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Donne che perdono la faccia

San Benedetto del Tronto | Mass Media e rappresentazione sociale della donna: il femminismo si rifà il look e costruisce un’alternativa moderna di identità autentica.

di Martina Oddi

Marrone, Di Cristofaro Longo, Sorge, Silla

Nell'era glocal le donne giocano una partita rischiosa: corpi deturpati e volti immobili nel tempo per vincere la sfida con il maschio. Le femministe oggi difendono un nuovo stile e mettono al centro l'identità originale come nel più classico dei paradigmi. Sobrietà e impegno, unicità e bellezza intellettuale in una dimensione sociale responsabile, che si contrappone alla spettacolarizzazione volgare e strumentale dei corpi deformati dalla chirurgia estetica in primo piano in tv.

Le donne si ribellano allo stereotipo televisivo che le rappresenta oche, mute e nude, con qualche eccezione che sembra più una macchietta parlante nel contesto di degrado, l'eccezione che conferma la regola. E rivendicano la loro polifunzionalità sociale, dalla famiglia al lavoro e un'identità originaria e originale che non si lascia piegare dalle leggi di un'estetica ad ogni costo. Dalla tv l'unica immagine che esce della donna è quella della velina seminuda, grottesca nella sua esposizione mercificata, umiliata dal maschio che la ridicolizza persino nella sua indiscussa bellezza. Tutt'attorno tanti graziosi soprammobili sorridenti con funzione ornamentale, donne mute che assistono dando come unico contributo qualche dettaglio irrilevante nel momento in cui aprono bocca. E nello spazio rosa occupato dal caso umano dello show di turno ancora una donna offesa e vilipesa da un uomo che se ne infischia delle regole del vivere civile, vittima senza possibilità di difendersi.

Donne oggetto, donne decorative e potenziali vittime senza alternative di scelta e senza vie di fuga. Questa la rappresentazione della donna in tv, messa a nudo dalle ospiti del Percorso Immagine Donna, nell'ambito dell'incontro Donne e Mass Media, organizzato il 22 ottobre dalla Fondazione Libero Bizzarri e dall'Assessorato alla cultura del Comune di San Benedetto. L'idea di mettere la donna al centro della riflessione sociale e antropologica in relazione alle determinanti del suo tempo ha condotto l'Assessore Margherita Sorge, la presidente della Fondazione Bizzarri Maria Pia Silla, la giornalista Antonella Marrone e Gioia Di Cristofaro Longo, antropologa alla facoltà di Sociologia della Sapienza di Roma, a portare all'attenzione dei presenti l'urgenza di trovare gli strumenti per informare e sensibilizzare le donne, per denunciare il gap sistematico tra il modello culturale - propugnato dai media - e la realtà dei fatti circa la condizione e l'identità femminile nel XXI secolo, per educare le bimbe e le adolescenti ad un'alternativa concreta.

Come fa il video di denuncia Il corpo delle donne - di Lorella Zanardo, Marco Malfi Chindemi e Cesare Cantù - proiettato durante l'incontro. Immagini tratte dai programmi della giornata della nostra tv nazionale che disturbano le coscienze assuefatte - volti sfigurati, seni smisurati, zone pubiche in bella vista fino a rievocare il porno - soft. La clip porta a conclusioni allarmanti: il viso, l'espressione del corpo viene sacrificata all'idea di una bellezza senza tempo e strumentalizzata per esercitare un potere secondo la logica cosciente della libera scelta. Le relazioni interpersonali vengono viziate dall'assenza di identità originaria, che la chirurgia estetica annulla insieme ai movimenti del pensiero e alle inclinazioni dell'anima.

Pupattole di plastica sgambettano e elargiscono moine e sorrisi, facce immobili e inespressive sembrano cercare solo di bloccare il tempo per avere la bellezza che fu o che dovrebbe essere. Figurini luccicanti sorridono dal fondo della sala e al centro del sollazzo qualche anima sofferente che non trova pace. Sono solo questo le donne? Passano la giornata imbalsamate sul divano a farsi corteggiare da qualche attempato latin lover o da uno sbarbatello toy boy?

Domande sul ruolo reale della donna nella società, affrontate ogni mese nel Percorso Immagine Donna con testimonianze che vogliono fare un'analisi finalizzata a costruire un nuovo paradigma sociale per le donne del nuovo millennio. Appuntamenti dedicati al rapporto tra le donne e la politica, la salute, l'educazione, la cultura, il lavoro e l'impegno sociale per trovare con il dibattito e il confronto strade nuove verso il futuro.

25/10/2010





        
  



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