Luciano Agostini:"Ragionevoli dubbi sulla questione Consind"
Ascoli Piceno | Il parlamentare PD Agostini si pronuncia sull'inefficienza dell'amministrazione del consorzio da parte del centrodestra e su alcuni comportamenti ambigui della Regione.
di On. Luciano Agostini

Luciano Agostini
Questa condivisione non mi esime però dal fare alcune considerazioni, perchè ci sono ancora molti aspetti poco chiari che attendono risposte.
Due anni fa il consorzio fu commissariato dalla Regione, la quale prese questa decisione in virtù del fatto che si erano accumulati alcuni milioni di euro di debiti (circa 6 si disse allora), oltre a quelli a lunga scadenza, che avrebbero, secondo la relazione di un solerte dirigente regionale, fatto di li a poco precipitare il Consorzio verso la paralisi e quindi inevitabilmente verso il fallimento. La Regione indicò altresì come figura di commissario il presidente della Provincia.
Da qui la prima domanda: perchè la Regione ha individuato una figura politico istituzionale e non una figura tecnica se il problema era quello di verificare l'esatto stato patrimoniale e finanziario? Ed inoltre perché la Regione si assunse la responsabilità di commissariare un ente di cui non fa parte, essendo il Consorzio di esclusiva proprietà dei comuni, della provincia e della Camera di Commercio?
Ebbene, dopo due anni di commissariamento i debiti sono aumentati fino ad arrivare a 12 milioni di euro, più quelli a lunga scadenza, e quindi l'iniziativa del commissariamento e del commissario altro non ha prodotto che il raddoppio dei debiti verso i fornitori, facendo rimanere inalterati tutti gli altri.
Nel dibattito di questi giorni si è inserito un consigliere regionale del partito del "BUNGA BUNGA" che sul Piceno Consind ha redatto un libro bianco, che parte da una domanda condivisibile: chi pagherà i debiti del Consorzio? La risposta è ovvia, come peraltro si legge in un parere dell'avvocatura del comune di Ascoli Piceno, i debiti sono a carico degli enti consorziati, e se, come si cerca di dimostrare nel libro bianco, ci sono responsabilità politiche e personali quelle vanno segnalate alle autorità competenti e lasciare che la giustizia, quella ordinaria (e non quella del popolo), faccia il suo corso.
Se proprio si vogliono individuare responsabilità personali si inizi da quelle certe del commissario Celani (presidente della provincia e compagno di partito del consigliere regionale estensore del libro bianco) che essendo commissario da due anni ha accumulato tanti debiti quanti quelli dei suoi predecessori in decenni di attività.La Regione, probabilmente visto il palese insuccesso del commissario, ha deliberato un atto che impone al presidente Celani il ripristino degli organi del Consorzio.
La cosa piuttosto incomprensibile e discutibile però è che la stessa Regione, con una delibera successiva, ha approvato una bozza di nuovo statuto proposta dallo stesso Celani che priverebbe il CONSIND di numerose funzioni tra cui quella di pianificazione e programmazione urbanistica delle aree industriali. Recentemente, infine, la Regione ha inoltre deliberato che se i comuni non dovessero fare le nomine dei propri rappresentanti entro il 30 di aprile sarebbe nominato il liquidatore dell'ente nella stessa figura del presidente Celani.
A questo punto è lecito chiedersi: perché nominare liquidatore una figura politico istituzionale e non tecnica? Che io ricordi mai la liquidazione di un ente, società, ecc. è stata affidata ad un responsabile politico.
La mia riflessione non può non concludersi, purtroppo, con più di un ragionevole dubbio. Non è che il libro bianco redatto dal consigliere regionale del partito del "bunga bunga" serve solo a spostare il dibattito dai problemi veri del consorzio, ed a coprire eventuali operazioni di grande speculazione edilizia? Sarà un caso che tra i primi atti c'è la richiesta da parte del comune di Ascoli Piceno di svincolare dal Consind alcune, affatto modeste, aree (zona castagneti)? Forse esiste un'altra chiave di lettura del perché alcune crisi aziendali, come la vicenda cartiera, non hanno avuto esiti positivi, pur avendone tutti i presupposti?
Qualche attento osservatore dirà che questi sono più che ragionevoli dubbi e che forse è già in atto anche un'operazione di trasversalismo politico coperto dal un'antiestetica "moral suasion" che tanto male ha già fatto al nostro territorio ed alla città di Ascoli Piceno.
Ed allora, a mio parere, bene ha fatto il segretario provinciale del PD Antimo Di Francesco, di concerto con i Sindaci del PD, ad avanzare una proposta seria chiara e responsabile che prevede, parallelamente al risanamento dell'ente, di procedere immediatamente alla individuazione di una nuova "mission" del consorzio che oltre alla pianificazione territoriale comprenda anche la green Energy, lo sviluppo locale, le funzioni di agenzia in grado di attrarre investimenti esterni e di internazionalizzazione per le imprese.
On. Luciano Agostini
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05/02/2011
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