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La sambenedettese Daniela Olivieri ha raccontato la sua storia di coraggio e dolore a Canale 5.

| A Mattino 5, il programma condotto da Federica Panicucci, Daniela con la madre Settimia ha raccontato il percorso di malattia avviato da bambina e tutte le tappe che dopo tre trapianti e momenti drammatici finalmente si sono chiuse con un lieto fine.

di Stefania Mezzina

Daniela Olivieri

La sambenedettese Daniela Olivieri ha raccontato la sua storia di trapiantata, di coraggio e grande amore che lega ulteriormente una mamma ad una figlia, a Mattino 5, il programma di Canale 5 condotto da Federica Panicucci. Il suo percorso di malattia, avviato da bambina, a causa di una grave insufficienza renale; la sua vita, così diversa dalle coetanee, scandita per anni da ore di dialisi e da diete particolari. Un calvario, sino alla notizia che la madre Settimia, presente con lei nello studio, a Mattino 5, è compatibile e potrà donarle un rene.

Una grande speranza per la diciassettenne Daniela, ma per una trombosi venosa e arteriosa dopo venti giorni i medici devono ricorrere all'espianto, e la ragazza rischia di morire. "Mia madre mi ha ridonato la vita che mi aveva già dato" ha raccontato commossa Daniela. Dopo un anno era pronta per un secondo trapianto e con la speranza di un nuova vita; ma l'incubo torna, quando un incidente stradale le fa perdere il secondo rene e il suo calvario riprende fino al 2009, quando finalmente riesce a trovare un altro donatore. Si tratta del terzo trapianto e con lei c'è sempre un angelo in camice, che come i genitori di Daniela, in tutti gli anni di dolore e speranza non l'ha mai abbandonata. Si tratta del marito Alberto, medico chirurgo, che ha preso per mano Daniela, salvandola e successivamente portandola all'altare: alle nozze, celebrate nella chiesa di San Giuseppe, testimone di nozze è Ugo Marinangeli, ex Presidente del Gruppo Aido di San Benedetto del Tronto.

A Canale 5, al momento dei saluti, Daniela Olivieri ha lanciato un appello verso la donazione degli organi, con un ringraziamento a tutti i sanitari e al personale infermieristico che al Policlinico di Milano le sono stati sempre vicini. "Grazie a tutte le persone che hanno il coraggio di donare un organo, - ha detto - dando una nuova speranza a chi soffre, anche di poter diventare madre". Un desiderio che molto presto potrebbe tramutarsi in realtà, dopo il via libera espresso dai medici in proposito, per una storia a lieto fine.

"Esperienze come quella di Daniela dimostrano quanto sia importante la donazione degli organi; liberarci dell'egoismo e aprirci agli altri, dimostrando solidarietà e generosità nei confronti di quanti soffrono" afferma Lucia Marinangeli, Presidente del Gruppo Intercomunale dell'Aido.

05/02/2011





        
  



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