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Maria Grazia Concetti: «Un PD senza progetti, rancoroso, capace solo di muoversi contro»

Grottammare | Il apogruppo consiliare PDL di Grottammare parla di «clima torbido, di quello che annunciano tempi paludosi, uomini ambigui, strane coincidenze».

«È un clima torbido, di quello che annunciano tempi paludosi, uomini ambigui, strane coincidenze» scrive Maria Grazia Concetti, capogruppo consiliare PDL di Grottammare. «L'offensiva contro il centrodestra assume i toni di una vociante campagna mediatica accompagnata da inchieste giudiziarie piuttosto fumose, se non evanescenti. E anche questa volta come nel biennio 92-93 la sinistra è soltanto a rimorchio di strategie pensate altrove. Insomma l'opposizione costituisce un po' le salmerie dell'armata giustizialista in marcia. Un PD senza progetti, rancoroso, capace solo di muoversi contro. Il "male assoluto" per il paese».

«Dietro questa offensiva ci sono uomini e interessi che non vogliono perdere l'occasione di governare la grande trasformazione economica, produttiva, sociale imposta dal crollo delle Torri Gemelle di Wall Street e dalle difficoltà della finanza d'avventura.
L'emergenza terremoto in Abruzzo non riempie le tasche ai fornitori di container ai pescecani della ricostruzione. Viene messa sotto accusa perché dà una casa vera a ventimila terremotati.
Berlusconi ha chiuso il capitolo di malgoverno e collusioni della sinistra. La Finanziaria costringe le autonomie locali a tagliare i rami secchi delle clientele e dell'affarismo.
E le riforme, ora si sono fatte e si faranno ora senza traditori si può.
Già, le riforme. La sinistra accademica con il decisionismo della Gelmini rischia di veder vanificato il suo potere di cooptazione ideologico e clientelare stratificatosi sulle macerie del sessantottismo.
Le burocrazie corrotte e parassitarie vedono messi in discussione privilegi, collateralismi solidificati e corporativismi».

«E ancora: questo terzo governo Berlusconi non dà tregua al crimine organizzato, privandolo della sua forza economica e militare. A questo punto lo schieramento conservatore che si oppone alla riforma e che punta alla restaurazione degli equilibri garantiti dai governi del centrosinistra decide l'attacco frontale.
Ha nostalgia della politica fiscale di Prodi, dei cinque punti di cuneo fiscale distribuiti per l'80% a imprese e banche e solo il 20% ai lavoratori. Ha nostalgia delle politiche fiscali che punivano i redditi medio bassi, il lavoro autonomo e le piccole e medie imprese. Queste sono alcune delle ragioni, queste sì vere, del feroce attacco giudiziario e mediatico contro il governo».

23/02/2011





        
  



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