Caravaggio e Barocci, due grandi maestri a confronto
Urbino | Si apre oggi, presso la Sala dei Banchetti di Palazzo Ducale, la mostra che con il San Francesco in Meditazione riunisce i capolavori di due geni della pittura del 600.

Il San Francesco in Meditazione di Caravaggio
a cura di Vittoria Garibaldi, Claudia Caldari e Alessandro Marchi, nella quale verrà esposto uno straordinario capolavoro di Caravaggio, il San Francesco in meditazione già nella Chiesa di San Pietro a Carpineto Romano, oggi depositato nella Galleria Nazionale di Palazzo Barberini a Roma, insieme alla versione del medesimo soggetto nella Chiesa della Concezione dei Cappuccini di Via Veneto.
L'eccezionale presenza ad Urbino di questi due incunaboli della pittura seicentesca, oltre a proporsi come momento di studio dei gradi di autografia caravaggesca - ampiamente discussa in passato dalla critica specialistica- offre lo spunto per un confronto incrociato con il grande contemporaneo urbinate di Caravaggio, e cioè Federico Barocci, ancor lui alle prese con temi francescani.
Dunque un doppio confronto. Innanzitutto Caravaggio a confronto con sé medesimo: un Caravaggio certamente autografo nel dipinto di Carpineto e un Caravaggio spurio nel dipinto della Concezione, forse opera di un valente "falsario" contemporaneo che gli fa' il verso o forse anch'esso autentico, di mano del grande fuoriclasse della pittura moderna, come ancora ritengono alcuni studiosi.
E poi un confronto tra Caravaggio e Federico Barocci, un maestro più ancorato alla tradizione, che dal canto suo re-inventa comunque un tema caro alla pittura di Controriforma e si cimenta tanto con l'Invenzione delle Stimmate (come vuole una recente, affascinante lettura di Chiara Frugoni) già nella Chiesa dei Cappuccini d'Urbino, che con il Perdono di Assisi, il grande quadro per i Francescani d'Urbino di cui il Palazzo Ducale conserva il vivacissimo bozzetto dei colori realizzato a preparazione della pala chiesastica.
Una mostra 'piccola' ma di capolavori eccellenti, che non mancherà di sollecitare curiosità e grande interesse. Uno spaccato breve ma intenso sulla pittura fra Cinque e Seicento che, a Urbino e nelle Marche attende di essere riscoperta tanto nei suoi valori locali quanto nelle componenti che affacciano sulla grande arte europea del barocco.
L'evento è reso possibile dal Fondo Edifici di Culto del Ministero dell'Interno, che ha concesso in prestito le opere di Carpineto Romano e della Chiesa dei Cappuccini di Roma, nonché dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Roma, e dal fattivo apporto e contributo di Gebart, concessionaria dei Servizi aggiuntivi della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
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22/12/2010
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