Guerra al pedaggio
San Benedetto del Tronto | Il Pd annuncia battaglia contro il balzello imposto da Ministero sullAscoli Mare.
di Martina Oddi
Gaspari, Agostini, Di Francesco, Mandozzi e D'Angelo
Molti ancora non lo sanno e tanti non ci credono, ma dal 1° maggio tutti coloro che viaggeranno sull'Ascoli - Mare dovranno pagare il pedaggio all'ingresso della superstrada, in base al decreto 125/2010 del Governo Centrale.
"Un atto iniquo e dannoso per l'economia e l'inquinamento, oltre che la sicurezza, perché andrebbe a causare inevitabilmente il congestionamento della statale e il ricorso ad alternative grottesche, come le strade dell'interno e il ritorno alla Bonifica" spiega Antimo Di Francesco. E continua " adotteremo tutte le iniziative politiche per evitare questo provvedimento".
Mandozzi annuncia un'azione concertata del PD con la ConfCommercio, il CNA e le associazioni di categoria, che si articolerà a livello istituzionale con un'interrogazione, una delibera provinciale "che verrà presentata nei consigli comunali di tutti i comuni del Piceno e del Teramano" annuncia Lucio D'Angelo.
E poi presidi in tutti ingressi della superstrada - sabato 12 dalle 10 alle 12 - e una raccolta di firme nelle piazze e nei centri di aggregazione, che verrà depositata alla fine di febbraio a cui si presume aderiranno in molti. Manca però un'azione coordinata di concerto con la Provincia, che "non volle associarsi al ricorso fatto da Zingaretti nel Lazio che - vinto dalla Regione - ha sollevato il Raccordo Anulare di Roma dal pagamento. La Provincia con la sua inerzia ci ha fatto sprecare del tempo prezioso" spiega ancora Mandozzi.
"Anche la soluzione prospettata da Spacca è una via percorribile - afferma l'On. Agostini - se anche la strada dovesse essere declassata non sarebbero certo 40 km di strada provinciale in più un problema insormontabile. L'importante è essere uniti nella rivendicazione".
Obiettivo dichiarato è la revoca del provvedimento come contributo alla crisi del Piceno, o meglio "per non vessare ulteriormente questo territorio dopo che non si sono visti né la zona franca, né il credito di imposta né le agevolazioni per le imprese - attacca Di Francesco - questo è stato l'unico regalo del Governo". E Gaspari aggiunge: "bisogna finirla in questo Paese di considerare le tasse come la soluzione dei problemi strutturali".
Non convince la moratoria chiesta da Celani al Governo centrale, in quanto non risolutiva nel lungo periodo. Né tanto meno la proposta di esentare alcune categorie svantaggiate, considerando già solo il valore discriminante della scelta. Suonerebbe come una sorta di tessera del povero?
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10/02/2011
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