Sanità in rosso: Gaspari dice no
San Benedetto del Tronto | Loredana Emili: Siamo riusciti a non imporre nuove tasse. Emergenze e integrazione in area vasta sono gli obiettivi fino allospedale unico.
di Martina Oddi
Emili e Gaspari
"Ai tagli orizzontali del 30% diciamo no". Con queste parole Giovanni Gaspari spiega la posizione del comune che ha la spesa sanitaria pro - capite più bassa della Regione Marche e che si aspetta una ridistribuzione delle risorse, non certo un'ulteriore ridimensionamento. "Accetteremo solo tagli su base Regionale, flessibili in base alle quote, da ridurre al 30% inteso come media. Su base zonale non ci stiamo. E pretendiamo che gli standard dei servizi, come il numero dei lavoratori da dedicare a ciascun reparto, vengano definiti in modo chiaro" continua il Sindaco.
Tagli sensibili a una logica di perequazione, senza che il gap venga assorbito dai costi dell'assunzione dei nuovi primari. Ma soprattutto rimanendo fedeli - nella riorganizzazione del Madonna del Soccorso - alla vocazione alle emergenze e al principio di integrazione in area vasta, tappa intermedia prima della meta dell'ospedale unico, spiegando bene chi deve fare cosa. "Perché il nostro obiettivo è quello di sviluppare le eccellenze, come nel caso di ostetricia e ginecologia, per fornire dei servizi eccellenti nella loro interezza" spiega l'Assessore Emili.
Continua Gaspari: "Mi rivolgo alle donne e agli uomini che lavorano in ospedale e faccio loro un appello: continuate a lavorare, senza dare ascolto alle sirene e alle voci di chiusura di reparti, qui non si chiude niente". L'assessore Emili rincara la dose: "Oltre una soglia minima non si riesce a garantire la sicurezza dei servizi, e in caso di incidente il sovraccarico di lavoro è un'aggravante. Stiamo lavorando sulla soglia, un'ulteriore riduzione non è accettabile".
Mentre tra i pazienti che frequentano l'ospedale serpeggia la sensazione che la soglia minima sia già superata, i sambenedettesi continuano a fare sacrifici mentre altrove in Regione regna l'abbondanza. E sorge spontanea la domanda: esistono disuguaglianze più giuste e altre meno?
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18/02/2011
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