutare l'importanza di internet, rispetto a cui si sono allegramente suicidate», ha detto Caratello, «Mentre le case editrici si stanno riposizionando passo dopo passo». Il giovane editor ha poi fatto il punto sulla novità rappresentata dal "Kindle" Amazon (la tavoletta che presenta caratteristiche molto simili ad una pagina scritta, potendosi leggere tanto meglio all'aperto, con molta luce, mentre risulta illeggibile al buio). "Out of print" e "Back list" sono alcune delle parole magiche secondo Caratello: pubblicare libri fuori catalogo da tanti anni, carte vincenti degli editori che si stanno lanciando sul mercato elettronico.
Vito Lepore della Giunti ha confermato la tendenza ad aprire librerie con il marchio del gruppo, e la vitalità delle nuove iniziative, per esempio di una rinnovata manualistica, tanto più necessaria in un mondo in cui è necessario sapere e saper fare. Claudio Ceciarelli, della casa e/o, ha raccontato dello straordinario successo ottenuto dall'editore romano, ovvero l'apertura del marchio Europa Editions negli Stati Uniti, per diffondere sia libri italiani, sia europei in generale, anche se pubblicati in Italia da altre case editrici. Aspettando innovazioni prossime venture come la "carta elettronica", sorta di monitor sottilissimi e non fragili come gli attuali supporti elettronici.
Daniele Di Gennaro, editore Minimum Fax, ha raccontato a sua volta la genesi della sua casa editrice, nata letteralmente da zero e cresciuta grazie a spettacoli tratti dagli stessi libri, alle videointerviste realizzate come strumenti promozionali e diventate esse stesse prodotti di successo (per esempio quella al regista Lars von Trier, ai tempi della pellicola "Dancer in the Dark"). Di Gennaro ha quindi insistito sulla multimedialità commerciale generata dai testi scritti. Per esempio, un libro venduto in formato elettronico può accompagnarsi ad "extra" come appunto una videointervista, un brano musicale e così via.
Interessanti anche le esperienze condotte nelle Marche da Giorgio Mangani della casa "Il lavoro editoriale" e Valentina Conti per "Affinità elettive". Come pure stimolanti sono stati gli interventi conclusivi del presidente Amat Gino Troli (per esempio sulla necessità di una legge organica su libro, sul modello di quella francese) e di Renato Novelli, docente all'Università Politecnica delle Marche, il quale ha auspicato che le ricerche accademiche vengano diffuse principalmente in formato elettronico, ciò che consentirebbe una sempre più agevole consultazione tra gli specialisti.
Non una mattinata trionfalistica ma senz'altro improntata alla fiducia, in virtù dei talenti finalmente liberati, e delle iniziative tradotte in pratica da chi le immagina per primo o da chi sa inserirsi passo dopo passo nel nuovo contesto tecnologico. «Il presente non è per niente così lugubre», ha detto Alberto Rollo iniziando il suo intervento. Per quel che si è ascoltato, c'è da credergli.
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06/06/2011

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