Piano sanitario regionale e modifica legge 13/03
| La valutazione sulla proposta di modifica della L.R. 13/03, Riorganizzazione del Servizio Sanitario Regionale e sul nuovo Piano Socio-sanitario, approvati dalla Giunta regionale, non può prescindere da un analisi dellesperienza maturata in questi anni.
Abbiamo assistito ad una sovrapposizione delle responsabilità a livello regionale, con conflitti tra Servizio Salute e ASUR, e ad una deresponsabilizzazione diffusa a livello delle Zone Territoriali, che hanno determinato un livello di relazioni sindacali inefficace.
Il PSSR descrive progetti ed obiettivi per il perseguimento dei quali si prevede un rafforzamento del ruolo della Regione con la istituzione del Dipartimento per la Salute ed un livello di gestione in Area Vasta come "riferimento organizzativo e gestionale ottimale".
Questa impostazione non trova però un riscontro coerente nella proposta di legge di riorganizzazione del Servizio Sanitario Regionale, infatti, il Collegio di Area Vasta, composto dai Direttori delle Zone Territoriali, appare del tutto inadeguato.
La proposta non risponde alla necessità di individuare un livello certo ed unico sul quale esercitare la contrattazione collettiva decentrata. Si individua l'Area Vasta come livello negoziale, ma, nel contempo, si mantiene in capo al Direttore di Zona la responsabilità dell'organizzazione e della gestione del rapporto di lavoro del personale.
Si rischia di moltiplicare i livelli decisionali, a fronte di un contesto che impone invece semplificazione e razionalizzazione dei livelli istituzionali e di gestione.
Ne consegue l'esigenza di definire l'Area Vasta quale livello unico di contrattazione decentrata sugli obiettivi e gli strumenti della programmazione, prevedendo anche una ridefinizione dei distretti e degli ambiti, rendendo inutile l'attuale organizzazione zonale.
L'assegnazione della personalità giuridica all'Area Vasta è la scelta più coerente e obbligata per realizzare gli obiettivi che ad essa si intende assegnare.
La nuova organizzazione, orientata alla massima integrazione tra i servizi territoriali ed ospedalieri, per la continuità assistenziale e l'appropriatezza delle cure, risulta contraddittoria e incoerente con la costituzione di una Azienda Ospedaliera.
Le OO.SS., unitamente agli operatori del settore direttamente coinvolti, ritengono che l'Azienda Ospedaliera, garantendo solo servizi di ricovero e cura, metta in discussione l'integrazione tra ospedale e territorio e tra questo e i servizi sociali.
Inoltre, per la sua sopravvivenza, andrebbe a creare ulteriori problemi ai servizi territoriali, depauperandoli delle già scarse risorse, mentre sarebbe prioritario migliorarli, per liberare l'Ospedale di una serie di prestazioni improprie.
FP CGIL - CISL FP e UIL FPS e la RSU della Z.T. n. 13 intendono cogliere l'occasione, con la modifica della legge 13, per perseguire uno sviluppo più equilibrato dei servizi ospedalieri, distrettuali e di prevenzione, in un territorio che ha visto peggiorare l'organizzazione, la qualità e la quantità dei servizi erogati ai cittadini, costringendoli a migrare fuori dai confini territoriali e regionali.
Per tali motivazioni, non appare prioritaria la nomina del Direttore di Zona, ritenendo ancora più importante lavorare su un nuovo assetto organizzativo che abbia la necessaria autonomia di programmare i servizi su un territorio di area vasta, che eviti la marginalizzazione della collettività picena dal contesto regionale.
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19/10/2010
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Betto Liberati