Mercoledì l'incontro con Canzian ad Ancona e fresca di stampa la notizia che mette San Benedetto all'unidicesimo posto tra 100 comuni a vocazione turistica in base a una classifica stilata dall'ANCI. All'Assessore regionale Gaspari chiede di estendere le aperture straordinarie degli esercizi commerciali dai 28 giorni attuali all'infinito, in base a esigenze turistiche e commerciali e non da vincoli sovraimposti. "I Comuni sono realtà che meritano rispetto in grado di camminare sulle proprie gambe" sottolinea, mentre alla sua città chiede coraggio e la capacità di osare per cogliere le sfide che la faranno entrare nel futuro dalla porta principale .

Messa in stand by la maxivariante - il dialogo competitivo verrà lasciato alla nuova giunta - Gaspari sottolinea come la questione referendaria sia ben lontana nei termini dalla "polemica strumentale tutta in chiave elettoralistica" di chi sceglie un "dimenarsi convulso e irrazionale". Perché al di là dell'accusa di incostituzionalità l'indizione del referendum non è un atto dovuto, ma su cui deve esprimersi il consiglio prima e il sindaco - entro 30 giorni - poi. "Convocherò i candidati sindaci per discutere il da farsi, ma il tutto slitterà di certo dopo le elezioni. È questo referendum sarà oggetto della mia campagna elettorale, perché è stato invocato in base a firme raccolte su un presupposto viziato: un quesito che non riporta il testo della delibera, non parla di opere pubbliche ma solo di cementificare la città. Ma non è così: se fosse così sarei il primo a firmare" afferma il sindaco.

A chi gli chiede se non teme che questo atteggiamento possa pregiudicare i già non facili scambi con SEL risponde che "Ho già vinto le elezioni una volta, ora non mi interessa vincere ma governare, quindi le coalizioni debbono essere composte in base alle garanzie di governabilità che possono offrire". E Rifondazione rientra in gioco? "Per quanto mi riguarda no. Non aspiro a fare il sindaco ad ogni costo" spiega Gaspari scandendo fin da ora i paletti di una candidatura non scontata e che non farà sconti.

"Questa è una città che deve imparare a credere di più in sé stessa, nelle sue eccellenze nelle sue ottime potenzialità, come l'acqua dei Sibillini o le sabbiature del mare, o il Porto. Bisogna imparare ad osare e lavorare insieme per crescere, non fare come Penelope, che di giorno tesseva e di notte sfasciava la tela. Tutte le forze devono agire di concerto e fare la propria parte" dice il primo cittadino in risposta al ricorso contro il bando della maxivariante, presentato dalle ditte che sono rimaste fuori dai giochi. E annuncia che sul ricorso pretenderà un giudizio definitivo dal Tar, così come per l'imminente pronuncia del Tribunale amministrativo sull'art. 29, in programma il prossimo 27 gennaio.

"Mettersi in gioco .. osare per cambiare e diventare grandi .. lottare a testa alta guardando l'avversario negli occhi" le parole che spuntano qua e là sembrano il canto del guerriero prima di scendere in battaglia. Pronto all'uso nei numerosi scontri di cui è costellato l'ultimo scorcio di legislatura, con il tono scanzonato e audace di chi canta alla fortuna.