Il futuro inizia oggi
San Benedetto del Tronto | Podcast di una sonata alla democrazia, nella prima assise del Consiglio Comunale della seconda legislatura Gaspari.
di Martina Oddi

Giunta della seconda legislatura Gaspari
Il PdL prepara la battaglia nell'antefatto, accusando gli avversari di aver sfruttato nomi noti in campagna elettorale per raccogliere più voti. Anche quando gli elementi di incompatibilità tra le cariche fosse evidente. A Pasqualino Piunti fornisce la spalla Federico Olivieri che rifiuta la carica di consigliere per mantenere la direzione della Picena Ambiente, lasciando il posto a Silvano Evangelisti. Anche la nomina di Alessandro Zocchi desta le ire di Piunti: "Nemmeno rinunciare alla presidenza del Consorzio Turistico Riviera delle Palme, cancella i requisiti di "incompatibile eleggibilità" secondo l'uomo più votato del PDL. In entrambi gli schieramenti aumentano le donne, tra neoeletti interessanti chiamati a dimostrare la stoffa sul campo, e riconferme che i risultati li hanno già portati a casa.
Ecco le voci dei protagonisti nei momenti salienti.
"Una città laboratorio dove si impara a fare le cose facendole, come diceva il grande Stanley Kubrick", Margherita Sorge. Prima eletta del PD e seconda solo al Sindaco Gaspari, in qualità di presidente pro tempore - in quanto consigliera più anziana - apre i lavori della prima seduta del secondo governo Gaspari. Nel salutare i colleghi ricorda gli oneri e le responsabilità, insieme agli onori e alle soddisfazioni, di sedere tra i banchi della Sala Consigliare. Possibile grazie alla fiducia concessa dagli elettori per portare a termine un progetto di città "vivace e solidale" unendo una comunità coesa e matura intorno a grandi principi e ideali. Quelli della partecipazione e della trasparenza, della solidarietà e dalla attenzione ai problemi reali. San Benedetto "declinata al futuro". Un futuro che vive già oggi il suo primo giorno.
"Le dimissioni di Olivieri dimostrano un fare scorretto e poco trasparente di fare politica, contro cui il Movimento 5 stelle si batte. Per portare fuori di qui le informazioni e aggregare la partecipazione. Per garantirla noi proporremo il referendum abrogativo: il primo sarà sulla Megavariante, il secondo sull'impianto di stoccaggio del gas", Maria Rosa Ferritto. La neoconsigliera si chiede perché non si rispetti la volontà dei 510 elettori che hanno votato Olivieri e perché le cariche alla Picena Ambiente vengono conferite non in base alle competenze ma ai meriti.
"Berlusconi al comune di Milano è la vera beffa", Alessandro Zocchi. Il neoeletto dimissionario dal Consorzio Turistico difende la legittimità della sua elezione dagli attacchi di Piunti, e prende l'impegno di verificare le sentenze per trovare dei precedenti.
Applausi dalla platea.
"Zocchi è giovane, novello, ma abbastanza scafato tanto da saper meritare l'applauso" replica Piunti che asserisce essere molto probabile l'eccezione di elegibilità di Zocchi. Con l'arte del maestro del foro, Piunti si dilunga sui lacci e lacciuoli del regolamento. Prende tre volte la parola e risponde per il gruppo, da vero leader.
Dagli spalti si leva una voce: "Parlate voi che avete la scuola in fatto di compra vendita di voti e cariche!".
"Il tono di sicurezza e l'emozione sono valore aggiunto per un giovane eletto e non un fatto tale da suscitare battute", Palma Del Zompo. La consigliera dell'IDV prende le difese di Zocchi, affermando che il caso va sottoposto a chi ha le competenze per valutarlo.
Dopo la votazione di ratifica dell'elezione del Sindaco e il passaggio di successione tra Federici e Evangelisti, il Sindaco presta il Giuramento di rito per il rispetto della legge e della Costituzione.
La partitura che segue è la cronaca dell'alzata di scudi delle minoranze di fronte alla proposta di eleggere Marco Calvaresi Presidente del Consiglio. Puntualmente eletto con 16 voti.
"Assegnare a Calvaresi la carica è segno di poca trasparenza", Pierluigi Tassotti. Lui stesso viene proposto in alternativa, da Piunti. E si chiede se i 2693 elettori di Calvaresi - che si è sempre proposto, secondo il PdL, come alternativa ai due poli - confermerebbero il loro voto, nel vederlo ora alleato di Gaspari.
"Una valvola salva maggioranza nei momenti difficili", Ferritto. La scorrettezza è aumentata dalla faccia tosta, secondo la grillina, di far passare la proposta come gesto di cortesia verso la minoranza, quando solo con l'UDC Gaspari ha dialogato. Lasciando fuori il resto dell'opposizione. Aggravata dal tentativo di sminuire i reali poteri del Presidente che sono concreti: il voto e la redazione dell'ordine del giorno delle sedute, decidendo quali argomenti portare all'esame e quali no.
"La democrazia non è una scatola vuota", Loredana Emili. Anche se afferma che mai il PD ha pensato di usare il voto come sotterfugio per strumentalizzare il risultato, ammette una reale apertura volta all'allargamento della maggioranza che dovrà governare per altri 5 anni. E che in 10 anni avrà la responsabilità di dare un volto alla città. Rivendica il suffragio universale del voto che da Milano a Napoli, passando per Bologna segna il tempo della fine del Berlusconismo. Un vento nuovo spira, dove dovranno dominare l'ascolto e il confronto per un grande progetto, un'idea di solidarietà e sviluppo, secondo il gravoso impegno preso con i sambenedettesi. Rifiutando il concetto di partito padrone che impone le priorità, ma partendo dai bisogni dei cittadini. Delle donne che lavorano, delle giovani coppie, dei giovani e il lavoro. Delle famiglie che non arrivano a fine mese.
"La nomina di Calvaresi è un'incoerenza politica", Luca Massignani. Il fiammista sottolinea come il ruolo necessiti di competenze amministrative, che Calvaresi secondo lui non avrebbe. Poco importa se amministra con successo una delle imprese più floride della città.
"Inciucio, raggiro, imbroglio. Altro mi viene in mente, non certo democrazia e confronto", Luca Vignoli. Il secondo eletto della scuderia di Bruno Gabrielli alza i toni e abbassa il livello dello scontro fino all'insulto, puntando il dito contro un allargamento camuffato e barcollante, che dopo i consiglieri stampella e paletta, inaugura l'era del consigliere zerbino. Ricorda che per gli accordi c'era il ballottaggio e ammonisce Calvaresi che "è partito terzo per arrivare terzo". Forse Vignoli ha appreso la notizia con sincera sorpresa, nonostante il lungo parlare che ne ha fatto la stampa locale. E questo giustifica la veemenza del suo accorato risveglio.
"Un avvicinamento, non un allargamento, su cui stiamo lavorando da anni" Silvano Evalgelisti. Puntualizza la posizione della maggioranza che ha sempre lavorato sul fronte del dialogo con l'UDC, senza prendere in giro gli elettori, ma con coerenza e continuità di vedute politiche e continuità di programmi.
"Il fine ultimo del governare è il bene comune" Domenico Pellei. Il neoeletto dell'UDC cita Benedetto XVI e rintraccia nelle comuni radici cristiane la missione politica dell'agire nell'interesse della comunità. In virtù del quale invita ad abbassare i toni. Ribadisce essere l'UDC una minoranza, ma persuasa a operare un'opposizione non pregiudiziale e a valutare le singole proposte nella loro reale genuinità.
Sembra giunto il fatidico momento della votazione quando...
"Siamo giovani ed educati e vorremmo abbassarli i toni. Ma siete voi che li alzate", Annalisa Ruggiero. Ricorda che la proposta discrimina tra le minoranze presenti in Consiglio e si propone di dialogare solo con l'UDC. Ma nello stesso tempo annuncia un'attitudine al confronto, smentita dalla chiusura battagliera sui toni dello scambio.
"Senza distinzioni tra destra e sinistra non ci sono valori", Bruno Gabrielli. Tace abbronzato e impassibile per tutto il consiglio. Suscitando il sospetto di essere sul punto di schiacciare un pisolino. Invece si sveglia sul finale con una disamina sulla coerenza politica dei grandi ideali alla guida dell'azione politica, con il tono pacato della star che scandisce l'ultima battuta.
Alla fine si vota e, dopo l'elezione...
"Se qualcuno me lo avesse detto a maggio lo avrei preso per pazzo", Marco Calvaresi. L'uomo nuovo difende l'autonomia di giudizio del Nuovo Polo che lo ha scelto e rende merito a Gaspari di generosità politica, "potendo prendersi tutto, dati i numeri della vittoria inequivocabile". Riafferma l'apertura, si propone un'attenta e vigile attitudine a rispondere alle esigenze di tutti i consiglieri. E si augura di proseguire lungo la via del buon operato percorsa da Giulietta Capriotti, eletta neopresidente insieme a Tassotti.
"Un passaggio di consegne nel segno della continuità", Giulietta Capriotti. Emozione e voglia di rendere onore al ruolo. Con l'entusiasmo dell'esperienza il grido di acclamazione a San Benedetto, all'Italia e alla Repubblica.
Elettricità appena sopita dal commiato della Capriotti, ed ecco che l'emozione si impossessa del Primo Cittadino, che chiude i lavori con il suo discorso di insediamento, prima di investire i nuovi Assessori. Riconfermato al ballottaggio con un consenso consapevole dei sambenedettesi, commosso da questo 18 giugno, ricorrenza della liberazione dei partigiani della città dai nazi - fascisti. Un giorno che porta fortuna, e che segna per lui l'inizio del capitolo conclusivo della sua esperienza. Pronto a lottare, fiero del suo operato, aperto alle critiche a ai suggerimenti. Ispirato dal nuovo feel da dedicare alla sua comunità.
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19/06/2011
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