Grottammare, un piano casa comunale per giovani e anziani
Grottammare | Siglato accordo sul welfare tra sindacati (CGIL CISL e UIL) e amministrazione comunale di Grottammare.
«Un accordo che tiene conto della manovra del Governo di 24,9 miliardi di euro che inevitabilmente produce una consistente riduzione di risorse agli enti locali - fanno sapere dalle OO.SS. - Nonostante questa situazione di grande difficoltà in cui versano i bilanci di tutti i Comuni, con Grottammare si è riusciti a mantenere costante la risorsa dedicata ai servizi sociali, a non aumentare l'aliquota della TARSU. Per l'ambiente e il territorio si è convenuto di tener conto di uno sviluppo sostenibile fondato su un rapporto equilibrato tra i bisogni sociali, l'attività economica e l'ambiente, limitando il consumo del suolo, puntando sul recupero e sul riuso abitativo del centro storico, delle ex aree industriali dismesse o comunque del già costruito».
L'accordo sottoscritto prevede anche l'elaborazione delle linee guida di un piano casa comunale per la realizzazione di iniziative di edilizia popolare e convenzionata e, più in generale, di housing sociale.
L'amministrazione comunale intende reperire le risorse da destinare al welfare tramite un rigoroso contrasto all'evasione fiscale, tariffaria, delle imposte e una puntuale verifica della situazione reddituale e patrimoniale di un consistente numero delle dichiarazioni ISEE; attraverso la riduzione della spesa amministrativa e la riorganizzazione di tutti i settori della macchina burocratica; privilegiando, infine, la gestione associata dei servizi, eliminando doppioni e sovrapposizioni e semplificando tutti gli adempimenti burocratici.
«Sono particolarmente soddisfatto di questo accordo - è il giudizio del sindaco Luigi Merli - perché abbiamo trovato nelle organizzazioni sindacali una grande intesa sulle possibili soluzioni alle problematiche sociali generate dalla crisi. Senza nascondere le difficoltà che tutti i comuni italiani hanno in questo momento, l'attenzione del comune di Grottammare alle fasce più deboli è evidente e ha trovato la perfetta condivisione delle organizzazioni sindacali, sia per volontà che per modalità di attuazione».
Sempre nello stesso documento, le parti hanno convenuto che l'acqua è un bene comune che appartiene a tutti. Che l'accesso all'acqua è un diritto umano, universale e inalienabile. La proprietà, il governo ed il controllo politico dell'acqua devono restare pubblici.
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27/01/2011
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Betto Liberati