Cuore Piceno auspica soluzioni rapide ed efficaci al grave problema segnalato dal dr. Labanti.
San Benedetto del Tronto | A proposito di quanto pubblicato sulla Cardiologia dell'Ospedale Madonne del Soccorso di San Benedetto, CUOREPICENO onlus prende una posizione netta e dichiara quanto segue attraverso il Presidente (Gabriele Cappelletti) e Vicepresidente (Angela Gasperi)
di Associazione onlus CUORE PICENO

" La comunicazione a mezzo stampa del dr. Benedetto Labanti, cardiologo presso il Madonna del Soccorso, circa l'impoverimento progressivo dell'Unità Operativa di Cardiologia dell'Ospedale di San Benedetto lascia esterefatti non poco. Il fatto che sia da tempo saltata l'organizzazione che gestiva i malati cardiopatici acuti, gravi, che devono essere rapidamente stabilizzati e che invece sono semplicemente imbarcati su ambulanze che viaggiano verso altri nosocomi lascia molto perplessi.
Il dr. Labanti fa riferimento a blocchi cardiaci che in passato erano egregiamente trattati presso il Madonna del Soccorso tramite l'impianto di pace maker e che ora vengono trasportati verso l'Ospedale Mazzoni anche senza l'adeguato primo soccorso. Fa riferimento alla chiusura della sala per gli impianti di pace - maker quando tutti noi ricordiamo come la Cardiologia di San Benedetto fu una delle prime in Italia a iniziare ad applicare pace-maker negli anni '80, ancor prima del Mazzoni di Ascoli. CUORE PICENO, a nome dei cittadini cardiopatici, chiede che la Direzione della ZT12 ponga rapido rimedio a tale grave disfunzione e metta in condizioni i cardiologi del Madonna del Soccorso di prestare adeguatamente il primo soccorso ai cardiopatici acuti ancor prima di attivare il trasporto verso altri ospedali.
L'ampio bacino di utenza della ZT12 non può essere privato di un servizio di emergenza come quello cardiologico e, come dice il dr. Labanti, dopo la conquista dell'angioplastica primaria che tuttavia è applicabile solo ad alcuni tipi di infarto che devono essere portati rapidamente presso l'Emodinamica di Ascoli, non si DEVE ricadere nell'eccesso opposto di privare tutti gli altri tipi di urgenza cardiologica di quell'interveno salvavita che da sempre è stato egregiamente fatto al Madonna del Soccorso.
L'associazione CUOREPICENO, che si prefigge il compito di promuovere la prevenzione cardiovascolare nel territorio piceno, ma anche di sorvegliare sulla efficacia delle cure prestate ai cardiopatici, è fiduciosa in un pronto intervento delle autorità sanitarie sul problema segnalato a mezzo stampa, ma preannuncia una raccolta di firme a richiesta di una riorganizzazione rapida dei servizi cardiologici qualora non vengano proposte dalla Direzione della Zona 12 soluzioni rapide ed efficaci al grave problema segnalato dal dr. Labanti.
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22/10/2010
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